Gela, camionisti in agitazione contro la chiusura dell’impianto di polietilene

Quando un’industria chiude a volte si pensa solo ai suoi dipendenti e non all’indotto che viene coinvolto nella chiusura. E spesso nell’indotto si trovano anche gli autotrasportatori. A Gela, per esempio, gli autotrasportatori stanno cercando con ogni mezzo di impedire la dismissione dell’impianto di polietilene. Una trentina di Tir hanno sostato davanti le vie d’accesso alla Raffineria Eni di Gela perché temono di perdere il posto di lavoro. Ad aver dichiarato lo stato di agitazione sono 110 camionisti associati a quattro consorzi. 

Una prima fermata dell’impianto è già prevista per il mese di agosto. Gli autotrasportatori temono che l’impianto successivamente non verrà più rimesso in marcia. L’impianto a partire dal 2014 verrà fermato a seguito dell’annunciato piano di rilancio illustrato dall’Eni che investirà su Gela 700 milioni di euro. Verrà data massima priorità alla produzione di gasolio mentre verranno dismesse le produzioni delle benzine e del Polietilene. Le maestranze per il momento hanno proclamato una settimana di sciopero ma non escludono di proseguire a oltranza. Intanto i consorzi degli autotrasportatori di Gela e ”Versalis Spa” sono stati convocati, per venerdì mattina, in prefettura a Caltanissetta per tentare di trovare una soluzione al blocco dei Tir in atto a Gela. Il prefetto, Carmine Valente, ha posto come condizione, all’avvio della trattativa, che i blocchi vengano rimossi.

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