Carburanti, finalmente scendono i prezzi. Ecco quanto si paga dai vari distributori

Arrivano i ribassi per i prezzi dei carburanti. A cinque giorni dal calo di Eni di sabato scorso, giovedì mattina le altre compagnie hanno messo mano ai listini, riducendo i prezzi alla pompa. Scendono con forza le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito (clicca qui per vedere tutti i prezzi): la benzina perde 0,8 centesimi a 1,890 euro/litro, il diesel cala di 0,2 centesimi a 1,767 euro/litro. Invariato il Gpl Eni a 0,854 euro/litro. In aumento la media nazionale dei prezzi del metano a 0,967 euro/kg (+0,3 centesimi).

Stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana, giovedì mattina hanno messo mano ai listini Esso, Ip, Q8, Shell, Tamoil e TotalErg. Sulla verde i ribassi vanno da 0,5 a 2,1 centesimi al litro, mentre sul diesel a ritoccare i prezzi sono solo Esso, Ip, Tamoil e TotalErg, con una riduzione di 0,5 centesimi.
Sul mercato del Mediterraneo, spiega sempre Staffetta Quotidiana, continua la tendenza calante dei prezzi dei prodotti raffinati, con la benzina a 621 euro per mille litri (-3) e il gasolio a 660 euro per mille litri (-5). Info: www.staffettaonline.com

9 risposte a “Carburanti, finalmente scendono i prezzi. Ecco quanto si paga dai vari distributori

  1. Neanche un centesimo. Questo vuol dire che sono scesi i prezzi? Ci vuole una rivoluzione in piazza… Deve tornare come prima! A 1,30 al litro! Vergognatevi, i beni primari non vanno tassati, l’economia come cresce?

  2. Cos’è, una presa per i fondelli? Dopo essere aumentata del 20 per cento (un quinto!) diminuisce dello 0,0000001 e volete spacciarla per una notizia positiva? Ma pensate siamo tutti cretini? Vi sbagliate di grosso e se qualcuno vuole trattarci da cretini verrà ripagato con eguale moneta.

  3. Basta con le prese in giro. I cornuti e mazziati poi finiscono con l’incazzarsi… perfino quelli più sereni e pacifici…. State esagerando…. Signor Monti cominci a intervenire là dove la gente esige si intervenga, sui carrozzoni di Stato, sui grandi (solo negli stipendi) manager, sugli stipendi di politici di cui, ogni giorno che passa, sentiamo sempre meno l’esigenza… Intervenga prima che sia troppo tardi.

  4. Alessandra domanda perché queste notizie non vengano censurate e lascia intendere che verrebbero censurati solo “i commenti non graditi”. In merito all’invito a censurare, lo respingiamo augurandoci che in questo Paese si possa sempre continuare a dar liberamente voce a tutti, lasciando decidere ai lettori (e alla loro intelligenza) se leggerle e meno, se lasciare o meno commenti. E, a proposito della “censura” di “commenti non graditi” basta rileggere gli oltre 8000 (ottomila!!!!) commenti pubblicati per capire che la censura non appartiene a questo blog. Semmai sono stati ripuliti i commenti di coloro che avevano utilizzato affermazioni volgari o offensive (due realtà che non amiamo) e cancellato completamente alcuni (pochissimi a dire la verità) commenti che, qualora fossero stati pubblicati, avrebbero sortito un solo effetto: assicurare una condanna agli autori degli scritti (e a coloro che l’avessero pubblicata). Con l’augurio che gli autori di quei commenti, capaci di fare a pugni con l’italiano, possano apprezzare…

  5. L’Italia della vergogna!! Beni primari alle stelle, stipendi dei politici alle stelle, stipendi degli operai in ribasso. Come vorrei andar via dall’Italia!!! Rivolta in piazza e blocco delle autostrade. Vediamo se poi qualcuno fa qualcosa.

  6. Scusate ma dobbiamo rallegrarci di cosa? È scesa di quanto? 2 centesimi! ma noooo, ma qualcuno si ricorda quanto costava ai bei tempi… io no. Chiedetelo ad un politico che vi dirà: perchè è aumentata la benzina? Loro sanno a malapena entrare in parlamento e poi lì… boh!. Ma ce li vogliamo togliere dalle scatole ste mummie è? Grazie.

  7. Avete saputo come il cartello petrolifero ha aggirato i già deboli tentativi di liberalizzazione? Ricordate la norma secondo cui i benzinai potevano acquistare il 50% del carburante da altri fornitori? Ebbene, le raffinerie dal 1° di aprile vendono il prodotto raffinato solo ed esclusivamente alle compagnie petrolifere. Le quali, ovviamente, impongono un prezzo unico. E noi a fare i baccalà.

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