Criminalità nell’autotrasporto, Fai Sicilia: “La combatteremo con forza”

“In Italia circa il 7 per cento delle imprese di autotrasporto direttamente o indirettamente risulterebbe legato alla criminalità organizzata. È un dato preoccupante – che emerge da uno studio commissionato dalla Fai Conftrasporto nazionale – che la Federazione vuole combattere”. Con queste parole Angelo Ercolano, vicepresidente di Fai Sicilia, in un’intervista a Siciliaway, riporta sotto i riflettori i legami tra la criminalità e l’autotrasporto. “Una problematica”, prosegue Ercolano, “che sentiamo fortemente anche in Sicilia e che la delegazione regionale della Federazione vuole affrontare con la più assoluta priorità, prendendo come punto di partenza il protocollo della legalità sottoscritto a Roma tra Conftrasporto, Confcommercio, e ministero degli Interni”. 

“L’obiettivo di questo documento”, spiega Ercolano nell’intervista, “è proprio creare un’intesa tra i tre organismi, per contrastare qualsiasi forma d’infiltrazione criminale nel settore della logistica e dei trasporti. Un documento importante anche perché mette in stretta relazione due concetti chiave e che vivono parallelamente: legalità e sicurezza. Nel protocollo, infatti, è stato inserito un indicatore della legalità rappresentato proprio dal rispetto dei costi minimi di sicurezza. Si tratta di parametri che le aziende di trasporto non possono non considerare, poiché minimi, al fine di garantire un servizio sicuro e a norma di legge. Ma non è tutto. Nel protocollo è stata posta particolare attenzione a un fenomeno particolare: quello di imprese cancellate dall’albo degli autotrasportatori, poi rinate qualche tempo dopo sotto altra ragione sociale, ma che vedono protagoniste le stesse persone”.

Fai Sicilia ha così deciso di attuare una serie di iniziative per contrastare il pericolo dell’infiltrazione della criminalità organizzata nell’autotrasporto. “Innanzitutto”, spiega Ercolano, “coloro che sono o vorranno entrare a far parte del sindacato avranno l’obbligo di presentare il certificato camerale antimafia, in caso di mancata presentazione di questo documento la Fai si troverà costretta a procedere all’espulsione di tutte le ditte non in regola con la documentazione. La sezione regionale della Federazione intende avviare una collaborazione attiva con le forze dell’ordine e con le prefetture. Alcune settimane fa abbiamo invitato i prefetti e i questori siciliani a un incontro per concordare insieme metodi e azioni per combattere le infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dei  trasporti. Pochi giorni fa abbiamo incontrato il prefetto di Palermo a cui abbiamo esposto la nostra intenzione di preparare insieme agli organi statali competenti un protocollo territoriale in riferimento al documento sottoscritto tra Conftrasporto, Confcommercio e ministero degli Interni”.

2 risposte a “Criminalità nell’autotrasporto, Fai Sicilia: “La combatteremo con forza”

  1. Quello di imprese cancellate dall’albo degli autotrasportatori, poi rinate qualche tempo dopo sotto altra ragione sociale, ma che vedono protagoniste le stesse persone, come sottolinea Ercolano è un fenomeno da guardare con la lente d’ingrandimento. Così come magistrati e guardia di finanza dovrebbero accendere i riflettori sulle decine di migliaia di imprese di autotrasporto che non possiedono neanche un camion…

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