Cacciati 500 ambulanti del barbecue. I loro pranzi per strada inquinavano troppo

Sono una delle caratteristica delle città cinesi, i cosiddetti ristoranti di strada, bracieri all’aperto che rappresentano una tappa ideale per chi vuole un pranzo o una cena al volo. Ma ben 500 barbecue di Pechino, tutti illegali, sono stati chiusi, non perché non emettevano ricevute o scontrini facendo concorrenza sleale agli altri ristoranti tradizionali, ma perché inquinavano. Le autorità della capitale, già dallo scorso mese di agosto, hanno iniziato una campagna anti-barbecue, nell’ambito di un piano più ampio promesso per ridurre lo smog che soffoca la città.

A farne le spese sono stati proprio gli ambulanti del braciere. Pechino ha imposto anche le targhe alterne e la chiusura delle scuole nei giorni in cui il livello delle particelle PM 2,5 nell’aria supera un determinato livello. L’obiettivo è ridurre le polveri di un quarto entro il 2017.

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