Malore al volante? Se colpisce chi guida un Tir il pericolo sale. Meglio prevenire

Per un autotrasportatore essere nella miglior forma possibile rappresenta la miglior tutela per la sicurezza, propria e altrui. E per capire quanto sia fondamentale la prevenzione sanitaria per chi svolge questa attività basterebbe immaginare l’enorme differenza  fra le possibili conseguenze che potrebbe avere un incidente causato da un  infarto al volante (o qualsiasi altro malore di una certa entità) nel caso il cui il mezzo fosse una semplice utilitaria o, invece, un bisonte della strada. È anche facendo questa riflessione che i responsabili della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo hanno deciso di prendersi cura dei propri associati nel senso più letterale del termine: aiutandoli a “curarsi” nel vero senso della parola, aiutandoli a ottenere le migliori visite diagnostiche alle migliori condizioni.Come? Semplice: creando un servizio sanitario convenzionato che Doriano Bendotti e Maura Baraldi, i due artefici dell’iniziativa, hanno deciso di aggiungere alla già ampia offerta di servizi  agli associati, che spazia dalla formazione professionale alla consulenza sindacale, legale e assicurativa;  dalle pratiche automobilistiche ai pagamenti di autostrade e valichi, traghetti e treni, carburanti e aree di sosta… La convenzione, sottoscritta con la casa di Cura Beato Palazzolo, prevede numerose visite specialistiche: dalla cardiologia alla chirurgia vascolare e all’angiologia; dalla gastroenterologia  alla neurologia; dall’oculistica all’otorinolaringoiatria, all’ortopedia, alla psichiatria… Un servizio offerto sia agli imprenditori sia ai dipendenti e ai loro familiari di primo grado che potrà essere richiesto chiamando la Fai Bergamo, allo 035 2056711, e che potrà essere pagato negli  uffici di via Portico, 15 a Orio al Serio, oppure da casa, collegandosi al sito www.faibergamo.it.

2 risposte a “Malore al volante? Se colpisce chi guida un Tir il pericolo sale. Meglio prevenire

  1. Più aumenta il pericolo, più deve aumentare la prevenzione. Un applauso a quelli che, come i responsabili della Fai di Bergamo realizzano questi progetti.

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