“Commissario Bondi, la strada per tagliare i costi della sanità passa dalla logistica”

Conosciamo le capacità di Enrico Bondi, commissario straordinario nominato dal governo per la razionalizzazione della spesa pubblica, visto che proprio con lui Conftrasporto trovò soluzioni sostenibili per le imprese di trasporto coinvolte nel caso Parmalat. Il costo della sanità sul quale ora Enrico Bondi si sta impegnando (la sua spending review sanitaria dovrebbe consentire di tagliare 1,5 miliardi di euro da qui alla fine dell’anno) rappresenta indubbiamente un peso notevole per la spesa pubblica, anche se nessuno deve dimenticare che la tutela della salute ha sempre la priorità. Cosa c’entrano ora i trasporti e la salute? Semplicissimo: una cura per i conti in rosso della sanità può arrivare proprio dal trasporto. Nel Piano della logistica approvato dal Cipe nel 2006 era stata infatti  ipotizzata una soluzione concreta per il contenimento dei costi e per un’adeguata funzionalità della filiera ospedaliera. La riproponiamo, come un nostro contributo concreto. Gran parte della spesa sanitaria è legata ai prodotti farmaceutici e alle apparecchiature ospedaliere. La gestione controllata delle scorte, il controllo dei flussi, la centralizzazione degli acquisti possono generare grandi risparmi. La logistica non è certo il “core business” degli ospedali, ma rappresenta una strada che un partner logistico può percorrere per eliminare gli sprechi. Le attività di un magazzino centrale, che in collegamento informatico con le strutture ospedaliere sia in grado di assicurare i rifornimenti strettamente necessari, produce risparmi; così la centralità degli acquisti. Meno 10 per cento sul valore della merce e meno 35 per cento dei costi logistici. Sono questi i risultati ottenuti laddove è in atto il sistema. Una struttura ospedaliera di duemila posti letto usufruisce del risparmio di circa due milioni e mezzo di euro. Occorre dunque una legge quadro che definisca contorni e modalità di realizzazione. Ma soprattutto ciò che è necessario è la volontà politica. Al commissario straordinario la volontà non manca. Il Governo deve aprire un confronto sui numeri e non farsi invischiare in sterili confronti ideologici. La gente comprenderà. Solo chi trae vantaggio dalla mancanza di regole si opporrà.

Paolo Uggè, vicepresidente Confcommercio

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