Sciopero in Sicilia, l’ira dei pendolari: “Un sopruso, non si può bloccare la mobilità”

“La protesta è lecita. Ma bloccare la mobilità degli altri no”. È questo uno dei passaggi di un comunicato diffuso da Giacomo Fazio, presidente del Comitato Pendolari Sicilia, che si dissocia apertamente dallo sciopero in corso in questi giorni sull’isola. “Non c’è nulla di eroico nell’operazione chiamata maldestramente “Vespri Siciliani”. Stiamo registrando il sopruso di una piccola minoranza ai danni di tutti gli altri siciliani. Poche centinaia di persone che con arroganza occupano i binari, rischiando di essere investiti e mettendo a dura prova l’incolumità di tanti ferrovieri e passeggeri”, spiegano i pendolari.

“No, non ci stiamo a questo vandalismo. Non ci stiamo a questa violenza tanto più grave perché limitata alla Sicilia. Un guerra sconsiderata, ma soprattutto anacronistica. La pressione fiscale è aumentata per tutti nel Paese. Eppure noi pendolari la mattina presto ci alziamo e andiamo a lavorare. Il costo dei carburanti è aumentato per tutti. Anche per noi pendolari. Un Paese vittima di se stesso, degli interessi blindati, delle corporazioni. Ognuno a difendere il proprio orticello. Anche a danno degli altri. La protesta è lecita. Ma bloccare la mobilità degli altri no”, si legge sempre nel comunicato del Comitato Pendolari Sicilia. “Risparmiateci la guerriglia. Non ne vale la pena. Mica abbiamo occupato i binari noi stasera (martedì sera), dopo che come al solito Trenitalia ci ha “lasciato” per ben 3 ore illudendoci che un treno sarebbe partito a breve per Messina da Termini Imerese. Solita disorganizzazione. Passeggeri sballottati da un binario a un altro senza informazione”.

8 risposte a “Sciopero in Sicilia, l’ira dei pendolari: “Un sopruso, non si può bloccare la mobilità”

  1. Chiunque, per sostenere le proprie (seppur fondate) ragioni lede pesantemente i diritti altrui andrebbe fermato. Almeno in un Paese civile… cosa che l’Italia non è piùda un pezzo…

  2. Penso sia ancor più scandaloso il fatto che, un importante tg, come il tg5, non abbia nemmeno accennato a cosa stia succedendo più a sud di Roma. La situazione è davvero drammatica e, l’unica notizia da me sentita risale a ieri… e oggi? Non è forse importante? O è più importante ricordare che stasera non bisogna mancare all’appuntamento con il tredicesimo apostolo?!?

  3. Penso che la protesta abbia i suoi fondamenti, ed invito tutti ad aderire in massa solo così si possono ottenere i risultati, esportiamo l’azione in tutta Italia. I diritti calpestati sono i diritti di tutti. Vergogna a tutte le testate giornalistiche che non danno la giusta diffusione della notizia..il regime ha paura! Sicilia avanti così!

  4. Innanzitutto occorre chiarire che molti autotrasportatori non concordano con l’iniziativa ma sono tenuti bloccati da gruppi di violenti che utilizzano mezzi illegittimi e la polizia sta a guardare. Ma in che razza di Paese siamo? Non solo la protesta è attuata da alcune associazioni locali guidate da noti personaggi che sono già stati nel passato attenzionati dalle forze dell’ordine e non condivisa dalle federazioni nazionali di settore, ma le richieste non hanno alcuna possibilità, se non con la solita presa in giro, di ottenere le soluzioni attese. Intanto la Sicilia è in ginocchio e la gente ne paga le conseguenze. La protesta è l’inizio della rivolta, ho letto da qualche parte. Se è così lo Stato deve intervenire. Quello che traspare è che non siamo di fronte a una protesta di un settore ma a un’iniziativa di carattere politico. Che c’entra la protesta con la presenza di noti uomini della politica nei posti di blocco? Non è che il vero obiettivo sia quello di generare le condizioni per creare spazio a una nuova forza politica? Non lasciamoci prendere in giro.

  5. Cosa non capisco? Ieri sera, Radio 24 annuncia che Unatras ha sospeso il fermo. Ma se la stessa radio non ha mai dato notizia della proclamazione che senso aveva comunicarne la sospensione?

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