L’auto condivisa piace ai giovani. Si pensa a una legge per regolamentare il settore

L’auto condivisa è la nuova tendenza dei giovani. Qualche anno fa avere una vettura era il sogno di tutti, mentre ora le nuove generazioni si accontentano di poterla utilizzare. E ne sono felici: perché risparmiano e non si preoccupano della manutenzione. In Italia, car sharing e car pooling stanno andando alla grande. secondo gli ultimi dati Aniasa, gli iscritti sono circa 490mila e la flotta è di 3.300 veicoli. Cifre destinate ad aumentare, soprattutto quando verrà colmata la differenza nell’offerta di servizi di mobilità condivisa tra il Centro-Nord e il Sud del Paese. Intanto potrebbe arrivare una legge quadro per regolamentare il settore.

L’annuncio è stato fatto dal responsabile dell’area Innovazione del Pd, Sergio Boccadutri, nel corso di una tavola rotonda organizzata da Digiconsum alla biblioteca della Camera dei Deputati. “Stiamo discutendo nell’Intergruppo Innovazione sulla proposta di una legge-quadro che possa disciplinare le policy dei singoli attori”, ha detto Boccadutri. “In un contesto che nasce da internet e che definiamo e-sharing è impensabile creare una verticalizzazione normativa ma bisogna dare a tutti i protagonisti del settore la possibilità di costruire una policy in base alle proprie esigenze segnalando, laddove occorre, eventuali problematiche e modifiche”. L’esponente del Pd propone un approccio normativo che parta dal basso e che si focalizzi su tre punti principali: tema fiscale, responsabilità degli attori di car sharing e car pooling, natura del rapporto tra le aziende e gli utilizzatori finali del servizio. Franco Bordo, membro della Commissione Trasporti ed esponente di Sel, ha sottolineato l’importanza di ”rifinanziare il fondo mobilità sostenibile che ad oggi è al palo”. Sul tema della fiscalità, Bordo ha aggiunto che occorre ”trovare modalità di agevolazioni fiscali che possano consentire di utilizzare al meglio questo servizio”. Nel corso della tavola rotonda è stata presentata anche la ricerca #vieniviaconme, condotta dall’agenzia di comunicazione Fleed Digital Consulting e che ha monitorato un panel di oltre 100mila fonti web in lingua italiana. Del tema si parla molto su internet: in otto mesi, da gennaio ad agosto 2015, sono state oltre 106mila le conversazioni sensibili tra social network e articoli pubblicati su testate web e blog. Otto le aziende monitorate: Uber, Car2Go, Letzgo, Twist, Blablacar, enjoy, MyTaxi e Share’NGo. L’analisi ha permesso di rilevare come car pooling e car sharing siano temi decisamente molto discussi su internet: sono oltre 2.500 le fonti web che nel periodo preso in considerazione hanno trattato il tema. A fare la parte del leone sono i social network e in particolare Twitter, in assoluto il canale più utilizzato con oltre 89mila tweet rilevati per mezzo miliardo di potenziali visualizzazioni. In quest’ottica a far discutere gli internauti italiani è stato il caso Uber Pop, soprattutto in seguito alla sentenza del tribunale di Milano che ha bloccato il servizio in tutta Italia. La nota dolente, secondo gli utenti, riguarda il vuoto normativo che gravita attorno a questo settore. Tra le richieste formulate alle Istituzioni, la necessità di completare l’offerta dei servizi, oggi polarizzata al Nord-Centro ed esclusivamente nei “poli cittadini”, a differenza del Sud e delle periferie.

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