Cna Fita pronta ad abbandonare Unatras: “Rallenta la riforma dell’autotrasporto”

Cna-Fita: Unatras così non va. È questo il titolo scelto per il comunicato stampa con il quale la presidente dell’associazione, Cinzia Franchini, minaccia di abbandonare l’Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci. Una minaccia messa nero su bianco già nella primissima riga del comunicato, dove si legge che “nei prossimi giorni verrà fissata la data di convocazione della presidenza nazionale della Cna-Fita con all’ordine del giorno anche la valutazione dell’opportunità nel rimanere all’interno del coordinamento unitario Unatras. La considerazione si rende necessaria perché il meccanismo unitario troppo frequentemente, su questioni cruciali come il caro accise, l’accesso alla professione e non ultimo lo stesso caro pedaggi dove, con chiarezza e da subito, Cna-Fita ha posto il problema fornendo anche alcune soluzioni e ha chiesto a Unatras di fare lo stesso (solo per citare alcuni esempi eclatanti), non riesce ad assumere iniziative incisive e concludenti. Unatras in questo modo rallenta l’azione riformatrice di cui ha bisogno il settore. Demoralizzanti anche le ultime determinazioni del coordinamento in merito alla riforma dell’Albo degli autotrasportatori e alla bocciatura della proposta avanzata dalla Cna-Fita per una conta effettiva del peso specifico di ogni associazione. Sul fronte dei comportamenti unitari invece Cna-Fita registra con dispiacere come il presidente del coordinamento assuma iniziative importanti senza piena legittimazione”.

 

32 risposte a “Cna Fita pronta ad abbandonare Unatras: “Rallenta la riforma dell’autotrasporto”

  1. In un momento in cui serve, più che mai, il gioco di squadra, in cui bisogna essere uniti per contare, Cna Fita vuole una spaccatura? Complimenti. vivissimi!!! La prossima volta che mi diranno che siamo una categoria di imbecilli, invece di arrabbiarmi o offendermi risponderò la verità: avete ragione!

  2. Spero che Unatras non si lasci sfuggire una simile occasione per liberarsi di un carico di zavorra come quello rappresentato da Cna Fita… Ognuno per la sua strada…

  3. Una ragione in più per non credere nelle federazioni e nelle associazioni. Ognuno deve arrangiarsi da solo, senza aspettarsi niente da nessuno…

  4. Può darsi che la Fita su certe cose abbia ragione ma stare in un raggruppamento significa sforzarsi per trovare le soluzioni più ragionevoli per una categoria e non per la singola associazione.
    Chiederei a Fita : che fine hanno fatto le trattative di un anno fa con Confindustria per sostituire i costi minimi con accordi tra Confindustria e loro?
    Mi sembra che abbiano verificato che cercare accordi con chi non rispetta nemmeno la legge sperando che questi vengano applicati sia pura utopia.
    Dividiamo ancora la categoria e facciamo ancora regali a committenza e governo a scapito dei trasportatori.

  5. Suggerirei alla Sig.ra Franchini di fare un richiamo alla sua memoria, tenendo conto dei successi in precedenza ottenuti grazie all’unione delle forze e alle doti che ognuno dei componenti Unatras ha messo in campo sulle varie tematiche. Va poi capito se sia veramente tutta la Fita a volere lo scioglimento, o solo pochi soggetti, perché a me risulta che in alcune regioni d’Italia l’unione Unatras, anche sulle stesse regioni, piace molto.
    Concludo espriemendo un mio parere, penso condiviso da molti in Fai. Il nostro presidente sulle iniziative ha sempre coinvolto tutti, o per meglio dire tutti quelli che hanno orecchie per ascoltare, cordialmente.

  6. Attendiamo con ansia e rispetto le decisioni di Cna Fita. Viste le varie prese di posizioni della presidente ce lo aspettavamo. È un film già visto.

  7. E brava la Fita, quando mamma chiama picciotto risponde. Forse finalmente capiranno in tanti il perché di tante prese di posizioni ondivaghe del passato.

  8. Coppelli, Caffi, Angiolina di Verona, Bini e tanti altri ancora emarginati dalla presidente Franchini con chirurgica precisione. Quanti dirigenti capaci fatti fuori. Il trasporto persone sta prendendo spazi che erano del merci. Ma i nostri confederali che fanno? Così finiremo per regalare alle altre organizzazioni spazi vasti.

  9. Ma come, se ho letto bene le note del mio presidente c’è stata una riunione la scorsa settimana. Come mai allora queste divergenze non sono state affrontate?

  10. Sarebbe così gentile la Presidente di portarci a conoscenza di quali iniziative importanti il presidente Uggé ha assunto senza legittimazione?

  11. Scuserà la presidente Franchini ma da quale pulpito viene la predica? Proprio Lei che non perde occasione di diversificarsi e di mettere in discussione l’unità?

  12. Sui costi della sicurezza la Fita, che ne era stata una delle promotrici, non li difende; sulla riforma del Comitato dell’Albo dopo aver condiviso le richieste poi le contesta; sui pedaggi la posizione Unatras rappresentata dal presidente la Fita si è diversificata montando polemiche sul nulla;  se la Fita vuole crearsi alibi per rompere l’unità sindacale questa è la strada giusta.

  13. Ma non sarà che qualcuno voglia garanzie di essere eletta vice presidente del Comitato dell’Albo e non avendole ottenute fino ad oggi non esita a mettere in discussione l’organismo unitario?

  14. Forse le iniziative del Coordinamento unitario (non vi dice nulla che a differenza di chi lo definisce “organismo unitario” la Franchini ha sempre parlato di “coordinamento” ) non sono incisive proprio perchè qualcuno le sminuisce con comunicati che ne indeboliscono l’azione? L’azione parte da lontano.

  15. Ludovico la tua è una scelta perdente. Da soli non si conta niente. Quello che vale è la capacità di scelta. Quelli che non sono d’accordo e sono artigiani escano dalla Fita e vengano in una delle federazioni artigiane. Questo significa dare un contributo che da un segnale. Il ritirarsi consente agli altri di fare quello che vogliono.

  16. Come sempre interessi (politici) esterni al trasporto condizionano le attività delle associazioni. Ci lamentiamo tanto dei nostri politici (ben a ragione) ma anche molti altri settori della società hanno la stessa terribile malattia. Ricordatevi però che, come gli italiani sono nauseati dei politici, i trasportatori lo sono di chi continua a litigare a scapito dei risultati per la categoria. Verrà spero il momento che più nessuno pagherà le quote associative di chi non tutela i legittimi interessi dell’autotrasporto e si evidenzierà in questo modo chi sopravvive solo perchè sostenuto da interessi esterni (o addirittura contrari) al trasporto.

  17. È facile dare giudizi senza essere in possesso delle adeguate informazioni. E molti non le hanno e se le devono cercare per avere un quadro oggettivo e non di parte. anche un’altra associazione ha chiesto ad Unatras un cambio di passo. Ad Unatras non a Fai. Perché quindi non interrogarsi su cosa non va invece di inveire?

  18. Farai la fine di chi tanti anni fa ha voluto per ragioni politiche sfasciare quanto il nostro Sambolino aveva messo in piedi. Cioè l’Unatras.

  19. Mi rivolgo ad Alessandra, candidata avvocato d’ufficio (o forse lo è davvero?) di una federazione in particolare. Credo che tutte le associazioni che aderiscono a Unatras stiano guardando a quello che non va. La differenza é che mentre alcune stanno cercando soluzioni adeguandosi alle norme italiane ed europee vigenti, studiando la materia prima di “salire in cattedra” a spiegarla, altri indossano subito la toga del docente dimostrando però d’aver preso la laurea con i punti del supermercato….

  20. I lettori più assidui di questo blog ormai credo abbiano imparato a conoscere Alessandra, una delle più assidue fornitrici di commenti, e le sue posizioni, abbastanza chiare. Ognuno ha le sue opinioni, lasciamo ad Alessandra le proprie. Non creso sia l’avvocato di nessuno, semplicemente una collega che sulla signora Franchini la pensa diversamente da altri….

  21. Tra tutte le patenti che mi avete affibbiato quella di avvocato mi mancava. Avrei apprezzato una critica fondata sul merito ma tant’è . Evidentemente non sono a conoscenza di dettagli importanti che non possono essere portati a conoscenza del grande pubblico per favorire,attraverso la trasparenza, un dibattito corretto.

  22. La signora Cinzia Franchini dovrebbe andare a rivedersi un po’ di storia della sua associazione. Un suo predecessore (scusatemi se non dico illustre, non lo era), assecondato dal segretario di Fita dell’epoca o diretto difficile a dirsi, fece in modo di buttare fuori da Unatras la Fai. Una sciagurata decisione e non perché riguardava la Fai, ma perché colpì in maniera molto pesante l’unità della categoria in un momento in cui eravamo forti. Seguirono anni che possiamo ricordare come i più bassi per la rappresentanza dell’autotrasporto, seguirono anni a dir poco tristi per la categoria. Signora Franchini studi la storia e per favore non ripetiamo gli errori.

  23. La signora Franchini invece di sentenziare dalla cattedra in cui è salita, farebbe bene a tornare a sedere sui banchi di scuola ad ascoltare I trasportatori che hanno memoria storica come Francesco, e che sanno quali errori clamorosi ha già compiuto la categoria. Non ripetiamoli solo perché una signorina che da piccola noni giocava neppure con i modellini dei camion è stata messa al volante di una federazione….

  24. Sono d’accordo , alla signora Franchini basta e avanza un bell’echissenefrega. Vada dove vuole (magari lontano dall’autotrasporto, chissà che le cose non migliorino….)

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