“Gli autotrasportatori responsabili non sciopereranno il 16 maggio”

“Le richieste avanzate dimostrano l’irresponsabilità di chi, per esigenze personali, induce operatori del settore a iniziative di protesta nel settore dell’autotrasporto. Coloro che chiedono modifiche sui tempi di guida, la riduzione dei prezzi del gasolio, l’abolizione dell’attività di intermediazione riconosciuta dal Codice civile, riduzioni dei tempi di pagamento a 30 giorni e risorse per le autostrade del mare sanno perfettamente che non potranno ottenere alcun risultato”. Con queste parole Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ha motivato il secco no allo sciopero di cinque giorni indetto da Trasportounito a partire dal 16 maggio. “Gli operatori devono sapere che i tempi di guida derivano da un regolamento comunitario e non modificabili come dalle loro richieste; che la riduzione del gasolio è di competenza della Commissione europea; che l’attività di intermediazione non può essere abrogata ma dal 12 giugno l’autotrasportatore avrà il diritto di farsi pagare il giusto per la prestazione effettuata”, ha spiegato Paolo Uggè demolendo di fatto la credibilità delle richieste avanzate da Trasportounito, “e, ancora, che  i trenta giorni per i pagamenti sono già  previsti, salvo una esplicita volontà scritta tra le parti e che il decreto per le  autostrade del mare è già stato firmato. Illudere gli operatori sapendo che non potranno dare loro le soluzioni promesse, al massimo forse un protocollo di intesa, se troveranno ancora un rappresentante del Governo disposto a compiacerli, è un atteggiamento irresponsabile nei confronti di un Paese che vive momenti di difficoltà dai quali sta lentamente uscendo. Oggi è necessario responsabilità. È però certo che qualora il Governo non attuasse rapidamente  quanto sottoscritto e di fronte ai tentativi di chi non perde occasione per mettere in discussione le regole sulla sicurezza della circolazione e sociale, con prezzi non compatibili con i parametri della sicurezza, o non difendesse in sede comunitaria le legge approvate dal Parlamento, le federazioni responsabili saranno pronte a chiamare, in quel momento,tutto l’autotrasporto al fermo dei servizi”.

4 risposte a ““Gli autotrasportatori responsabili non sciopereranno il 16 maggio”

  1. Scioperare non è la chiave per aprire la porta della efficienza. Come categoria, industriale, artigiana, cooperativa ecc..ecc.. deve attenersi alle leggi emanate e adeguarsi, fare adeguare i committenti (leggi: Logistiche, magazzini, CEDI, Agenzie affaristiche,ecc.ecc.) ai costi di sicurezza e legalità, oltre al margine utile e doveroso per un imprenditore (a prescindere dalla grandezza) di lavorare e guadagnare onestamente e giustamente. Altrimenti che i committenti si comperino i camion e si assumino gli autisti!

  2. I problemi sono tanti….ma chi è che paga a 30 gg???? noi riscuotiamo le fatture ormai a 180 gg!!!!….per non parlare delle tariffe che ormai corrono al ribasso a causa di quei trasportatori disonesti che evadendo le tasse possono permettersi di applicare tariffe bassissime sotto ogni logica soglia si sopravvivenza sul mercato….il gasolio poi è la beffa oltre il danno….troppo elevato il costo rispetto alle tariffe….e troppo poco il contributo statale…. per quanto riguarda gli orari di guida invece è la commitenza che ti costringe a forzare gli orari… della normativa se ne fregano altamente… voglio la merce dal Piemonte alla Puglia in giornata (esempio)… tanto poi i verbali li paghiamo sempre noi!….Lo sciopero è inutile se i trasportatori tutti non cambiano mentalità!!!!

  3. Ad Alessandra, sono d’accordo con Lei sciopereranno il 12 giugno, richiedere l’applicazione di una legge dello stato è giusto e realizzabile. Far credere alla categoria di poter diminuire i costi d’esercizio è desiderabile, ma irrealizzabile. Comunque non sono preoccupato per il fermo, sono certo che I SOSTENITORI si sono organizzati per manifestare a Bruxelles, considerate le richieste avanzate

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