Multe, finalmente i camionisti italiani non pagheranno più dei colleghi stranieri

Conftrasporto e Confcommercio hanno espresso la propria soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento al Decreto Legge 69/2013, proposto dalle due associazioni e approvato dalla Camera dei deputati, con cui si pone fine alla disparità di trattamento tra gli autisti italiani e quelli stranieri, titolari di patente rilasciata in uno Stato dell’Unione europea in merito al pagamento della cauzione previsto dall’articolo 202, comma 2 ter del Codice della strada per alcune violazioni dello stesso codice (tra cui quelle legate ai tempi di guida e di riposo), quando il conducente non effettui il pagamento immediato.Infatti, a causa di un errore commesso nel 2010 quando questa disposizione era stata introdotta in occasione della riforma del Codice della strada, i conducenti titolari di patente di guida rilasciata in Italia sono stati fino a ora penalizzati rispetto ai colleghi degli altri Stati comunitari: per i primi, infatti, l’importo della cauzione ammontava alla metà del massimo edittale previsto dalla norma del codice violata, mentre per i secondi, alla luce di una sentenza della Corte di giustizia del 2002, la cauzione si riduceva al minimo edittale. Ora l’emendamento pone fine a questa evidente e ingiustificata disparità di trattamento, prevedendo che l’importo della cauzione da corrispondere ai sensi del comma 2 bis, art. 202 del Codice della strada, sia sempre pari al minimo edittale.

Una risposta a “Multe, finalmente i camionisti italiani non pagheranno più dei colleghi stranieri

  1. Mi sarei aspettato che tutti coloro che non perdono occasione di criticare il lavoro delle federazioni si esprimessero su questo risultato, piccolo e forse non di grande importanza, ma intorno al quale mesi fa si era cercato di alimentare polemiche. Del resto anche sulla questione del bonus ecologico sul quale si è ottenuta una deroga di un anno, i commenti son stati pochi. Anche qui non vorrei si dimenticasse che il risultato non viene dal cielo ma dal lavoro che le federazioni nazionali hanno portato avanti. Forse è proprio vero che ci meritiamo un gran poco.

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