Tir lumaca a Roma, la Polizia denuncia tutti i manifestanti

Sono stati identificati dalla Polizia e saranno denunciati per manifestazione non preavvisata gli autotrasportatori che martedì mattina, a passo di lumaca, hanno portato sulle strade di Roma i loro camion. Lo comunica in una nota la Questura di Roma, ricordando che “dalle prime ore di questa mattina circa 40 veicoli pesanti hanno raggiunto senza preavviso il Ministero dei Trasporti per protestare contro il caro prezzi del gasolio e le mancate tutele delle Istituzioni per la categoria”. Sul posto, prosegue la nota, “è stato inviato immediatamente personale delle Forze dell’ordine, coordinato da Funzionari della Questura, che hanno intimato agli autotrasportatori di non creare intralcio alla circolazione, con l’avviso che in caso di violazione dell’intimazione sarebbe scattata la denuncia”. Poco dopo i promotori dell’iniziativa sono stati accompagnati in Questura, dove è stata avviata una mediazione durata circa due ore a conclusione della quale è stato autorizzato un sit in a Saxa Rubra. “Quello che si sta verificando in queste ore a Roma, segno di una vera e propria disperazione dell’autotrasporto italiano, è solo la prima reazione a una politica totalmente sbagliata sul settore”, ha detto Franco Pensiero, presidente di Trasportounito, commentando la manifestazione di protesta che si sta svolgendo a Roma.

3 risposte a “Tir lumaca a Roma, la Polizia denuncia tutti i manifestanti

  1. Se bastasse portare qualche automezzo pesante davanti al Ministero dei Trasporti per risolvere i problemi dell’autotrasporto il gioco sarebbe fin troppo facile. Cavalcare il malumore di una Categoria è pericoloso se poi non si hanno soluzioni possibili in tasca. La debolezza della categoria nasce dall’incapacità, nella maggior parte dei casi, di essere veri imprenditori ma, solo dipendenti o sub appaltati ostaggi di committenti agenzie, primi, secondi, terzi vettori che il loro lavoro lo fanno fin troppo bene. L’accordo di giugno non è fallito anzi ora è più vivo che mai e va sostenuto non criticato. Chi conosce il settore sa cosa sta succedendo, quanto committenti e agenzie siano allarmate dalle scadenze in arrivo. Bisogna credere, appoggiare e difendere le uniche norme, certo migliorabili, che possono dare una risposta concreta ai problemi reali e non ai falsi problemi. Bisogna anche convincersi, però, che non c’è più spazio per chi non sa o peggio non capisce che il mondo sta cambiando e l’autotrasporto con lui. Basta slogan, basta piagnistei, basta luoghi comuni, la strada è tracciata e va costruita giorno per giorno con costanza e capacità. Confindustria docet.

  2. D’accordo con Carlo. Occorre solamente lavorare affinchè le norme esistenti siano pienamente applicate. Ma con la collaborazione di tutti, autotrasportatori per primi. L’autotrasporto è stanco di chi tenta di manipolare la disperazione altrui per mettersi in luce. Oscene le motivazioni che portano Trasportunito al fermo: rimborso semestrale accise, riscrivere la Legge 127, congelamento del nuovo Codice della strada…. Ma di cosa stiamo parlando? Il manifesto sembra scritto da una persona che di trasporto non ne capisce nulla, meno ancora di leggi. Come pensano di poter prendere ancora una volta in giro i trasportatori? Davvero sono convinti che si tratta di una categoria di pecore ignoranti, disposte ad ascoltare qualsiasi baggianata, a credere a qualsiasi falsa promessa e a seguire il primo pastore che si innalza sul pulpito? D’altra parte, ricordiamo ancora le sciocchezze che l’attuale rappresentante nazionale di Trasportunito tentava di vendere alla categoria anni fa. Ma, purtroppo per lui, ricordiamo ancora meglio come proprio lui abbia venduto la categoria durante l’ultimo fermo del 2007 !!!! Non a caso è stato costretto a “sparire” per un pò. Oggi ritenta con una veste nuova, ma la sostanza è la stessa.

  3. Non è mai corretto esprimere valutazioni sulle scelte personali di qualcuno. Nella fattispecie non è dato sapere se l’attuale rappresentante di Trasporto unito se ne sia andato o se abbia scelto di anticipare una risoluzione annunciata. La gestione di quel fermo non fu proprio adeguata e tutti se lo ricordano. Ma c’è un altro fatto ancor più grave che voglio segnalare. Il signor Longo è stato quello che ha rotto per primo il fronte dell’autotrasporto durante le ultime trattative del contratto di lavoro che ha determinato un incremento (134 euro per gli autisti) molto superiore a quello previsto dagli accordi interconfederali. O in Trasporto unito non ci sono imprese con dipendenti o come si può sostenere che le imprese sopportano costi troppo elevati dopo aver concesso l’incremento voluto dai sindacati. Ora vuole portare al fermo la categoria? si vergogni!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *