Gasolio, assicurazioni, sicurezza: ecco le soluzioni del Governo per l’autotrasporto

A due settimane dal fermo dell’autotrasporto di cinque giorni indetto dall’Unatras per protestare contro le misure contenute nella Manovra economica varata dal governo Monti (dall’aumento insostenibile del costo del gasolio – settemila euro l’anno per ciascun veicolo –  all’aumento delle giornate di divieto della circolazione fino al rischio di cancellazione dei costi per la sicurezza) un incontro avvenuto al ministero dei Trasporto fra il viceministro Mario Ciaccia e i rappresentanti  delle associazioni del settore dell’autotrasporto di merci apre uno spiraglio a una possibile soluzione alternativa allo sciopero e alla paralisi del Paese che potrebbe derivarne.

Merito delle possibili soluzioni ai principali problemi che da mesi stanno mettendo in ginocchio il settore dell’autotrasporto e che sono state indicate, nel corso dell’incontro, dallo stesso viceministro che ha richiamato il mondo dell’autotrasporto, definito “un settore vitale per l’economia del Paese”, al “senso di responsabilità che deve accomunare tutti nell’affrontare la attuale situazione di crisi”. Praticamente un invito esplicito a sospendere il fermo. In cambio di cosa? Di possibili soluzioni concrete ai principali punti di criticità che il viceministro ha illustrato punto per punto.

Aumento del costo del gasolio (accise): il viceministro ha spiegato che sono stati accelerati, rispetto agli anni scorsi, gli adempimenti burocratici necessari per il rimborso 2011 delle accise sul gasolio. La delibera dell’Agenzia delle Dogane è stata infatti assunta già il 4 gennaio scorso e pertanto le imprese di autotrasporto possono presentare domanda per procedere alla compensazione alla prima scadenza utile. È stata inoltre intrapresa, con il ministero dell’Economia e delle finanze, la definizione della norma necessaria per consentire dal 2012 il rimborso su base almeno trimestrale.  Sulla base della disponibilità dichiarata dal Mef tale norma potrà pertanto essere inserita in uno dei prossimi provvedimenti legislativi in preparazione. Al riguardo è stato tenuto anche conto dell’esigenza di superare il limite di 250mila euro annui attualmente previsto per le compensazioni.

Aumento del costo delle assicurazioni: Mario Ciaccia ha sottolineato come il Governo sia intervenuto,  sia con una richiesta del capo di Gabinetto del ministero dello Sviluppo economico all’Ania per attivare una verifica circa la situazione di aumento generalizzato dei premi assicurativi Rca, sia con una segnalazione del vice ministro all’Antitrust per attivare una verifica sull’eventuale esistenza di intese o comunque di operazioni restrittive della concorrenza tra Compagnie di assicurazione.

Interventi finanziari a favore del settore: il viceministro ha ricordato che è stato già attivato con il Mef  l’iter per perfezionare tempestivamente, entro gennaio,  il previsto decreto interministeriale di riparto dei fondi. Le risorse previste per il settore dalla Legge di Stabilità 2012 non saranno soggette a riduzione e la ripartizione tiene conto delle intese già intercorse con le associazioni e della possibilità di utilizzare parte delle risorse per compensare gli effetti finanziari per il rimborso anticipato delle accise.

Costi minimi di esercizio:  Mario Ciaccia ha evidenziato che il Governo ha confermato di condividere la necessità di consentire agli autotrasportatori il riconoscimento dei costi incomprimibili della sicurezza, come già previsto dalle vigenti disposizioni e al riguardo ha ricordato di aver già accolto un ordine del giorno del Parlamento in tal senso. Fermo restando quanto sopra, stante il preoccupante inasprirsi del confronto con la committenza, si ritiene opportuno, comunque, l’avvio di un confronto tecnico fra tutti i soggetti interessati, finalizzato a una semplificazione della norma che ne renda più praticabile l’applicazione. Nel frattempo è stato riattivato, con i ministeri interessati, l’iter per il tempestivo perfezionamento del decreto che disciplina le procedure per l’applicazione delle sanzioni previste dalla norma.

Accesso alla professione: “Il Governo”, ha detto il viceministro,  per garantire la regolarità del mercato e la professionalizzazione del settore, ha dichiarato la disponibilità a riesaminare e approfondire la questione (ambito di applicazione, gestore dei trasporti, esenzione dall’esame di capacità professionale in caso di esperienza decennale), anche alla luce di quanto previsto da altri Paesi europei. Sono inoltre stati avviati approfondimenti, presso il Mise e con l’Abi, per quanto riguarda la concreta applicazione del Regolamento comunitario in relazione al rispetto del requisito di capacità finanziaria.

13 risposte a “Gasolio, assicurazioni, sicurezza: ecco le soluzioni del Governo per l’autotrasporto

  1. Finalmente un’ottima notizia, e addirittura con 10 e passa giorni di anticipo sul fermo. Spero che anche il Ministro abbia la stessa visione del Vice, altrimenti …

  2. Ergo il fermo è sospeso per alcune settimane in attesa di veder realizzati concretamente gli impegni del Sottosegretario? Se così dovesse essere (ma non è detto che si vada alla sospensione del fermo) almeno poniamo subito un termine ultimo e tassativo per avere i provvedimenti richiesti. Nel caso ciò trascorra invano allora che fermo sia, senza ulteriori indugi.

  3. Matteo dice “addirittura con 10 e passa giorni di anticipo sul fermo” .Io ho un’altra chiave di lettura: come mai il viceministro Ciaccia si accorge che i costi minimi per la sicurezza sono fondamentali, che un sacco di cose non vanno, che così gli autotrasportatori non possono continuare solo adesso, proprio alla vigilia del fermo? E poi, queste sono ancora una volta belle parole, belle promesse? Verrà tutto mantenuto?

  4. Che nessuno si azzardi a far rientrare il fermo di 5 giorni dell’autotrasporto. Sarebbe come autocondannarci, sarebbe un suicidio…

  5. Le notizie sembrano confortanti, però è sempre meglio dare una scadenza a tutti questi buoni propositi. Vorrei fare presente ai signori relatori che trattano con il governo di cambiare anche rotta, vale a dire che è arrivato il momento di proporre soluzioni e innovazioni condivise per far si che questo settore non debba vivere di aiuti ed eliminare dal mercato chi infrange le regole che per intenderci non sono quelle del codice della strada, ma molte altre. Saluti e buon lavoro.

  6. Il mio commento (e suggerimento) è allo stato che viste le (timidissime) aperture del governo e le posizioni espresse da alcuni esponenti di partito occorre cogliere ogni possibilita’ per trattare e rimandare lo sciopero. In questo particolare periodo il nostro sciopero sarebbe sicuramente accomunato a quello di altre categorie (come tassisti o farmacisti o notai) che almeno apparentemente (preciso che non conosco i loro problemi di settore) agli occhi dell’opinione pubblica sembrano vere e proprie lobbies. Non dimentichiamo inoltre che non abbiamo mai goduto di larga popolarita’ tra la gente comune e tra i mass media. A tale proposito occorre una campagna di sensibilizzazione a tutti i livelli (governativo, sui mass media ed anche al nostro interno).Bisognerebbe insistere che noi, al contrario dei tassisti, per esempio, non ci siamo opposti alla liberalizzazione delle licenze anche se questo ha comportato la caduta verticale del valore dei nostri “amati” conto terzi. Si dovrebbe sottolineare che i costi minimi sono cosa assai diversa dalle tariffe minime della forcella (basterebbe guardare la differenza di prezzo tra le vecchie tariffe e gli attuali costi minimi – mi sembra che per un tragitto di 500 km con le tariffe minime si prendevano euro 930 circa nel 2006 mentre oggi il costo minimo ci riconosce qualcosa intorno ai 650 euro).Bisognerebbe far capire alla gente cosa e’ costato aggiornare i mezzi dai vecchi euro 0 agli attuali euro 3-4 e 5 e quanto inquinamento e’ stato ridotto attraverso gli investimenti fatti dagli autotrasportatori. Ovviamente non dovremmo sbracare nel tira e molla col governo altrimenti le future minacce di sciopero non sarebbero prese in considerazione. Quello che mi preoccupa maggiormente, pero’, e’ che la categoria , diciamo cosi’ la base, e’ talmente esasperata che cerca lo sciopero come valvola di sfogo e basta, senza rendersi conto che quello che potremo portare a casa al massimo sara’ la difesa dei costi minimi ed un rimborso piu’ celere delle accise.I N PRATICA LA DIFESA DELL’ESISTENTE che pure sembra non essere sufficiente per la maggioranza dei colleghi (DA QUESTO PUNTO DI VISTA GESTIRE LA PROTESTA DA PARTE DEI NOSTRI DIRIGENTI E’ UNA IMPRESA DA FAR TREMARE I POLSI, PERCHE’ SARANNO STRETTI TRA L’ESASPERAZIONE DELLA BASE E L’AMARA REALTA’ DEI FATTI CHE AL MASSIMO-temo e ripeto – CONSENTIRA’ SOLO LA DIFESA DELL’ESISTENTE). La cosa che mi lascia piu’ perplesso e’ che la nostra categoria in questi anni, checche’ se ne dica , e’ stata copiosamente sovvenzionata (penso che siamo intorno ai 2 miliardi di euro in 4 o 5 anni) eppure i problemi rimangono identici perche’ ogni volta pensiamo che sia il GOVERNO a doverli risolvere. Penso che la strada sia una sola: DIFESA DEI COSTI MINIMI , RICHIESTA DI INTENSIFICAZIONE DEI CONTROLLI, BLOCCO DI CHI VIENE ESPULSO DAL MERCATO E CERCA DI RIENTRARE DALLA FINESTRA. Se la mia analisi fosse errata o incompleta sarò ben felice di leggere le opinioni altrui ed eventualmente rivedere le mie posizioni. Ad ogni buon conto se la nostra FAI democraticamente scegliera’ la strada dello sciopero, altrettanto democraticamente fermero’ i miei mezzi visto che stare in un sindacato o in un’associazione democratica significa comunque dibattere,scornarsi e litigare ,ma poi proseguire uniti sulla strada scelta sia pure a maggioranza e non all’unanimita’. Buon lavoro a tutti.
    Camillo Grande (autotrasportatore di Pescara)

  7. Il mio più che un commento vuole essere un suggerimento. Qualcuno ha mai pensato di obbligare i distributori di carburante ad emettere scontrino fiscale? O magari a erogare carburante solo con Bancomat o Carte di Credito? Credo che con poco otterremmo enormi risultati!
    BASTA!
    Lucio Luppino.

  8. Complimenti per la lucida analisi del collega Camillo Grande. È vero la rabbia e lo sconforto tra di noi è fortissimo ma l’errore più grande sarebbe quello di dividere la categoria. Il momento è difficile da gestire ma è proprio in momenti come questi che si deve credere in qualcuno o in qualche cosa. Io penso che ora dovremmo seguire le nostre associazioni. Poi si faranno le valutazioni interne e se emergerà che qualcuno ha sbagliato, utilizzando i mezzi della democrazia si prenderanno le decisioni più opportune.

  9. Avrei qualcosa da ridire sulle dichiarazioni del Vice Ministro. Mi limito a sottolineare che il governo del Prof. Monti, su richiesta di qualcuno, evidentemente più potente dei cittadini italiani, ha impiegato poche settimane per rivoltare l’Italia come un calzino. Mi aspetto dunque che lo stesso impegno, tempo ed attenzione,vengano dedicati da ciscun Ministro o vice che sia, ai problemi di competenza dei rispettivi Minesteri. Diversamente non ci resta che rivolgerci direttamente ai Merkosy!

  10. Al viceministro che dice “…che il senso di responsabilità deve accommunare tutti…” . Ma tutti chi? Responsabilità nel senso che io devo lavorare in PERDITA? Oppure in parità di conteggio, ma senza vedermi saldare le fatture a scadenza? La responsabilità chiedetela alla società Autostrade, alle imprese petrolifere, alle assicurazioni, alla committenza, perchè paghi, se non il giusto, almeno i minimi di tabella ministeriale sulla sicurezza. A questi signori si deve chiedere SENSO di RESPONSABILITA’. E poi il settore se è vitale, come dice, deve poter essere vitale, e non essere sfruttato come il limone. Altro che….

  11. Al viceministro vorrei chiedere o suggerire di regolamentare le agenzie di intermediazione che molto spesso sono quelli che strozzano i padroncini, molto spesso abusivi, illegali, approfittatori di poveri cristi spesso affogati da debiti fino al collo.

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