Costi minimi, l’Antitrust ricorre al Tar. La Fiap: “Siamo pronti allo scontro”

L’autorità garante della concorrenza ha depositato il 4 giugno scorso un ricorso al Tar del Lazio contro il Ministero dei Trasporti che, secondo l’Antitrust, non avrebbe ottemperato all’ordine dell’autorità di disapplicare le norme sui costi minimi. Una “bomba”, come la definisce la Fiap (Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali), “lanciata a pochi giorni dalla seduta del Tar del Lazio in cui si dovrà decidere sui ricorsi di Confindustria & Co”.

“Una bomba che, almeno quelli più attenti, avevano previsto se non nella forma almeno nella sostanza. Un ricorso, quello dell’autorità garante”, si legge in una nota di Fiap, “piuttosto anomalo e sul quale pendono molti dubbi di legittimità ma che la dice lunga sullo scontro in atto. Intanto è la prima volta in assoluto che l’autorità garante della concorrenza si rivolge al Tar per annullare un provvedimento ministeriale che attua una Legge votata dal Parlamento nazionale.
Piuttosto singolare,  poi,  la circostanza che vede l’Autority avvalersi di uno studio legale privato nonostante uno stuolo di avvocati lavori in pianta stabile per lo Stato. Ma, a questo proposito,  non si era detto e ripetuto fino alla noi che occorreva tagliare i costi? Resta ovviamente da vedere gli effetti che produrrà tutto questo accanimento contro una norma voluta dal Parlamento e riconfermata anche recentemente dal Ministro in più occasioni. A meno che qualcuno non stia facendo il gioco delle tre carte il fatto stesso di aver ribadito in Parlamento la volontà politica di mantenere in vita l’impianto normativo a supporto della sicurezza che trova – è bene ricordarlo – proprio nei costi minimi uno dei suoi pilastri, in un Paese normale sarebbe stato sufficiente per porre fine allo stillicidio di iniziative (che, guarda caso, comunque paghiamo noi contribuenti) tese a impedire il corretto funzionamento di una legge dello Stato”.
“Noi della Fiap”, si legge sempre nella nota, “non sappiamo se e come finirà questa storia il 28 giugno prossimo quando il Tar del Lazio si riunirà per deliberare sui ricorsi presentati da Confindustria e altri; due certezze però le abbiamo e ci teniamo a portarle a conoscenza anche degli “amici” di Confindustria: noi notoriamente non siamo dei guerrafondai e a dimostrarlo ci sono anni di sofferta e responsabile pace sociale che insieme ad altri siamo riusciti a garantire ma se qualcuno ci dichiara guerra può star certo che non ci tireremo indietro; la seconda è che, questa volta, sarà tutto più complicato perché lorsignori non avranno a che fare con  quattro gatti, come avvenuto di recente, ma con un’intera categoria decisamente e comprensibilmente arrabbiata”.

21 risposte a “Costi minimi, l’Antitrust ricorre al Tar. La Fiap: “Siamo pronti allo scontro”

  1. Che un’autorita’ dello Stato faccia ricorso contro l’applicazione di una legge dello Stato fatta da un organo governativo come il ministero dei Trasporti e’ alquanto anomalo, per usare un eufemismo. Secondo un mio modesto parere siamo davanti a un golpe legislativo bello e buono e le associazioni di categoria devono sollevare (se non addirittura il governo stesso a tutela delle sue prerogative) la questione davati alla Corte costituzionale.

  2. Sui costi minimi per la sicurezza nei trasporti e su questa pagliacciata a cui stiamo assistendo ha ragione Luigi: chiediamo a gran voce, tutti insieme, l’intervento della Corte costituzionale.

  3. Quanto sta facendo l’Antitrust sul caso dei costi minimi può indurci solo a una decisione: a non risconoscere più questa Authority!!!!!!!

  4. L’autorità è una cosa che si conquista giorno dopo giorno, dimostrando di sapersi comportare con intelligenza, onestà.coerenza, dimostrando di saper essere da guida agli altri. Tutti ingredienti di cui, in questa vicenda dei costi minimi perla sicurezza nei trasporti, non si vede traccia. Qualcuno raccolga le firme per cancellare certi carrozzoni statali creati solo per buttare nel water vagonate di soldi, per pagare stipendi milionari (miliardati in vecchie lire!!!!) a gente al soldo di qualcuno, non certo gente che difende i diritti e la trasparenza a prescindere…..

  5. Per la Corte Costituzionale ci vuole un Azzeccagarbugli, per il resto tocca a noi dare un segnale forte e chiaro che una lettera, da sola, certo non da. Credo che prima del 28 sia necessario assestare il nostro colpo. Da maestro, però.

  6. Nonostante da tutte le parti si ribadisca che l’Antitrust stia facendo qualcosa di illegale/immorale/spregevole/disgustoso e chi più ne ha più ne metta perchè non c’è nessuno che chieda conto a questi “signori” (pagati profumatamente con i soldi dei contribuenti) degli altri soldi sempre dei contribuenti che stanno spendendo per combattere una sacrosanta legge dello Stato regolarmente pubblicata sulla Gazzetta ufficiale? Al servizio di chi è questa gente? Chiediamocelo tutti e facciamo qualcosa per farli sparire! Perchè l’Antitrust non combatte con altrettanto accanimento l’aumento “giornaliero” dei prodotti petroliferi che ci sta portando alla bancarotta? Contro il “cartello” dei petrolieri sì, i suddetti “signori” sarebbero autorizzati a spendere i soldi dei contribuenti!!! Ma non lo fanno…

  7. Presidente Napolitano, mi rivolgo direttamente a lei sperando che lei voglia dimostrare davvero di essere super partes. Sui costi minimi per la sicurezza nei trasporti sta accadendo che l’Antitrust combatte una legge dello Stato, voluta dal nostro Parlamento e pubblicata sulla gazzetta ufficiale. Questo potrebbe accadere solo in un Paese come quelli narrati nei film di Woody Allen (ricorda il film “Il dittatore dello Stato libero di Bananas?) ma non in un Paese normale. I casi sono due: o on siamo un Paese normale, e allora, presidente, ne lei ne nessun altro pretenda che ci si comporti da tali, oppure l’Antitrust va trascinata nelle sedi più opportune dallo Stato Italiano per aver contrastato una legge dello Stato stesso. Questo deve accadere.

  8. Ma gli uffici legali delle associazioni dei trasportatori cosa aspettano a trascinare in tribunale l’Antitrust? Cos’è: cane non morde cane?

  9. Nelle quote associative che paghiamo alle federazioni, nonsono compresi i soldini anche per pagare qualcuno che faccia “viola”, usando solo le armi giuridiche, s’intende, l’Antitrust?

  10. Nelle quote associative che paghiamo alle federazioni, nonsono compresi i soldini anche per pagare qualcuno che faccia “viola”, usando solo le armi giuridiche, s’intende, l’Antitrust!

  11. Scusate perché non fermiamo tutti i Tir e sui nostri rimorchi non scriviamo, a caratteri cubitali, cosa stanno facendo questi signori dell’Antitrust senza che nessuno osi attaccarli!!!!

  12. Il nostro premier, con il decreto salvaItalia, ha dato ulteriori poteri all’Antitrust tra cui quello di fare ricorso contro gli atti delle pubbliche amministrazioni, lesivi dei principi di concorrenza. Non v’è dubbio che l’antitrust abbia agito dietro segnalazione di chi ben sappiamo e sono convinta che l’Ossevatorio saprà difendendersi. Intanto possiamo segnalare anche noi qualche pratica scorretta nelle gare di appalto indetta dalla pubblica amministrazione, così, tanto per vedere se l’ente si muove con la stessa solerzia. Tra i poteri dell’antitrust vi è anche quello di garantire il corretto funzionamento del mercato e la tutela dalle pratiche commerciali scorrette. Noi sappiamo bene che il mercato del trasporto merci non funziona in modo corretto anche a causa della impossibilità di ottenere contratti di trasporto scritti perchè chi ben sappiamo non li vuole sottoscrivere. Tra i poteri dell’antitrust vi è anche quello di controllare ed impedire che siano conferiti incarichi pubblici che prevedano funzioni in conflitto di interessi. Qui devo dire che l’antitrust è “un filino” indietro con i lavori, o no?

  13. Per chi avesse tempo e voglia, consiglio la lettura del provvedimento Antitrust I725 Accordi interbancari Riba rid- bancomat. In tale provvedimento si legge che il consorzio gestore dei bancomat ecc… può avvalersi, nella determinazione dei prezzi del servizio offerto….di una metodologia SALDAMENTE ancorata ai costi sostenuti dai soggetti coinvolti. ma toh, perchè loro sì e noi no? vogliamo concordarla direttamente con l’antitrust, una metodologia idonea?

  14. I carabinieri: appuntato, controlli se le tariffe di sicurezza vengono applicate. L’appuntato: maresciallo, adesso sì adesso no, adesso sì, adesso no.
    Poveri trasportatori, presi per i fondelli per tutta la nostra misera esistenza.

  15. Vedo con piacere che dai commenti si evidenzia il riconoscimento dell’utilità dell’azione delle associazioni. Leggo anche inviti a intervenire con i legali a tutela di un sistema che, forse perchè sta cominciando a dare i risultati attesi, pare dare molto fastidio a certi committenti. Mi sorge tuttavia un dubbio, che naturalmente non riguarda quelli che hanno mandato i loro commenti ma i tanti che generalmente si lamentano ma non sanno proprio distinguere chi tra le rappresentanze sindacali cerca di fare il proprio dovere, che è quello di tutelare la categoria, e chi invece pensa solo alle proprie convenienze.
    Quanti condividono realmente il concetto che il sostegno all’associazione è uno degli investimenti da non rinunciare per un’impresa? “Chi smette di sostenere la propria associazione per risparmiare soldi è come quello che pensa di risparmiare il tempo fermando l’orologio”. Quanti sono quelli che decidono di tagliare le poche centinaia di euro all’anno della quota associativa convinti di aver così eliminato una spesa inutile. Chi si è battuto per i costi della sicurezza? Chi contro il sistema Sistri? Qualcuno pensa che certi risultati si sono ottenuti da soli? Certo non tutte le realtà associative sono uguali. Invece di lamentarsi ognuno sostenga quella associazione che a Suo parere tutela al meglio di altri i propri interessi. Come si può notare non faccio alcuna poropaganda “pro domo mea” ma a favore della scelta associativa. Invito poi tutti a leggere quanto le associazioni comunicano. Da alcuni commenti mi rendo conto che o esiste del disinteresse o le associazioni non informano bene. Chi segue attentamente e si documenta non può domandarsi se le associazioni stiano facendo qualcosa per tutelare anche nei confronti dell’Antitrust la categoria. Certo che ci siamo costituiti; sicuro che solleveremo il conflitto di costituzionlità rispetto all’intervento dell’Autorità. Tutte cose che stiamo facendo perchè vorremmo cercare di risolvere il problema senza dover chiamare, cosa che sarà inevitabile, la categoria a scendere in piazza per difendere il diritto alla sicurezza. Agli operatori una sola richiesta: state vicino alle vostre associazioni; se non lo siete aderite e soprattutto tenetevi informati. Noi con i nostri mezzi contiuneremo a farlo.
    Paolo Uggè pres. Fai/Conftrasporto

  16. Tra le tante cose che si possono fare propongo di inviare: e-mail, telegrammi, fax, lettere e quant’altro sia ritenuto utile, ovviamente di protesta, il ministero dei trasporti Piazza Croce Rossa, Roma; la Presidenza del Consiglio Palazzo Chigi Roma; oppure anche l’Antitrust. Faciamo sentire a quelli che stanno nei palazzi che siamo pronti a lottare.

  17. Ai dirigenti delle associazioni, una sola richiesta: unità o vi chiuderemo in una stanza e butteremo la chiave fino a quando non avrete individuato una piattaforma comune.

  18. La Corte europea smentisce l’allora commissario Monti su un recupero di un presunto aiuto di Stato commissionato alla francese Edf. Cosa vuol dire?
    Che anche le Autority sbagliano e di grosso!!! Sui costi minimi di sicurezza e’la stessa cosa. Davanti alla salute e alla vita dei cittadini non c’e’ burocrate che tenga e nonostante i dubbi che tutti noi potremmo avere nei confronti della giustizia italiana io dico che per i costi minimi ci sara’ pure un giudice a Berlino… (non la merkel però…)

Rispondi a Daniela Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *