Concessioni autostradali, Cna Fita chiede di non chiudere “i caselli” alla concorrenza

“Per quasi vent’anni ai concessionari autostradali sono stati garantiti aumenti tariffari intollerabili e adesso, secondo le dichiarazioni di Beniamino Gavio, presidente della Sias oltre che autotrasportatore doc, dovremmo pure concedergli vent’anni senza aprire alla concorrenza questo settore strategico per la mobilità nazionale”. Con queste parole Cinzia  Franchini, presidente nazionale di Cna-Fita, ha espresso il no secco e deciso della sua federazione all’attuale formulazione dell’articolo 5 del Decreto Sblocca Italia inerente le concessioni autostradali. “In cambio avremmo, a detta di Beniamino Gavio,  270mila  nuovi posti di lavoro?”, ha aggiunto Cinzia Franchini. “A parte che sono tutti numeri da verificare, di certo così facendo manterremmo il mercato delle concessioni autostradali imbalsamato a favore di due-tre gruppi. Se questo è il cambiamento promesso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi,  rispondiamo: no grazie. Un regalo da 6 miliardi l’anno come questo non può lasciare indifferente chi sostiene di avere a cuore le sorti di questo Paese come il presidente Renzi va sostenendo”.

9 risposte a “Concessioni autostradali, Cna Fita chiede di non chiudere “i caselli” alla concorrenza

  1. Non sono un grande esperto, ma credo che allungare i tempi delle concessioni significhi, automaticamente, ridurre gli ammortamenti e, di conseguenza, poter impedire nuovi aumenti, se non addirittura prevedere qualche ribasso che sarebbe come manna dal cielo per chi viaggia molto, come me, in autostrada… Non credo d’aver detto una fesseria (in caso contrario me ne scuso anticipatamente….)

  2. Cinzia Franchini parla di pochi gruppi che gestiscono le autostrade. È vero, non aprire alla concorrenza, potrebbe essere pericolosissimo, ma altrettanto rischioso potrebbe essere aprire a società e persone non assolutamente all’altezza. Per gestire realtà di questa portata occorre saperlo fare (e averne esperienza). Altrimenti potremmo rischiare di avere il servizio di sempre (obiettivamente scarsino, per la manutenzione ma anche per le aree di sosta non sempre da terzo millennio….), i costi (decisamente troppo cari in questi tempi di difficoltà….) intatti ma, in aggiunta, la scoperta di qualche bella voragine nei bilanci…. La signora Franchini ha qualche aspirante gestore da proporre che abbia la credibilità necessaria?

  3. Se la signora Franchini si occupasse anche dei quattrini (58 milioni di euro) che il signor Renzi ci ha sfilato dal portafogli, dei tagli ai rimborsi sulle accise per il gasolio che ci lascerà a motore spento,
    dei costi minimi per la sicurezza che nessuno applica nonostante siano una legge dello Stato, gliele saremo ancora più grati….

  4. “Per verificare quanto la politica tariffaria in Italia abbia avuto successo nell’obiettivo dichiarato di contenere gli “extraprofitti” dei concessionari monopolisti a difesa degli utenti, basterebbe una semplice ricerca storica sui bilanci delle concessionarie: confrontare quanto gli azionisti abbiano versato a titolo di capitale e quanto abbiano incassato nel tempo come dividendi, e ora, al termine delle concessioni, quanta liquidità si ritrovino nella società. Un bell’esercizio, da proporre come tesi per gli studenti. Nel caso dell’Autobrennero, ad esempio, considerando che gli azionisti versarono al tempo meno di 3 miliardi di lire, per calcolare il rendimento su questo capitale occorrerebbe usare la tavola logaritmica.” Giorgio Ragazzi, I signori delle autostrade, 2008
    Sarebbe opportuno leggere qualche studio al riguardo o informarsi meglio, prima di esprimere opinioni.

  5. Se uno va sul sito Fita e lo scorre trova:
    N°5) articoli sulle autostrade Italiane ed N°1) sulla ecotax/autostrade francesi N°2) sulle accise (comunicazione sw per rimborsi e preoccupazione assopetroli) N°1 su infiltrazioni mafiose (problema serissimo ma fa sembrare che tutti i trasportatori lo siano) N°1 sul sistri e N°1 su Arcese che licenzia.
    Quindi emerge che il primo problema degli autotrasportatori per Fita sono le autostrade (che incidono il 2/3% sul costo del trasporto) e non esistono la delocalizzazione,il cabottaggio abusivo, lo sfruttamento degli autisti dell’Est, la riduzione del 15% delle accise, la tassazione delle trasferte, l’abusivismo dilagante, i costi minimi ecc ecc.
    Faccio un disperato appello agli associati ed ai dirigenti di questa federazione (della cui collaborazione abbiamo bisogno per presentarci uniti e risolvere i vitali problemi che ci aspettano) fate qualcosa per questa ossessione e riportate l’attenzione della Vostra federazione sui problemi reali del trasporto!!

  6. Onestamente, ma proprio onestamente, cosa dovrebbe importarci (a noi trasportatori, intendo) di chi gestisce le autostrade ? A noi dovrebbe interessare che costino il meno possibile, siano mantenute a livello dignitoso, e che ogni servizio offerto sul tratto non costi un capitale. Davvero noi trasportatori, oltre a tutte le rogne del mondo che abbiamo (elencate puntualmente da Roberto B. qui sopra) vogliamo entrare su chi dovrebbe gestire, per quanto tempo, ammortamenti, piani strategici e tutto il resto ? Focalizziamo i punti correttamente (e non per tornaconto politico, per cercare di indebolire qualcuno a favore di qualcun altro, come mi pare stia facendo la Fita CNA): a noi interessano i costi autostradali, questo dobbiamo seguire.
    Sono alti ? Sono bassi ? Sono corretti ? Queste sono domande legittime… sig.a Alessandra, certo che hanno guadagnato: la costituzione delle società autostradali è materia di studio in diverse facoltà di economia. Un capitolo (l’ennesimo) imbarazzante della storia economica italiana ? Forse. Ma a ognuno il suo ruolo, ci pensi il Codacons, l’ACI o altri a tutelare le tariffe delle automobili, la durata delle concessioni, la strategia a lungo termine e tutto il resto, noi focalizziamoci sui pedaggi dei veicoli pesanti e facciamo il nostro lavoro.

  7. Ma se voi collegate quanto dice la presidente Fita con quello che appare su un giornale telematico scoprite che la signora si muove solo per ragioni di visibilità e invidie personali. Tutto qui. A Lei non interessano i problemi di noi autotrasportatori ma solo fare polemiche.

  8. Purtroppo leggo solo oggi ma mi viene spontaneo un appello per la signora Franchini. Si occupi della categoria che dice di rappresentare, la cosa migliore che potrebbe fare per noi è DIMETTERSI.

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