Fiat, Opel, Mercedes e Volkswagen: quante novità per le auto a metano

Dalla Fiat 500 (nella foto) alla Qubo, dalla Opel Zafira alla Volkswagen Passat e alla nuova Mercedes Classe E. Al Salone di Ginevra sono state molte le novità a metano. Come spiega l’Osservatorio Metanauto, struttura di ricerca sul metano per autotrazione, la novità di maggior rilievo è certamente la Fiat 500C turbo, dotata di motore TwinAir da 85 cavalli ed emissioni di CO2 di soli 72 grammi al chilometro.
La Fiat 500C a metano è stata presentata allo stand di gasmobil ag, il centro di competenza dell’industria svizzera del gas naturale per la mobilità. Ma in quello stand c’erano anche altre vetture alimentate a metano: una monovolume Opel Zafira 1.6 ecoFLEX CNG con motore turbo da 150 cv, una Fiat Qubo 1.4 Natural Power con motore da 70 cv, una Volkswagen Passat Variant Ecofuel con cambio automatico DSG a 7 marce e motore a doppia sovralimentazione (compressore e turbocompressore) da 150 cv.
A Ginevra spazio anche per la nuova Mercedes-Benz Classe E 200 NGT BlueEfficiency, con alimentazione bivalente a metano. Il motore, dalle emissioni e dai consumi contenuti, è un quattro cilindri sovralimentato con compressore volumetrico da 163 cv di potenza. La potenza del motore rimane invariata anche con alimentazione a metano. Una gestione innovativa permette in qualsiasi momento di passare dall’alimentazione a benzina all’alimentazione a metano e viceversa, anche a vettura in marcia e senza che i passeggeri se ne accorgano. Come spiega sempre l’Osservatorio Metanauto, oltre al serbatoio di benzina, di serie, sono presenti a bordo, non visibili, tre bombole di metano: una dietro lo schienale del sedile posteriore e due sotto il pianale del bagagliaio. Complessivamente hanno una capacità di 121,5 litri di metano (pari a 19,5 kg). I vantaggi dell’alimentazione a metano, mette in evidenza Mercedes-Benz in una nota, consistono in consumi ridotti del 10 per cento circa, emissioni di CO2 inferiori di oltre il 20 per cento e gas di scarico molto più puliti rispetto ai modelli equivalenti con alimentazione esclusivamente a benzina.
In occasione del Salone di Ginevra, è stato annunciato che anche il Cern (l’organizzazione europea per la ricerca nucleare) presto si doterà di una flotta di auto alimentate a metano composta da 100 Fiat Panda Natural Power.
L’esposizione ginevrina ha presentato quindi uno spaccato sull’offerta in continua crescita di veicoli a metano, evidenziando che il metano si sta ritagliando un ruolo da protagonista all’interno del variegato panorama dei combustibili ecologici. “Grazie alle sue qualità”, sottolinea Dante Natali, presidente di Federmetano e a capo dell’Osservatorio Metanauto, “sempre più case automobilistiche scelgono l’alimentazione a metano per rispondere al grave problema delle emissioni inquinanti e alle conseguenti restrizioni al traffico imposte oramai da moltissime città in tutto il mondo. Per questo anche nei saloni automobilistici le auto a metano si stanno ritagliando uno spazio maggiore anno dopo anno e stanno conquistando le attenzioni e la simpatia del pubblico”.

Una risposta a “Fiat, Opel, Mercedes e Volkswagen: quante novità per le auto a metano

  1. Al salone di Ginevra non c’era, purtroppo, alcuna novità eclatante per le auto a metano. Sul fatto che più case automobilistiche si stanno dedicando al metano, non so dove sia stata presa tale notizia. Sono sempre le solite già note (Fiat, Opel, Mercedes, Volkswagen). Anzi, rispetto ad edizioni precedenti del salone ginevrino, le novità sul fronte metano sono assai calate. Solo la Fiat 5ooC a metano, peraltro un’iniziativa delle aziende del gas svizzere e non della Fiat, era una novità assieme alla concept di Magna Steyr Mila Aerolight con motore a metano.
    Per il resto tutti a parlare di auto ibride e soprattutto elettriche (EV) che, molto probabilmente per via dei costi, non avranno mai un seguito commerciale ma vengono strombazzate a destra e a manca a sproposito.
    La vera novità per l’Italia sarebbe finalmente quello di introdurre il self-service (quello vero, però) come proprio esiste in Svizzera e negli altri Paesi europei.
    Ci sarebbe da chiedersi chi vi si oppone, peraltro senza apparire, a questo logico sviluppo della rete di distribuzione italica per garantire il rifornimento anche nelle ore notturne e nei fine settimana, per tacere della mancanza di una rete capillare di distribuzione in autostrada. Ma la risposta è ovvia.
    Che poi ci siano organi tecnici che vi si oppongono (come i Vigili del Fuoco) è un fatto notorio e c’è solo da rimanere allibiti: mai messo il naso fuori dalla penisola?
    Ultima domanda: perché qui in Italia le aziende del gas, che all’estero erano e sono protagoniste nella distribuzione del metano anche per il rifornimento di veicoli, qui in Italia NON si muovono? Mi puzza un po’ da “spartizione del mercato” fra vari, noti soggetti. Con buona pace della libera concorrenza e di tante altre balle sul libero mercato.

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