Uggè: “Senza costi minimi la mafia riciclerà più denaro sporco”

“Chi negli appalti pubblici fa offerte troppo basse, al di sotto di un costo minimo stabilito per evitare che dietro quelle offerte ci possano essere attività criminali, che ci possa essere un riciclaggio di denaro sporco, viene automaticamente escluso dal bando. Perchè questo non avviene per i costi minimi dell’autotrasporto?” A chiederselo (ma la domanda è rivolta anche al Governo, alla committenza, a Confindustria…) è Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio che ha aggiunto: “Forse molti di coloro che hanno cercato di ostacolare l’introduzione dei costi minimi per la sicurezza non hanno riflettuto su questo aspetto, ma è importante che ora lo facciano prima che molti appalti possano realmente finire nelle mani di mafia e camorra che, ripulendo denaro sporco, possono lavorare sottocosto. Facendo chiudere le imprese serie e oneste che per lavorare seguendo la legge, e senza mettere a repentaglio la vita di migliaia di persone sulle strade, devono applicare i costi minimi, indispensabili per fare manutenzione ai camion, mettere alla guida professionisti del volante, far rispettare loro gli orari di riposo senza viaggiare per 15 ore di fila”.

7 risposte a “Uggè: “Senza costi minimi la mafia riciclerà più denaro sporco”

  1. Posso rivolgermi, vostro tramite, direttamente al ministro degli Interni Roberto Maroni, politico che peraltro stimo (uno dei pochissimi) per chiedergli come sia possibile tutto ciò? La mafia si combatte anche, anzi soprattutto, così, caro ministro… Sarebbe fantastico se fra i suoi 10mila impegni, trovasse 2minuti per rispondermi? Grazie.

  2. Credo che anche i costi minimi scompariranno a breve o non verranno comunque considerati perché sembra che non ci sia la cultura della sicurezza e della legalità in Italia. Spero solo che quelli che sanno benissimo di pagare sottocosto abbiano una crisi di coscienza e tornino sui loro passi, diversamente si troveranno con un Paese nel quale i loro figli e nipoti si vergogneranno di vivere. Mi rivolgo a Unatras, non siete capaci di far riflettere chi sbaglia volutamente nel fare i conti dei costi minimi, ditegli se loro andrebbero a lavorare per quelle cifre? Saluti

  3. Come prima cosa invito il signor Uggè a verificare se tutti i suoi associati, in particolare presidenti regionali e provinciali, con le proprie aziende fanno rispettare i costi minimi o peggio non tolgono il lavoro ai colleghi praticando il sottocosto. In secondo tutti dovrebbero riconoscere l’assenza di una concreta strategia dei trasporti da parte di questo Governo. Infine Unatras dovrebbe rivedere la propria linea politica di fronte a una Confindustria miope e sorda a quelli che sono i problemi inerenti l’infiltrazione mafiosa e il rispetto della dignità dei lavoratori.

  4. Non credo che i costi minimi ci salveranno da infiltrazioni malavitose, purtuttavia potrebbero costituire un argine. A limitare il fenomeno sarebbero invece deputati altri soggetti, molto più influenti della categoria dei trasportatori e delle loro associazioni. Per assurdo l’applicazione dei costi minimi agevolerebbe fin troppo le attività criminali che, non dovendo più praticare estremi ribassi, sarebbero più difficilmente individuabili. In ogni caso, l’applicazione dei costi minimi consentirebbe ai trasportatori onesti di adeguarsi alle norme in vigore consentendo agli enti di controllo di focalizzarsi maggiormente sulle attività criminali.

  5. Rispondo molto volentieri alle domande che mi sono state poste. Non è compito della federazione entrare nel merito dei comportamenti aziendali delle imprese associate. Spero che soprattutto i dirigenti si attengano al rispetto delle leggi. Forse il signor Giancarlo non lo sa ma i nostri dirigenti territoriali sono scelti dagli associati che dubito indicheranno un operatore che si comporta al di fuori delle leggi (anche se l’ammonimento evangelico del chi e’ senza peccato scagli la prima pietra dovrebbe servire da monito generale). In secondo luogo si deve sapere che mai la federazione potra’ difendere chi si è comportato al di fuori delle normative di legge. E di fronte a motivate segnalazioni ha sempre cercato di porre in evidenza il rispetto delle leggi. Per quanto riguarda la politica del Governo credo di aver evidenziato in diverse occasioni come sia assente una visione di insieme di politica dei trasporti, ma debbo anche riconoscere, e in ogni occasione la Fai lo ha sempre fatto, che quando vengono emanati provvedimenti che, per noi, vanno nella giusta direzione debbano essere riconosciuti. In quanto alla politica dell’Unatras questa viene decisa insieme dalle sue componenti ma rispetto alle questioni di legalita’ e posso solo dire che l’impegno ad assicurarla è massimo. Di quello che fa la Confindustria non ce ne curiamo molto e ci limitiamo a evidenziare quando le sue scelte, almeno così sembra a noi, sono in contrasto con le più’ volte dichiarate volonta’ di difendere la legalita’.

  6. Il signor Maroni, come tutti gli altri, è più preoccupato delle beghe interne alla Lega e alla sua “scagna” (per chi non lo sapesse è la sedia) che non ai problemi reali della gente. E infatti non si è fatto sentire sull’argomento e probabilmente non lo farà mai (troppo attento a leggere le ultime notizie sulledichiarazioni di Bossi, o sulla casa di Montercarlo di Fini?????).

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