“Creiamo un fondo a favore dei familiari dei camionisti vittime di incidenti stradali”

Perché non creare un fondo a favore dei familiari degli autotrasportatori  vittime di incidenti stradali? A lanciare la proposta, con una lettera indirizzata al presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè, è il presidente ligure della Fai, Gioacchino D’Andria. Ecco il contenuto della lettera.

Caro presidente, la morte del collega autotrasportatore avvenuta in quel di Asti, mi ha colpito profondamente. Il pensiero di quella famiglia che ha perso l’amore del proprio caro e che dovrà affrontare la vita in condizioni difficilissime, priva del sostentamento del capo famiglia, mi ha portato a considerare in quale modo potrebbe essere dato loro un aiuto. In relazione a quanto sopra mi permetto di avanzare una proposta: perché a livello nazionale, con il coinvolgimento dell’Albo degli autotrasportatori, non creiamo un fondo a favore delle vittime della strada del nostro settore? Le risorse per incrementare questo fondo potrebbero derivare anche dai proventi relativi ai ricavi degli indennizzi per le differenze sui corrispettivi non riconosciuti dalla committenza in ragione dei costi della sicurezza. L’affermazione di questo principio eviterebbe, ai soliti “furbetti” del nostro settore di continuare a lavorare sotto costo, destabilizzando il mercato, per poi beneficiare del diritto di richiedere al proprio cliente le differenze sui corrispettivi percepiti. Mi rendo conto delle difficoltà da superare, pur tuttavia, se il tutto potesse essere normato per legge, una parte degli introiti di cui sopra potrebbero essere incassati dallo Stato, quale ammenda per il mancato rispetto dell’articolo 83 bis, la differenza potrebbe essere destinata a incremento del fondo per le vittime della strada dell’autotrasporto. A questo punto lo Stato bisognoso di risorse avrebbe tutto l’interesse di effettuare i controlli con maggior impegno ed il risultato ultimo sarebbe la regolamentazione di un libero mercato. Un caro saluto.

5 risposte a ““Creiamo un fondo a favore dei familiari dei camionisti vittime di incidenti stradali”

  1. L’idea di un fondo per le vittime sul lavoro del nostro settore è sicuramente buona. Collegarla ai costi minimi mi sembra un poco forzato. Il rispetto dei costi minimi è invece il miglior fondo per gli autotrasportatori che se percepissero delle tariffe decenti sarebbero i primi ad accettare un aumento del 5/10% della quota dell’albo per destinarlo alla creazione diun fondo per le vittime sul lavoro del settore autotrasporti. Per cercare di favorire il rispetto dei costi minimi lancio questa proposta:
    inserire obbligatoriamente sulle fatture la classe del veicolo, i chilometri e i costi minimi.
    Se poi per legge per le fatture di trasporto che non conterranno questi dati non saranno detraibili né l’iva né il costo derivante dalla fattura penso che tutti indicheranno questi dati senza esitazione. E sfido chiunque a registrare una fattura dove vi sia indicato il costo minimo e poi ne venga fatturato uno inferiore.

  2. Ahi ahi ahi sig. D’andria. Trovo che fondo, costi minimi e stato, siano argomenti da non mischiare. Per rispetto verso le vittime ed i loro familiari.

  3. Bellissima proposta, complimenti al signor D’Andria. Un aiuto alle famiglie di queste vittime del lavoro (incredibilmente non riconosciute come tali dallo Stato italiano, e questo vergognoso!) sarebbe stato graditissimo in periodo “normali” figuriamoci in questi tempi di crisi. Cari colleghi, diffondiamola!!!

  4. Anche a me l’idea della percentuale all’Albo Trasportatori sembra ottima. Io aggiungerei anche un coinvolgimento di tutte le associazioni della nostra categoria tramite il rinnovo della tessera annuale… Io direi anche lì un incremento del 5 o 10 per cento, oppure donando una cifra facoltativa a secondo della nostra sensibilità. DAI RAGAZZI, DIAMO FORZA A QUESTA IDEA, FACCIAMO VEDERE A TUTTI QUELLI CHE CI ODIANO QUANTO è GRANDE IL NOSTRO CUORE!

  5. Ma… e parlare, ancora prima dell’incidente su lavoro, di lavoro usurante e faticoso, stressante, ai fini contributivi per fini pensionistici e di tempi di dismissione al lavoro, no eh?

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