Salone di Detroit, la riscossa delle europee: tra le novità l’Alfa Romeo 4C Spider

Il lusso che arriva dall’Europa e dall’Asia, le novità a stelle e strisce e la tecnologia. Sono queste le principali caratteristiche del Salone dell’auto di Detroit che aprirà al pubblico dal 17 al 25 gennaio. Sotto le luci dei riflettori ci saranno molte vetture d’alta gamma in arrivo dall’Europa: come la versione Spider dell’Alfa Romeo 4C, la nuova Audi Q7, il restyling della Bmw Serie 6 oltre a due modelli inediti di Mercedes, la GLE Coupè e la CLA Shooting Brake.
Non mancheranno le anteprime dei padroni di casa americani, come la seconda generazione della elettrica Chevrolet Volt e la nuova Cadillac CTS-V presentate da Gm o la nuova Focus RS della Ford. Puntano sul lusso, spiega l’Ansa, anche le giapponesi Nissan, Toyota e Honda che a Detroit sfilano rispettivamente con la Infiniti Q60, la Lexus GS F e la NSX, che in America però è conosciuta come Acura NSX. Volvo invece presenta la versione Cross Country della berlina media S60 e, tra le compatte, spicca la velocissima Mini John Cooper Works. Tutti modelli attesi anche sul mercato europeo. Sarà invece destinato esclusivamente al mercato americano il grosso Suv presentato da Volkswagen e su cui la casa tedesca ripone grosse speranze per il rilancio del marchio negli Stati Uniti, dove nel 2014 ha perso il 10 per cento delle vendite fermandosi a 366.970 unità.
Oltre alle numerose novità di prodotto, spiega sempre l’Ansa, protagonista del salone di Detroit quest’anno è anche l’auto connessa, diventata ormai un must per ogni costruttore. Dopo avere avuto la propria passerella esclusiva al CES di Las Vegas le nuove applicazioni high-tech sbarcano pure a Detroit, promettendo molti nuovi modi di usare internet, dall’intrattenimento, alla sicurezza e alla prevenzione degli incidenti.
Al Salone di Detroit sembra invece poco ampia sia la presenza di vetture compatte (‘small car’ per gli americani), sia quella, se si fa eccezione per la nuova Volt, dei nuovi modelli ibridi ed elettrici. Forse perchè il forte calo del prezzo della benzina in Usa ha riportato gli americani al vecchio amore per le tradizionali ‘big car’ e i Suv muscolosi. Una notizia, questa, che non può comunque far molto piacere ai costruttori che in tutto il mondo stanno spendendo enormi quantità di capitali per sviluppare queste vetture.

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