Uggè: “Dopo le “accuse” del pm Maresca il ministro Prestigiacomo si dimetta”

“Dopo le pesanti affermazioni del sostituto procuratore antimafia di Napoli, Catello Maresca, che ha sostenuto la sostanziale inutilità e inefficacia  nella battaglia contro le ecomafie del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti voluto dal ministro dell’Ambiente, lo stesso ministro Stefania Prestigiacomo deve trarre le ovvie conseguenze”.  Ad affermarlo è stato il presidente della Fai Paolo Uggè, intervenuto al congresso regionale della federazione degli autotrasportatori del Veneto.

“Il ministro ha rifiutato in tutti questi mesi le proposte che pervenivano dalla categoria per rendere funzionale il Sistri. Non solo”, ha proseguito Uggé, “ma ha anche accusato gli operatori del trasporto di voler boicottare la battaglia alle ecomafie. Dopo quanto sostenuto  nel corso dell’audizione davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti dal sostituto procuratore della Repubblica presso la direzione distrettuale antimafia di Napoli, Catello Maresca, che invece ha condiviso  tesi più’ volte argomentate dalla Fai sull’inutilità del Sistri, il  ministro Prestigiacono ha solo due strade da percorrere: o si rivolge al  Consiglio superiore della magistratura, perche’ valuti le dichiarazioni del procuratore Catello Maresca, oppure si deve dimettere”. Paolo Uggè non ha risparmiato colpi duri anche al Governo, accusato d’aver prima abrogato il sistema di tracciabilità dei rifiuti e poi di essere  colpevolmente tornato sui propri passi “resuscitandolo”. “A questo punto bisogna utilizzare il periodo da qui a febbraio, data prevista per l’entrata in vigore del Sistri,  per cambiare un sistema che non funziona”, ha concluso il presidente di Fai Conftrasporto, “La federazione e’ come sempre disponibile al confronto, con la speranza che vengano superati i pregiudizi nei confronti delle imprese di trasporto e possano terminare i capricci di un ministro che fino a oggi ha dimostrato di essere lontano dalla realta’, come sostenuto anche dal sostituto procuratore antimafia di Napoli”.

18 risposte a “Uggè: “Dopo le “accuse” del pm Maresca il ministro Prestigiacomo si dimetta”

  1. La deposizione del pubblico ministero è pubblica e si può leggere integralmente da qualche parte? Se qualcuno lo sapesse, ce lo faccia sapere. Grazie.

  2. Ho ascoltato l’audio, si dice che “il ministro Prestigiacomo, davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta ha affermato che il sistema può sopportare 200 milioni di accessi in contemporanea”… Allora com’è possibile che sia andato in tilt?

  3. Se lo ascoltate bene scoprirete però che un certo punto si lascia anche trapelare l’ipotesi che un sacco di autotrasportatori abbia volutamente inserito dati sbagliati per mandare in tilt il sistema e far figurare così che non funziona… E questo, suppongo,per boicottare il Sistri e non pagarlo….

  4. Ho capito bene? Il progettoè stato pagato 5 milioni di euro solo per l’ideazione? E questo a scatola chiusa? Senza sapere che tipo di lavoro sarebbe stato fatto?

  5. Per me la cosa più sconvolgente è un’altra: che nella commissione di tecnici che doveva valutare la bontà o meno del Sistri non c’era neanche un ingegnere informatico: carabinieri, magistrati, ma nessuno che capisse un’acca d’informatica. Ma che c….. di Paese è questo? Sapete cosa vi dico:ci meritiamo di finire sepolti sotto una tonnellata di m…..

  6. Faccio mia la domanda che si pone il magistrato: “… perchè, visto che risultavano già altri sistemi anche già rodati, come Uirnet o il sistema in uso all’agenzia delle dogane per i trasporti via mare anche internazionali, perché allora fare un affidamento diretto alla Selex senza compararlo con altre piattaforme informatiche già operative ed efficienti?”…

  7. Il problema è annoso… fino a che certe opere di interesse nazionale sono lasciate in mano ai singoli ministeri che agiscono senza coordinamento, ci troviamo con tante soluzioni inefficaci e con tanti soldi buttati al vento senza risultati. Intanto i cinesi avanzano e occupano gli spazi che lasciamo liberi. Vuoi mai che ce li troviamo al posto dei nostri politici?

  8. Forse a qualcuno è sfuggito ma nell’audio si sente il magistrato dire – se non ho capito male – che con costi ridotti a un quarto rispetto a quelli del Sistri (tagliando il 75 per cento della spesa!!!) si poteva raggiungere, con diverso sistema, l’obiettivo di combattere l”ecomafia.

  9. Posso chiedere al signor Alfonso Pecoraro Scanio che appose il segreto di Stato (poi modificato con decreto del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) le ragioni di quella decisione?

  10. Qualcuno spieghi al ministro che l’unico effetto del Sistri sarà la chiusura di molte piccole aziende di trasporto, e non la fine delle ecomafie. Ci sono troppe varianti e molti casi particolari che quelli che si chiamano tecnici non conoscono.

  11. Sul Sistri è stato tolto il segreto di Stato per mettere un segreto amministrativo, il tutto con il solo vero scopo di far scattare la procedura semplificata di aggiudicazione dell’appalto, e tagliar fuori altri potenziali concorrenti? Mi rendo conto che è un cattivo pensiero, ma a pensar male a volte ci si azzecca….

  12. È’ vero che chi è stato tagliato fuori dalla possibilità di partecipare all’appalto e ha chiesto di poter vedere i documenti di aggiudicazione si è visto negare questa opportunità proprio perché era stato però messo il Segreto di Stato?

  13. “Il dottor Maresca fa notare, giustamente che il sistema di controllo è fissato sul cruscotto e che monitorare la motrice senza monitorare il rimorchio dà qualche dubbio sull’efficacia del sistema…. L’ecomafia non ha certo grossi problemi a cambiare le targhe… La ministra Prestigiacomo in proposito ha qualche illuminante risposta da darci? “

  14. Per me in quell’audizione c’è un passaggio particolarmente importante. È quello laddove si dice che, cito testualmente “Il Sistri non controlla le discariche illegali, vuole controllare le discariche regolari per verificare se nel ciclo regolare dei rifiuti si possa inserire qualche comportamento illecito. E’ una modalità per seguire il ciclo dei rifiuti ma non è sicuramente la modalità per attaccare le ecomafie come sono organizzate oggi”.

  15. A proposito di affermazioni interessanti del dottor Catello Maresca e sulle quali riflettere: “Il Sistri non controlla le discariche illegali, vuole controllare le discariche regolari per verificare se nel ciclo regolare dei rifiuti si possa inserire qualche comportamento illecito. E’ una modalità per seguire il ciclo dei rifiuti ma non è sicuramente la modalità per attaccare le ecomafie come sono organizzate oggi” .
    Con l’augurio incominci a riflettere anche la signora Prestigiacomo….

  16. La signora Prestigiacomo ha altre cose su cui riflettere. per esempio sul suo governo che sta colando a picco, anche per merito di ministri come lei che hanno solo saputo far imbestialire gli elettori!

  17. Perché qualche conduttore tv, di quelli alla guida dei talk show (si dice così????) che continuano a ospitare politici che ci obbligano solo a cambiare canale non invitano invece gente come il dottor Catello Maresca per parlare di cose serie, di problemi reali…. Sarebbe bello se il dottor Catello Maresca ripetesse davanti a milioni di telespettatori quanto ha detto davanti alla Commissione parlamentare. Cose come: “E’ possibile aggredire questa forma d’illegalità diffusa? Si deve tentare di metter su un sistema serio che debba partire dalla richiesta di smaltimento illegale, capire da dove arriva questa richiesta in Italia. Aggredisci il trasportatore? Hai aggredito un pezzo non significativo… Hai aggredito la discarica abusiva? Hai fatto qualcosa… Allo stato manca, e il Sistri avrebbe potuto essere un’ occasione, un’anagrafe completa dei produttori di rifiuti in Italia anche solo di quelli pericolosi, un’analisi statistica…. Manca in sostanza un rifiutometro…. manca un monitoraggio delle spese sostenute e sostenibili per lo smaltimento dei rifiuti. Abbiamo mai chiesto all’azienda chimica di Vattelapesca quanto spende per lo smaltimento rifiuti. Manca un esame incrociato su rifiuti prodotti e smaltiti, sulla tracciabilità dei pagamenti… “

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