Camionisti, occhio a dove comprate le gomme: rischiate una multa di 1.500 euro

Autotrasportatori fate attenzione a dove acquistate i vostri treni di gomme. È infatti mediamente di 1.500 euro il conto che il fisco può presentare a un camionista che compra incautamente un treno di gomme da un soggetto che ha evaso l’Iva. A calcolare la cifra è l’Associazione italiana ricostruttori di pneumatici (Airp), sulla base di un decreto del ministro delle Finanze del 31 ottobre 2012 secondo cui l’acquirente può essere chiamato dal fisco a versare l’importo dell’Iva sul valore normale di mercato degli pneumatici comprati. Il “valore normale di mercato” di un treno di pneumatici per un autocarro (14 pneumatici) è di circa 8.500 euro, e l’Iva su questa cifra è di circa 1.500 euro, spiega l’Airp. La disposizione che rende gli acquirenti corresponsabili del mancato pagamento dell’Iva da parte di chi vende pneumatici trova applicazione solo nelle operazioni intercorse tra operatori economici, e quindi non per le vendite di pneumatici nei confronti di privati. Inoltre, aggiunge l’associazione, la sanzione scatta quando l’acquisto è stato fatto a prezzi inferiori ai valori normali di mercato. “Il fine di questa normativa è contrastare l’evasione dell’Iva, una pratica che non crea solamente un danno all’erario, ma genera fenomeni distorsivi della concorrenza e penalizza, quindi, la maggior parte delle imprese che operano correttamente”, conclude l’Airp.

11 risposte a “Camionisti, occhio a dove comprate le gomme: rischiate una multa di 1.500 euro

  1. L’ennesima vergogna italiana: non riuscendo a controllare le imprese, lo Stato obbliga a diventare controllore le altre società, rifacendosi su chi l’Iva l’ha pagata. È, e sarà sempre, una vergogna.

  2. Lo Stato dimostra per l’ennesima volta la sua totale inefficenza contro la malavita e la frode rifacendosi come al solito sulle persone oneste e trasparenti. Saluti Massimo

  3. Qui ci vuole ben più di un TAR o della Corte di Giustizia europea. È follia pura! In questo caso il “fisco” si muove mentre nel caso dei costi di sicurezza tutti zitti e fermi.

  4. Forse non si sono accorti che il settore è alla frutta e visto che le gomme (come il gasolio autostrade ecc) te le danno solo se paghi subito o al massimo se sei un cliente super affidabile vuol dire che si martella chi l’Iva l’ha sicuramente pagata. E poi se uno compra uno pneumatico a 350 euro anzichè i 400 che magari dice il mecato perchè deve pagare 2 volte l’Iva su 400 euro e non eventualmente sulla differnza di 50???
    Solito Stato debole con i forti e forte con i deboli ma attenzione la pazienza dei deboli stà per finire e quando la disperazione fa si che tanti deboli si mettano assieme non si sà cosa può succedere.

  5. FANTASTICO!!! Prima di acquistare gli pneumatici farò la liquidazione Iva al mio fornitore!! Ma se proprio dovessi perder tempo ed energie, farei prima un TEST INTELLETTIVO a chi ha formulato ed emanato una disposizione simile…. Ma non serve…. il risultato lo si sà gia!!!!

  6. Il test intellettivo bisognerebbe farlo anche ai rappresentanti delle nostre associazioni. Come si fa ad accettare una ST……… simile senza fare niente! Come cavolo faccio a sapere se il gommista evade o ha evaso l’IVA? Devo fare il controllore ai miei fornitori che mi dissanguano a prezzi insostenibili? È ora di finirla con queste continue ingiustizie e continuare a mungere le solite vacche ormai solo pelle e ossa. Quando ci decideremo a fermarci tutti a oltranza una volta per tutte?
    Se non lo facciamo adesso saremo/siamo costretti a chiudere lavorando!

  7. Propongo il monopolio per la vendita delle gomme di camion. La gomma di stato, naturalmente ricostruita e realizzata con gli pneumatici delle auto blu….

  8. Ma le nostre grandi associazioni di categoria che dicono in merito??? Ops, scusate, mi dimenticavo che stanno annaspando insieme ai loro politici di riferimento (di cui parecchi già trombati).

  9. Spero che lo stesso metro lo applichino anche ai committenti che non pagano i costi minimi e che siano costretti a pagare l’iva dei trasportatori che non possono farlo perchè alla canna del gas.

  10. Va bene! Allora multiamo tutti i committenti che hanno usufruito di trasporti da aziende artigiane, tramite subappalto dalle società “srl” che non hanno saldato i trasporti. Al fisco mi rivolgo non per iva evasa, ma per iva conteggiatam versata, irpef pagata e fatture non pagate dalle SRL che hanno avuto in appalto i servizi di committenti importanti, quali…. li sappiamo tutti quali sono! E che adesso sono ucelli di bosco. Al fisco dello Stato dico: signori, andate a controllare tutte le società di logistica, se hanno veramente sede attiva, come risulta da camera di Commercio, e se sono realmente attive… Altro che prendersela con le gomme. Se sono arrivate, importate e vendute senza versare l’iva non è certo per colpa dei trasportatori. Fate rispettare i termini di pagamento a 60 gg. max, fate controlli sulle sedi reali ed effettive delle snc di Logistica (tanti bidoni messi in piedi per sostenere il sacco anche ai committenti). Ma le cose stanno cambiando…. in meglio, per me, ora, solo trasporti eseguiti a pagamenti immediati. E con visura camerale e iban bancario, almeno faccio dei controlli prima di muovere le ruote dei miei veicoli.

  11. E perché non istituire il “merito di credito” del committente alla stregua di quello che le banche utilizzano per noi. Se la banca non ci fa credito perchè secondo i suoi parametri non siamo sufficientemente affidabili, perchè noi dobbiamo invece concederlo a chi ci affida un trasporto? Al momento dell’ordine di trasporto il committente dovrebbe indicare la banca di appoggio alla quale potremo rivolgerci per sapere se il nostro cliente è affidabile. Sarebbe ora che le banche fornissero qualche dato anche agli operatori commerciali e non solo al fisco!

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