Diminuiscono gli incidenti stradali in Italia, la città più “pericolosa” è Verona

Ogni giorno in Italia si verificano 579 incidenti stradali che provocano la morte di 11 persone e il ferimento di altre 829. Nel 2010 sono stati rilevati 211.404 sinistri che hanno causato il decesso di 4.090 persone e il ferimento di altre 302.735. Rispetto al 2009 si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti (-1,9 per cento), dei feriti (-1,5 per cento) e dei morti (-3,5 per cento). Luglio si conferma il mese “nero”, sabato il giorno con più morti, le 18.00 l’ora più critica. Di notte si verificano meno incidenti ma più pericolosi e i week-end restano fortemente a rischio. I giovani “under 25” sono i più colpiti. Il maggior numero di incidenti, morti e feriti si verifica sulle strade urbane, ma quelli più gravi avvengono sulle extraurbane. Più sicure le autostrade, anche se è in crescita il numero dei morti. Tra i grandi Comuni, Verona, Palermo, Catania e Venezia presentano l’indice di mortalità più elevato; Bari e Milano il più basso. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto Aci-Istat. 

Il 75,6 per cento degli incidenti si è verificato sulle strade urbane, con 1.759 morti (43 per cento del totale) e 218.383 feriti (72,1 per cento). Sulle autostrade si sono verificati 12.079 incidenti (5,7 per cento del totale), con 376 decessi (9,2 per cento), in aumento (+7,4 per cento) rispetto allo scorso anno e 20.667 feriti (6,8 per cento). In diminuzione, invece, (-7 per cento) il numero dei morti sulle strade urbane. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane: 5 decessi ogni 100 incidenti. Gli incidenti sulle strade urbane sono meno gravi, con 1,1 morti ogni 100 incidenti. Sulle autostrade l’indice di mortalità è pari a 3,1. L’analisi dei dati nei grandi Comuni italiani (Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Catania) mostra notevoli differenze sul territorio dell’indice di mortalità, con valori che vanno dallo 0,5 all’1,7. I valori più elevati si registrano a Verona (1,7) e Palermo (1,6), mentre quelli più bassi a Milano e Bari (0,5). La diminuzione del numero dei morti ha raggiunto livelli superiori al 50 per cento a Torino, Bari e Trieste, mentre presenta valori tra il 50 e 40 per cento a Milano, Venezia, Firenze e Roma. Diminuzioni più contenute o valori stabili della variazione percentuale si registrano a Verona, Genova, Bologna, Napoli, Palermo, Messina e Catania.

 

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