Alla guida non si è immortali, basta un attimo per scoprirlo. E per non poterlo più spiegare

Questa campagna contro le distrazioni alla guida vi spezzerà il cuore. È il titolo di uno dei tanti  video su Internet che mostrano  quanto possa essere pericoloso distrarsi al volante, quanto sia fondamentale capire che l’auto, o qualsiasi altro mezzo, non è un “giocattolo” per adulti, ma uno strumento di servizio, di utilità che può trasformarsi in uno strumento di morte per se e per gli altri. Un video (cliccate qui per vederlo)  che chiunque guidi un mezzo dovrebbe guardare, in un mondo in cui moltissimi, soprattutto giovani, si mettono al volante , o in sella a una moto o scooter, senza pensare a quanto può essere rischioso. Magari con le auricolari nelle orecchie per ascoltare la musica a tutto volume. Perché quasi nessuno accendendo il motore e ingranando la marcia vede il mezzo di trasporto come un potenziale rischio, perchè in troppi pensano d’essere “immortali”, e che se un incidente deve proprio capitare perchè mai dovrebbe succedere a loro? Un video da vedere (e da far vedere) perché mostra quanto un solo attimo di distrazione  al volante possa costare carissimo, possa uccidere. Lasciando fra le lamiere di un’ auto, o sull’asfalto dopo averlo sbalzato fuori dall’abitacolo, il corpo di chi si è distratto al volante, oppure di chi  è stato travolto, “colpevole” di trovarsi in quel momento al posto sbagliato nel momento sbagliato. “Non c’è niente sul vostro cellulare, nemmeno una foto carina, per cui può valere la pena rischiare un incidente stradale” si legge in Internet a commento della campagna “It Can Wait” realizzata da AT&T, che ha l’obiettivo di sottolineare i pericoli delle distrazioni alla guida: un  video di quattro minuti “che mostra un insieme di personaggi che non sono in relazione tra loro un uomo di ritorno dal lavoro, un ragazzino in bici, una donna che annaffia il giardino, una madre in macchina con la figlia sul sedile posteriore destinati a ritrovarsi tutti insieme sulla scena di un violente incidente stradale, causato dalla distrazione della madre che perde d’occhio la strada rivolgendo lo sguardo al cellulare che segnalava una notifica”. Un video che in soli quattro minuti mostra come basti pochissimo per passare da una vita serena e felice alla morte, alla tragedia. Quattro minuti per mostrare il pericolo della distrazione: per morire o uccidere basta moltissimo meno, una sola frazione di secondo. Stradafacendo invita tutti i suoi lettori a far “viaggiare” questo tipo di video fra amici , conoscenti, parenti, soprattutto fra i giovani, per far comprendere il più possibile quanto possa essere pericoloso anche solo dare un’occhiata di sfuggita a un messaggino arrivato, ascoltare musica guidando, magari talmente alta da non sentire neppure la sirena di un’autoambulanza che sta arrivando. Chi avesse trovato in Internet video che possano aiutare a capire questo pericolo sottovalutato dalla stragrande maggioranza di persone al volante, giovani e adulti, e volesse contribuire a far “viaggiare” questo piccolissimo contributo a favore della sicurezza può segnalarlo inviando la “stringa” a cui linkare a stradafacendo, lasciando un commento a questo articolo.

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