Riparte il progetto di tracciabilità dei rifiuti. Speriamo faccia tesoro degli errori del Sistri

Dopo un lungo periodo di transizione sembra ripartire il progetto della tracciabilità dei rifiuti che era stato introdotto con il Sistri, il sistema informatico nato con l’obiettivo di combattere le ecomafie. Una ripartenza che dovrà obbligatoriamente seguire strade diverse da quelle percorse in passato, considerando le inefficienze del sistema che hanno pesato in particolar modo sulle imprese di autotrasporto che hanno subito più di altre l’onere di una scelta effettuata senza tener conto che i mezzi che si muovono sulle strade hanno particolarità e specificità diverse da chi produce o smaltisce tali rifiuti.

I responsabili del ministero dell’Ambiente che hanno gestito la fase del Sistri hanno danneggiato pesantemente gli operatori del trasporto che, nessuno lo può dimenticare, ancora oggi ne sopportano i costi. Forse la non perfetta conoscenza dell’attività di trasporto o il bisogno di fare business  per rimpinguare le vuotissime casse dello Stato, hanno portato alla nascita di un sistema non adatto a contrastare compiutamente comportamenti illegali e nel contempo garantirne la funzionalità Le imprese di autotrasporto sono favorevoli al sistema di tracciabilità di rifiuti, ma a condizione che sia funzionante e funzionale, applicabile a tutti, vettori  esteri compresi,  e che non determini complicazioni all’attività di trasporto. Tutti aspetti che, come Conftrasporto ha sempre denunciato, non erano stati considerati nel progettare il sistema Sistri. Ora nuovi soggetti si sono aggiudicati la gara indetta dallo Stato per dare applicazione a un nuovo sistema più semplice e affidabile: per raggiungere l’obiettivo sarà fondamentale che siano garantiti i punti fondamentali e più delicati sempre evidenziati, con particolare attenzione all’applicabilità ai vettori esteri,  alle peculiarità connesse  all’attività di trasporto come il cambio degli autisti, le modifiche del percorso e delle destinazioni, la micro raccolta, l’accettazione parziale o incompleta… Intervenire senza tenere in considerazione l’attività di chi opera sarebbe un errore di supponenza imperdonabile perché già commesso in passato. Conftrasporto, proprio per impedire che possa riaccadere, si è già messa a disposizione per fornire il supporto e la collaborazione di chi ha conoscenza diretta delle attività del settore. Un’esperienza indispensabile per i responsabili del ministero dei Trasporti che si appresta a realizzare la nuova piattaforma informatica, denominata Uirnet, così come indispensabile sarà non dimenticare che il malfunzionamento del Sistri è derivato  dalla scelta di  far  gestire al dicastero dell’Ambiente il sistema. Ricadere nel medesimo errore sarebbe fatale.   

Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *