“Senza le accise del Novecento la benzina costerebbe 20 centesimi in meno”

”Eliminando le accise finalizzate a eventi ormai terminati e risolti da decenni, per esempio tutti gli stanziamenti riferibili al secolo scorso, potremmo ridurre il costo del libro di benzina di almeno 20 centesimi”. Lo afferma il senatore della Lega Nord, Fabio Rizzi, che sottolinea come “il caro benzina è uno degli argomenti che ciclicamente si ripete, ma mai come in questo periodo di crisi sta andando a incidere pesantissimamente su famiglie, imprese, artigiani, commercianti e professionisti”. 

“Scorrendo la lista di queste accise, scopriamo”, osserva Rizzi, “contribuzioni per tutti i terremoti, dal Belice all’Irpinia ma incontriamo anche il disastro del Vajont, la guerra del Libano e l’alluvione di Firenze, avvenuta quando sono nato, nel 1966. Ma non solo, c’è anche il finanziamento alla guerra d’Etiopia e l’entrata di Badoglio ad Addis Abeba, 1936”.
“Credo che sia giusto portare a conoscenza dei cittadini che, delle tasse che costituiscono i tre quarti del costo totale del litro di benzina, oltre 40 centesimi di euro sono riferibili ad ‘accise di scopi’, aumenti cioè della benzina finalizzati a sostenere una specifica iniziativa, a partire appunto dal finanziamento della Guerra d’Etiopia fino al sostegno per il Terremoto dell’ Emilia di quest’anno”. “Ci raccontano sempre che non è possibile ridurne il costo”, conclude il senatore del Carroccio, “in virtù della crisi economica internazionale, della necessità di introito fiscale e tutta una serie di fantasiose argomentazioni ma se solamente eliminassimo le accise finalizzate a eventi ormai terminati e risolti da decenni potremmo ridurre il costo del litro di benzina di almeno 20 centesimi”.

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