Scandalo Sistri, su Repubblica i retroscena di un affare da 500 milioni di euro

“Doveva diventare l’arma definitiva per sconfiggere le eco-mafie, ma dietro al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti si nasconde una voragine di sperperi pubblici a vantaggio della holding di Stato, incaricata, attraverso la controllata Selex, di progettare e mettere a regime il sistema. Tutto sancito da un contratto siglato in gran segreto con il ministero dell’Ambiente”. Comincia così l’articolo inchiesta pubblicato dal quotidiano La Repubblica che svela tutti i retroscena dello scandalo Sistri,  scoperchiando “un business da quasi 500 milioni di euro ai danni di 400mila aziende italiane”. 

Imprese, in grandissima parte di autotrasporto, che dal 2010 sono state costrette a versare fiumi di denaro nelle casse pubbliche senza avere in cambio nulla: il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti fortemente voluto dall’ex ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo non ha infatti mai funzionato, come per mesi hanno denunciato migliaia di imprenditori dell’autotrasporto, costretti non solo a pagare un servizio inesistente, ma anche a sprecare giornate intere al computer per tentare di effettuare le procedure e a lasciare fermi i mezzi in officina per montare le ormai famigeratissime black box, le scatole nere che nelle intenzioni avrebbero dovuto combattere l’ecomafia. Un autentico scandalo (basti pensare che per sette volte in due anni è stata prorogata l’entrata a regime, l’ultima prevista per  30 giugno prossimo) che  i giornalisti di Repubblica  ricostruiscono in ogni dettaglio. A cominciare dalla decisione del Governo di porre, il 5 settembre del 2008, il segreto amministrativo sul progetto che il ministero dell’Ambiente aveva affidato alla Selex Service management, società del gruppo Finmeccanica. Società che, secondo il Governo, lavorava con una avanzatissima tecnologia militare che deve godere della massima protezione e dunque rimanere inaccessibile alle mille mafie che lucrano sul ciclo dei rifiuti. “Peccato”, scrive Repubblica, “che non sia vero”. E per dimostrarlo,  invita i lettori a leggere il contratto siglato, “a scatola chiusa quando ancora non c’era alcun progetto esecutivo”, sottolinea il quotidiano diretto da Ezio Mauro,  il 14 dicembre del 2009 dal ministero dell’Ambiente e la Selex service management. Trentacinque pagine che chiunque può leggere collegandosi al sito di Repubblica (clicca qui per leggere l’inchiesta integrale).

8 risposte a “Scandalo Sistri, su Repubblica i retroscena di un affare da 500 milioni di euro

  1. E poi come ieri le ministre di Berlusconi vengono in tv (Carfagna ieri a Piazza Pulita) e dicono che il loro governo aveva lavorato bene, vero Prestigiacomo, ma andate a farvi benedire per non dire qualcos’altro. E pensare che c’è ancora gente che vota Forza Italia ……

  2. Magari ci fosse ancora Forza Italia. Il fatto che la ministro Prestigiacomo abbia preso una cantonata (e personalmente non la candiderei più, se fossi io a decidere) non vuol dire che si possano estendere giudizi negativi a un movimento sul quale ognuno ha le proprie idee e convinzioni. Non entriamo in queste valutazioni perchè allora dovremmo dire che chi ha votato per l’introduzione del sovrapedaggio (eurovignette) sono stati prevalentemente parlamentari italiani della sinistra. Così come se non fosse stato per l’onorevole Mauro del Pdl a mettersi contro all’introduzione di una ulteriore tassa sul gasolio per autotrazione, sempre grazie al contributo di parlamentari italiani della sinistra, avremmo avuto un ulteriore aggravio. Voglio dire che del buono e del cattivo c’è da tutte le parti. Bisogna guardare a quello che fanno le persone. Sul Sistri la Prestigiacomo ha sbagliato e va presa come si meriterebbe. Non si pensi a cose erotiche, io pensavo a calci nel sedere.

  3. Secondo me il black box del Sistri lo dovrebbero installare nel cervello di ogni parlamentare, almeno per controllare tutte le fesserie che quotidianamente dicono e per non dire i soldi che si RUBANO a discapito della gente sempre più povera…… altro che ecomafie ….

  4. E’ una vera vergogna, in qualsiasi parte che ti giri c’è del marcio, chissà dove si andrà finire noi super controllati ma loro fanno il bello e cattivo tempo a loro piacimento. Noi ci dobbiamo sbattere per tirar sera con i tempi che corrono e loro sperperano alla faccia nostra e delle persone più bisognose come i pensionati che hanno lavorato una vita e si ritrovano pure la pensione tagliata per i troppi loro sprechi. Non capisco però, perchè i loro previlegi che si sono fatti (in questo caso nessun partito obbiettava) non vengono mai modificati o addirittura tagliati, come fanno per noi comuni cittadini.

  5. Ho perso giornate di lavoro per montare l’apparecchio al mio camion e ritirare l’apparecchio alla regione Sardegna,senza parlare delle spese che mi ha causato e in più questo sistema mi consuma le batterie al camion!!che vergogna!

  6. Come al solito, fanno le leggi per i………..e le aziende senza soldi, ma intanto lo stato si autofinanza. credo chei nostri politici non sanno più dove stabbare la testa per sopravvivere. siamo proprio un popolo di ladri

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