Sviluppo di trasporti e logistica, anche la Lombardia punta sul mare

“Se Mileno avesse lu mere sarebbe una piccola Beri”: tutti conosciamo la frase in dialetto pugliese, ma nessuno era probabilmente a conoscenza che Milano, o meglio la Lombardia, considera il trasporto via mare un volano per la competitività del Nord Italia. Il 6 e 7 giugno l’Autorità portuale di Venezia e i lombardi di Alot (Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica controllata dalle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova) saranno protagoniste al tavolo di lavoro che sancirà la partenza di Empiric – Enhancing Multimodal Platforms, Inland waterways and Railways service Integration in Central Europe, progetto che si pone l’obiettivo di migliorare le condizioni del trasporto marittimo nei Paesi dell’Europa Centrale quale alternativa al trasporto su gomma per favorire lo sviluppo dell’economia.
L’area interessata dal progetto, che avrà una durata complessiva di 36 mesi, è infatti caratterizzata  da una continua crescita, ma allo stesso tempo da importanti carenze di infrastrutture di trasporto intermodale adeguate ed efficienti tali da non consentire di sfruttare appieno le enormi potenzialità di sviluppo del territorio. All’incontro, in programma a Vienna, oltre alle rappresentanze italiane sono presenti i 12 partner provenienti da Austria, Slovenia, Ungheria, Polonia, Germania e Repubblica Ceca, selezionati per la loro capacità di sviluppare il progetto nel loro territorio, grazie all’integrazione con gli stakeholders locali.
Obiettivo di Empiric, progetto co-finanziato dall’Erdf, European Regional Development Fund tramite il Programma Central Europe, è la creazione delle condizioni per investimenti in infrastrutture e servizi al fine di incrementare la competitività del trasporto multimodale acqua-ferrovia nel Nord Adriatico, dalla Lombardia alla Slovenia e verso Nord. La posizione geografica dell’area di progetto è in questo senso ottimale quale punto d’ingresso più vicino all’Europa Centrale per le merci derivanti via mare e garantisce fino a quattro o cinque giorni di navigazione in meno rispetto ai porti del Nord Europa per le merci provenienti dall’Asia, con conseguente ottimizzazione dei costi per le aziende di trasporto, quindi di competitività sul mercato, e riduzione dell’inquinamento, grazie alla diminuzione del trasporto su gomma.
Le azioni specifiche del progetto sono una iniziale analisi del mercato per identificare al meglio il flusso delle merci con un potenziale shift modale; una valutazione degli impatti delle infrastrutture già esistenti e quelle da realizzare e dei servizi nelle aree localizzate; il trasferimento del know how relativo al Ris (River Informatic Service) e del modello business del trasporto per acque interne; la preparazione del piano d’investimento; la definizione degli strumenti comuni per rafforzare l’attrattività del trasporto multimodale e delle infrastrutture, legando fra di loro le regioni di cooperazione. I target specifici del progetto sono le pubbliche amministrazioni, che devono predisporre l’adeguamento o la realizzazione di infrastrutture; le Autorità portuali e gli operatori del trasporto ferroviario, di quello idroviario e dello stradale; gli operatori nella logistica delle piattaforme intermodali, Mto, le agenzie marittime, terminalisti, spedizionieri; le imprese che utilizzeranno i servizi.

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