Rc auto, in Italia si pagano 213 euro in più rispetto ai principali Paesi europei

Per le assicurazioni di auto e moto gli italiani pagano più di francesi, spagnoli, tedeschi e britannici. Secondo lo studio sul mercato realizzato dall’Ania, in Italia il prezzo medio della polizza Rc auto è di 491 euro, 213 euro in più rispetto alla media registrata nei quattro maggiori Paesi europei (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito), che è di 278 euro. Perché? “A incidere sensibilmente sui costi”, ha sottolineato il presidente della Commissione auto dell’Ania (l’associazione delle aziende assicuratrici) Alessandro Santoliquido, “è per il 60 per cento il costo del sinistro”.

In Italia – si legge nello studio – i risarcimenti sono decisamente più alti rispetto ai Paesi presi in esame. In particolare i risarcimenti per caso di morte sono quattro volte più alti rispetto agli altri Paesi (649.000 euro rispetto a 138.000 euro negli altri Paesi), più alto anche il livello del danno patrimoniale a possibili beneficiari (50-60.000 euro contro 30-40.000 degli altri paesi). ”Se il Governo vuole che il sistema di garanzie sia alto è legittimo”, osserva il presidente dell’Ania Aldo Minucci, “quello che non è legittimo è farlo pagare alle assicurazioni, perché questa scelta ricade sui prezzi”. L’altro elemento tipicamente italiano sono le frodi che incidono per il 40-45 per cento sull’aumento dei prezzi. Segue il rischio stradale aggravato anche da comportamenti pericolosi come l’uso del cellulare e il non-uso delle cinture posteriori (lo fa solo il 10 per cento), che da solo vale il 25-30 per cento dell’aumento. Dall’analisi di questi dati, l’Ania conclude che le norme decise dal decreto Destinazione Italia (art. 8), ora allo studio delle commissioni Finanza e Attività Produttive della Camera, sono troppo ”impositive” in tema di sconti e di obblighi impartiti alle assicurazioni violando ”i principi di libertà tariffaria e contrattuale”. Viceversa per Ania sono ”utili” per la riduzione dei premi i meccanismi individuati dal legislatore per contrastare le frodi in generale e le speculazioni nella procedura di liquidazione dei danni. Bene insomma la norma che evita i testimoni di comodo, quella sul risarcimento specifico attraverso officine convenzionate e anche l’uso della scatola nera come mezzo di prova nei processi civili. Meno bene il meccanismo degli sconti stabiliti dal decreto. ”Il Governo deve avere più fiducia nelle imprese”, afferma il presidente Minucci, “bisogna introdurre elementi di riduzione dei costi e ci sarà la riduzione dei prezzi”. Su questa linea l’Ania chiede l’approvazione della ”tabella unica per il risarcimento dei danni fisici di grave entità, misura fondamentale per avvicinare il costo dell’Rc auto a livello dell’Europa” abbassando quindi i massimali di risarcimento.
Sul tema è intervenuto anche il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella: “In Italia abbiamo il costo delle polizze più elevato d’Europa, è indiscutibile ed è una situazione insopportabile per il consumatore”, ha detto a Radio1 Rai, secondo quanto riporta una nota della trasmissione. “Questo è dovuto a una molteplicità di fattori tra cui il fatto che ci siano molte frodi, c’è un problema dei costi dei risarcimenti a causa dell’entità previste dalle tabelle specifiche. Bisogna però agire anche sul fronte delle compagnie di assicurazioni che non fanno ancora abbastanza”, ha aggiunto Pitruzzella, “è necessario stimolare una maggiore concorrenza e favorire comportamenti più efficienti nella lotta alle frodi”. “A nostro avviso le assicurazioni hanno avuto dei comportamenti non particolarmente efficienti in questa lotta quindi molte delle misure del governo, se correttamente attuate, possono servire ad affrontare correttamente il problema. Va continuato il processo di riforma” del mercato Rc auto, ha detto Pitruzzella.

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