Pedoni a rischio anche sulle strisce, per difenderli luci e semafori col countdown

Ogni giorno in Europa 22 persone muoiono mentre camminano sulle strade. Una dato in aumento, che stride con le statistiche sulle vittime, invece in calo, degli incidenti stradali. I pedoni non sono sicuri nemmeno sulle strisce, dove si verificano il 25 per cento degli incidenti che li coinvolgono. Per offrire una maggiore protezione a questa categoria particolarmente esposta, l’Aci presenta le “Linee guida per la progettazione degli attraversamenti pedonali”, frutto dell’esperienza come promotore e capofila nell’Epca-EuroTest, il programma internazionale per la sicurezza degli attraversamenti pedonali che coinvolge 18 automobile club di 17 Paesi. Dal 2007 a oggi, Epca ha testato oltre 800 attraversamenti di 46 città in 22 Stati dell’Unione europea. 

Lo studio dell’Aci promuove un innovativo know how per la progettazione e la realizzazione degli attraversamenti pedonali, basato sull’analisi delle migliori esperienze europee e finalizzato all’incremento della sicurezza dei pedoni. L’obiettivo è anche quello di gettare le basi per la definizione di criteri uniformi per la normativa europea sugli attraversamenti pedonali: stesse regole per tutti, dai progettisti ai costruttori fino agli stessi pedoni. Le principali novità progettuali sono: il semaforo con un countdown che indichi ai pedoni il tempo a disposizione per l’attraversamento; l’accessibilità per tutti, con rampe più sicure e dispositivi specifici per le utenze deboli; la visibilità pedone-conducente con appositi layout per i marciapiedi e illuminazione artificiale dedicata; una segnaletica qualitativamente migliore, più percepibile dagli utenti e più duratura nel tempo. Il manuale realizzato dall’Automobile Club d’Italia si articola in quattro sezioni in cui si esaminano le normative in materia di attraversamenti pedonali in Italia, in Europa e nel mondo, con focus su Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Usa, Australia, India e Nuova Zelanda. Un vademecum ribadisce le più corrette norme di comportamento. Vengono poi analizzate le caratteristiche funzionali degli attraversamenti pedonali con indicazioni sui criteri di progettazione: quando occorre un attraversamento, quale tipologia scegliere e dove posizionarla. Lo studio riporta anche molti schemi grafici degli elementi costruttivi che compongono un attraversamento pedonale.
Il documento – anticipato in versione elettronica scaricabile dal sito dell’Aci a questo indirizzo (http://www.aci.it/fileadmin/documenti/notizie/Studi_e_ricerche/linee_guida_attraversamenti_pedonali_2011.pdf) – verrà presentato ufficialmente il 16 novembre 2011 nel workshop sugli attraversamenti pedonali organizzato dall’Aci nella sede nazionale di via Marsala 8 a Roma.

Una risposta a “Pedoni a rischio anche sulle strisce, per difenderli luci e semafori col countdown

  1. Strisce pedonali: alzare una mano può salvarti la vita

    Le strisce pedonali, inventate dagli inglesi alla fine degli anni ’50 e immortalate nella famosa foto dei Beatles, stanno avendo un momento di crisi a causa dei numerosi pedoni stesi durante l’attraversamento, tanto che gli stessi inglesi stanno valutando se toglierle, mentre in Italia si cerca di risolvere il problema colorandole o sopraelevandole di pochi centimetri rispetto al manto stradale, in modo da renderle più visibili agli automobilisti.
    Il problema, infatti, nella maggior parte dei casi è proprio questo: l’automobilista, distratto per i più svariati motivi, non si accorge del pedone che sta attraversando le strisce, se non all’ultimo momento.
    Anche i pedoni hanno comunque le loro responsabilità: alcuni si affacciano sulla strada e si assicurano giustamente che l’automobilista cominci a frenare prima di attraversare, altri si buttano all’improvviso sulle strisce, certi del loro diritto di precedenza.
    E’ l’eterna lotta tra Davide e Golia. Visto che i morti ci sono, e non sono pochi, perché non responsabilizzare maggiormente anche il pedone?

    La soluzione può essere questa: quando il pedone decide di attraversare le strisce alza la mano, in modo da comunicare all’automobilista la sua intenzione, aspetta che l’auto cominci a rallentare e poi attraversa.

    Qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo, nel caso di incidente, sarebbe difficile capire se la colpa è dell’automobilista distratto o del pedone che non ha alzato la mano. Questo può essere risolto lasciando le cose come sono: il pedone ha sempre la precedenza. Basterebbe aggiungere una norma che sanzioni il pedone se non alza la mano, e non aspetta che l’auto rallenti, prima di attraversare le strisce.

    In fin dei conti, visto che la vita in gioco è la nostra, perché aspettare una norma e non provare ad applicare fin da subito questa semplice regola? Magari, potrebbe scappare anche un salutare sorriso tra il conducente e il pedone.

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