La bicicletta ha superato l’automobile. Ma ci sono ancora troppi incidenti

Se Dino Risi dovesse aggiornare ad oggi il suo celebre film “Il sorpasso” potrebbe prevedere una bicicletta (o meglio un tandem) che supera un’auto. Ebbene sì, nel 2012 e per la prima volta dopo 48 anni in Italia sono state vendute 1.748.000 mila biciclette, contro 1.450.000 automobili. Un sorpasso da record, che vede protagonista l’intramontabile mezzo di trasporto che ha fatto dell’Italia anche un mito sportivo da invidiare nel mondo. L’Italia della mobilità è cambiata, dice il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Erasmo D’Angelis, durante una conferenza stampa al ministero. Ecco perché va rivisto anche il Codice della strada (clicca qui), in chiave di tutela di pedoni e ciclisti.

Prezzo di carburante alle stelle, riscoperta dello star bene e sentirsi in forma, traffico pazzesco. Sono questi gli ingredienti che hanno decretato il successo della bici. Oggi ben 5 milioni le persone usano la bicicletta almeno tre o quattro volte la settimana. Mentre 9 milioni la prendono almeno una volta alla settimana, per un totale di 14 milioni di ciclisti, ovvero un quarto della popolazione del nostro Paese. “La voglia di mobilità nuova va sostenuta e incentivata”, spiega D’Angelis. “L’Italia è pronta per una ciclorivoluzione e la politica ha il compito di dare risposte giuste e concrete a questa forte domanda di mobilità alternativa”.
Purtroppo sono anche tanti i ciclisti vittime della strada. Dei circa 3 mila morti l’anno in incidenti stradali, infatti, oltre 800 sono ciclisti e pedoni.

Una risposta a “La bicicletta ha superato l’automobile. Ma ci sono ancora troppi incidenti

  1. Lo credo! Il mercato dell’auto è in netto ristagno. Con gli interventi del governo tecnico di Monti, anche le vendite di auto di lusso sono in forte discesa! Non serve che il dott. D’Angelis chieda questo alla politica. La politica sta già facendo un ottimo lavoro nell’impoverire gli italiani, mettendoli in condizione di abbandonare il sempre più tartassato mezzo a motore in favore della bicicletta che, finora, non è costretta a pagare tasse&gabelle.
    La “riscoperta dello star bene e sentirsi in forma” è, perlopiù, solo un vantaggio secondario.

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