Omicidio stradale, italiani discriminati rispetto agli stranieri: “Modificare il testo”

Gli italiani sono discriminati. Il nuovo testo sull’omicidio stradale, quello approvato dalla Camera e che ora deve tornare al Senato, penalizza i cittadini italiani rispetto agli stranieri. Lo sostiene il senatore di Forza Italia, Francesco Nitto Palma, presidente della Commissione Giustizia, che chiede una modifica. “L’attuale navetta tra Camera e Senato ha i suoi pro e i suoi contro. Per non essere accusato, con tali affermazioni, di voler imitare monsieur de La Palisse mi permetto di segnalare che nel tanto atteso disegno di legge sull’omicidio stradale la Camera dei deputati, modificato il testo ad essa pervenuto dal Senato, ha riportato la revoca della patente tra le sanzioni amministrative così eliminando la natura di pena accessoria che le era attribuita nel testo senatoriale”.

“La conseguenza di ciò, a tacere di altro, è che, in ragione degli articoli 135 commi 4, 5 e 6 e 136-ter, comma 2 del codice della strada, la revoca della patente per i cittadini stranieri non potrà essere superiore a tre anni nell’ipotesi di ebbrezza alcolica o assunzione di sostanze stupefacenti”, spiega Nitto Palma. “In altri termini a parità di comportamenti al cittadino italiano potrà essere revocata la patente fino ad un massimo di 30 anni, mentre ad un cittadino per ipotesi rumeno non potrà essere revocata per più di tre anni. Inutile dire che la modifica appare necessaria e che, ove il testo dovesse essere modificato, vi sarà un inevitabile ritardo nel varo di una legge tanto attesa dall’opinione pubblica e dalle varie associazioni”.

Una risposta a “Omicidio stradale, italiani discriminati rispetto agli stranieri: “Modificare il testo”

  1. Ancora una volta occorre fare i complimenti al presidente della Fai, unico leader che ha preso posizione sul testo dell’omicidio stradale approvato alla Camera. Oggi un magistrato, attualmente presidente della Commissione al Senato, sostiene le medesime osservazioni. Quando ci vorremo convincere che chi ricopre incarichi di parlamentare dovrebbe avere due doti: l’umiltà e la conoscenza. Se non hai la seconda la prima induce a confrontarsi con chi ne sa più di te e ti fa evitare errori grossolani.
    Se fosse così forse il paese non sarebbe conciato come è. avremmo meno parolai o professionisti della politica e più leggi rispondenti agli interessi dei cittadini e del Paese.

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