A Milano riscoppia la guerra dell’Ecopass. La Regione contro il Comune: “Non serve”

Non è che se ne sentisse la mancanza, ma come previsto a Milano, dopo l’ascesa del centrosinistra in Comune, è riscoppiata la guerra dell’Ecopass. Questa volta a criticare il provvedimento è la Regione Lombardia, con uno dei suoi assessori di centrodestra. “L’Ecopass non è uno strumento utile per ridurre l’inquinamento, perché tutte le rilevazioni mostrano che la sua incidenza sulla riduzione delle concentrazioni di Pm 10 nell’aria è scarsa”, ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, durante una Tavola rotonda sugli effetti delle polveri sottili sulla salute, organizzato dall’Università Bicocca di Milano.

Secondo l’assessore regionale, quello dell’inquinamento è un problema complesso, che va affrontato ad ampio raggio, individuando tutte le fonti e mettendo in pratica soluzioni strutturali. “Non serve a nulla pensare che le auto siano il capro espiatorio”, ha detto Raimondi. “Indagini scientifiche promosse dalla Regione hanno dimostrato che la legna, per esempio, come il riscaldamento degli edifici e le emissioni dal mondo dell’agricoltura contribuiscono in maniera significativa all’innalzamento dei livelli di Pm10 nell’aria”.
Da questa constatazione, dunque, il “no” deciso a provvedimenti spot, di portata ridotta e temporanei. “Regione Lombardia”, ha spiegato Raimondi, “sta attuando una continua azione volta alla ricerca di azioni strutturali che modifichino i comportamenti e la mentalità dei cittadini. Per esempio abbiamo attivato sperimentazioni sull’auto elettrica, forme di mobilità alternative e interventi rivoluzionari sui riscaldamenti domestici”.
“Dobbiamo avere il coraggio”, ha detto Raimondi, “di proseguire con azioni strutturali che incidano sul fenomeno nel suo complesso e non solo sul traffico veicolare. Concentrarsi solo sull’auto, trascurando così tutte le altre fonti inquinanti, rischia di essere addirittura dannoso”.

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