Camionisti, presto dovrete dire addio alla possibilità di dormire in cabina?

I camionisti polacchi che effettuano prestazioni all’estero devono ricevere un compenso a copertura del diritto ad avere un alloggio stabile quando operano al di fuori del proprio Paese. Il riposo in “cuccetta” sul mezzo non copre tale diritto che, pertanto, deve essere riconosciuto. Così si è espressa la Corte polacca che ha condannato un’impresa di autotrasporto a riconoscere tale differenza, richiesta in sede di giudizio da un autista dipendente, in applicazione della legge. Se colleghiamo questa norma con quella che il governo francese sta per introdurre per contrastare il cabotaggio, possiamo affermare con certezza che nel prossimo futuro diverse saranno le iniziative e le disposizioni che singoli Stati, se non la stessa Commissione europea, assumeranno nei confronti dell’attività di autotrasporto. Cosa succederà in Francia? Oltre a scattare con ogni probabilità il divieto di riposare in cabina, da ottobre 2014, in forma sperimentale, e dal gennaio 2015 in via definitiva, entrerà in vigore anche il pedaggio di transito per i veicoli pesanti. Riguarderà quelli che hanno una portata superiore a 3,5 tonnellate e sarà applicato su 4000 chilometri di strade nazionali, contro i 15mila previsti  in un primo momento, con un traffico superiore a 2500 veicoli pesanti al giorno. Coloro che attraverseranno la Francia dovranno dotarsi di un sistema Gps per il calcolo di chilometri percorsi e il nuovo pedaggio avrà un’imposizione media pari a 13 centesimi al chilometro. Un pedaggio che rappresenta l’applicazione del principio “chi utilizza paga”  e che sarà rapportato ai chilometri percorsi, alla classe del veicolo e all’inquinamento che può provocare, al numero degli assi. Gli autoveicoli più inquinanti pagheranno di più, anche se i trasportatori, per legge, potranno recuperare l’incremento introdotto sui corrispettivi di trasporto. Un sistema di pedaggio che ricorda quello degli eco punti in vigore fino al 2005 per attraversare l’Austria. Occorrerà attenzione, anche per non correre il rischio di dover installare una nuova scatola nera che non si interfacci con i sistemi già a bordo (dopo il Sistri, il fallimentare sistema di  monitoraggio dei rifiuti pericolosi, sarebbe troppo). Sperando che la norma non si riveli una delle tante iniziative assunte più per tutelare i vettori francesi rispetto ad altri. Loro, a differenza di noi, sono capaci di tutelare le loro imprese.

Paolo Uggé

5 risposte a “Camionisti, presto dovrete dire addio alla possibilità di dormire in cabina?

  1. Christian, mai sentito dire che la legge è uguale per tutti? Forse da quando sei nato porti sempre le cuffie ed è questa la ragione per cui non l’hai sentita (e forse non l’hai mai letta perchè porti anche le bende sugli occhi?).

  2. Se si tratta del riposo settimanale finora quando capitava saltuariamente di farlo in cabina non era un problema per nessuno e quindi ben vengano delle regole che regolino con buon senso la materia (ma uguali in tutta Europa).
    Purtroppo le cose sono cambiate negli ultimi anni quando ,per abbassare sempre di più le tariffe, si è arrivati allo sfruttamento del personale,che sta mesi sul camion con stipendi da fame che permettono a stento la sopravvivenza. Ormai siamo arrivati a un livello di mancanza di rispetto e sfruttamento della persona che rasenta lo schiavismo. A settembre, se aboliranno i costi minimi, su certe associazioni ricadrà il peso di avere contribuito ad avere tolto ogni freno che impediva all’autotrasporto di schiantarsi nel baratro della concorrenza selvaggia e illegale. Alla faccia della tanto sbandierata sicurezza!

  3. Buongiorno a tutti, io credo che queste leggi nascano proprio per contrastare il dumping sull’utilizzo di lavoratori dell’est europeo, siccome la normativa europea liberalizza la circolazione di merci e persone e non si può in alcun caso contrastare tale iniqua norma, se non a livello europeo con un intervento politico del governo nazionale. Che cosa fanno i governi che non si vogliono esporre a livello politico? Boicottano come possono questa norma con queste norme nazionali (forse illegittime se impugnate ma utili nell’immediato) a cui nessuno vuole porre rimedio (PROBABILMENTE GLI INTERESSI CHE CI SONO DIETRO QUESTA PARTITA TOCCANO ANCHE E SOPRATTUTTO I POTERI FORTI DEL TRASPORTO). Invece di piangerci addosso e pensare a come risolvere questo “incredibile problema” con le nostre “povere forze economiche” di camionisti sulla strada, chiediamo anche noi ai nostri “giovani” governanti di prendere tale posizione drastica con chi viene in Italia e vediamo cosa succede. Non vi pare????

  4. Anche in Italia, SUBITO, venga applicata tale regola. Non e’ un danno alle imprese di trasporto, ma una buona norma per contrastare la concorrenza sleale e magari, stavolta, la committenza mette mano al portafoglio!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *