La mafia viaggia sui Tir? “Cna Fita aveva denunciato le infiltrazioni in Sicilia”

“La notizia  della confisca dell’azienda di trasporti di Catania, Geotrans di Vincenzo Ercolano, società che occupa un posto di rilievo nel settore degli autotrasporti su gomma e della logistica e che opera in tutta Italia,  riporta al centro del dibattito, con forza, il tema allarmante delle infiltrazioni malavitose nel nostro settore e di cosa sia necessario e possibile fare nelle associazioni di categoria rispetto al caso in questione. In passato, proprio su questo specifico problema, apprendendo da un’ inchiesta giornalistica del Corriere dei Trasporti che aveva anzi tempo segnalato la pericolosa e graduale infiltrazione della stessa Geotrans nel sistema CNA-Fita, avevo avuto modo di dire, con chiarezza, quanto e come si dovesse prendere le distanze da certi imprenditori fino al punto di estrometterli dalle nostre strutture”. Ad affermarlo è la presidente di Cna Fita Cinzia Franchini, che sempre commentando i clamorosi sviluppi dell’inchiesta nei confronti dell’azienda di trasporti siciliana ha aggiunto come “con forza, sul tema delle infiltrazioni, Cna Fita ha sempre creduto che la denuncia fosse necessaria a partire proprio da casa mia, la mia associazione, perché nessuno che voglia realmente rappresentare il mondo dell’autotrasporto può pensare di ignorare questo crescente fenomeno. Per tutta risposta ho subito reiterati attacchi che ho vissuto con il massimo disagio e sconforto. Ricordo ancora le tre parole con cui iniziava una nota stampa che mi rimproverava addirittura manie di protagonismo: “gravi, inopportune e fuori luogo”. Chi mi attaccò allora giudicò così la mia posizione e ora, finalmente, posso rispondere a quelle dichiarazioni allo stesso modo: “gravi, inopportune e fuori luogo”.  E’ stata ristabilita la verità ma soprattutto la legalità, da oggi però comincia la sfida più dura ovvero mantenere sul mercato l’impresa confiscata”.

12 risposte a “La mafia viaggia sui Tir? “Cna Fita aveva denunciato le infiltrazioni in Sicilia”

  1. Leggo esterefatto queste dichiarazioni della presidente della Fita. Mi ricorda quei bambini che scoperti con il dito nel barattolo della marmellata dicono che non ne sanno nulla. Ma ci faccia il piacere, direbbe il grande Toto’…

  2. Questa è quella presidente che per lungo tempo ha accusato la Fai perché a Catania i trasportatori avevano eletto come loro presidente un trasportatore che si chiamava Angelo Ercolano, mai coinvolto in storie di mafia e dagli atti ufficiali, certificati anti mafia, sempre considerato estraneo. Ora per evitare una figura di ca…a dice che Lei lo aveva segnalato. Ma lei parlava sempre di Angelo e non di Vincenzo che, mentre Lei si dilettava in dichiarazioni, si “infiltrava” (questa è una sua espressione) nella sua organizzazione. Un po’ distratta non trova presidente?

  3. Ma non avete capito che è una guerra in casa loro? Ci ricordiamo le polemiche che questa signora montò contro Bini, un galantuomo riconosciuto da tutti.

  4. Aspettiamo la fine prima di lanciare accuse e condanne. Anche in questo caso la presidente non ha perso occasione per mettersi in mostra utilizzando altri. E se poi tutto finisse in una bolla di sapone? Per lei la parola garantismo non sa cosa voglia dire.

  5. Se fossimo tutti come Lei, presidente Franchini dovremmo chiederle ma Lei dove era? Lei non ha estromesso dal consorzio l’imprenditore Ercolano. E se lo ha fatto vuole forse dirci che non conosceva quel cognome un po troppo “conosciuto”?

  6. Sbaglio o questa signora quando si è vista scoperta (aveva nella sua organizzazione un operatore dal cognome scomodo) ha cercato di attirare l’attenzione sul cugino Angelo…

  7. Hai ragione Antonio ma Lei ci ha sbonballato per mesi cercando di coinvolgere un’altra federazione. Ora che è venuto fuori che faceva meglio a guardare in casa Sua, la furbona cerca anche di prendersi i meriti della grande eroina antimafia. Un film già visto.

  8. Ma la presidente perché non ha firmato l’unico protocollo di legalità e di lotta alla malavita per l’autotrasporto che mi risulta firmato solo da una organizzazione. Perché non fare un bel dibattito sui contenuti di quel protocollo? Forse potremmo capire i veri motivi per i quali la presidente antimafia a parole non lo ha sottoscritto.

  9. Smettiamola con questo cicaleccio. L’Ercolano coinvolto nel sequestro di dieci milioni di euro è Vincenzo. Era, o lo è ancora? inserito nella Fita, cosi dice la signora presidente. Aspettiamo come ha già detto qualcuno le conclusioni e poi ne parleremo. Certo la presidente non ha fatto un buon servizio alla Sua organizzazione. La Fai di Catania senza che ve ne fossero le motivazioni ha cambiato presidente, senza fare comunicati. Ora il faro è acceso proprio su chi aveva cercato di coinvolgere un’altra organizzazione. A volte prima di fare i moralisti e lanciare accuse occorrerebbe guardare in casa propria.

  10. Purtroppo a parlare siamo tutti bravi..la Pres Franchina dovrebbe guardare in casa propria, (visto che la mafia ce l’aveva dentro) e sciacquarsi la bocca quando parla di altre federazioni tanto per dare fiato alle trombe!!

  11. La signora Franchini si è elevata per anni a paladina della giustizia accusando la Fai di avere un presidente di una territoriale dal cognome scomodo senza preoccuparsi di verificare se tale persona fosse o meno coinvolta in attività legate alla criminalità organizzata. Oggi scopriamo che il problema mafia non è in casa Fai ma in casa Fita Cna. Scopriamo che, mentre la Fai firmava un protocollo di legalità con il ministero dell’Interno per contrastare con i fatti il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nell’autotrasporto, la signora Franchini rilasciava interviste velenose all’organo si stampa “eletto” (Corriere dei Trasporti) senza minimamente preoccuparsi di ciò che realmente accadeva in casa propria. Ricordo come molti il titolo di un articolo apparso sul CdT che vi riporto testualmente: “Uggè, perché tacere?”. A questo punto mi piacerebbe tanto rivolgere una domanda alla presidente Fita Cna: Franchini, non sarebbe stato meglio tacere e fare qualcosa di concreto per combattere le infiltrazioni mafiose nell’autotrasporto?

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