Motorizzazioni ferme, per ripartire servono 280 ingegneri ma nel 2018 ne arriveranno 30

“Assumere 280 nuovi ingegneri negli uffici delle Motorizzazioni civili, come richiesto dal ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Graziano Delrio, per far ripartire le montagne di pratiche, in particolar modo revisioni di mezzi pesanti, che si sono accumulate nelle varie sedi per mancanza di personale, non sarebbe stata certo una manovra risolutiva ma avrebbe comunque contribuito a risolvere moltissime situazioni in cui, per mancanza di un pezzo di carta, trasportatori e aziende sono costretti a tenere fermi i mezzi, le merci e dunque l’economia. Ora scoprire che di quelle assunzioni ne verranno fatte poco più di un terzo, 100 in tutto, ha il sapore di una beffa. Come dare l’aspirina a un malato terminale”. Così il presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio Paolo Uggè ha commentato la notizia dell’inserimento nella manovra Finanziaria 2018 di 100 assunzioni per i controlli stradali. “Decidere di limitare a cento il numero delle assunzioni significa non aver ben chiaro come funziona il mondo dei trasporti, tanto più” , ha aggiunto il presidente di Conftrasporto, “che le cento assunzioni saranno suddivise in tre “rate”: circa trenta assunzioni all’anno fra il 2018 e il 2020″.

Una risposta a “Motorizzazioni ferme, per ripartire servono 280 ingegneri ma nel 2018 ne arriveranno 30

  1. Trenta ingegneri assunti all’anno per il triennio 2018/2020 sono assolutamente insufficienti per risolvere il problema della carenza di personale negli uffici delle Motorizzazioni. Il risultato è che gli autocarri continueranno a circolare con revisioni scadute in forza di una semplice prenotazione,senza nessuna garanzia di sicurezza, principio quest’ultimo tutelato dalla costituzione.

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