“Domeniche a piedi inutili se si favorisce il trasporto su strada”

Sono critiche pesanti quelle di Dario Balotta, esperto di trasporti di Legambiente Lombardia, verso la politica della Regione Lombardia contro l’inquinamento dell’aria, incentrata su limitazioni al traffico e domeniche a piedi. Provvedimenti inefficaci se si continua a promuovere il sistema stradale a discapito delle ferrovie. Secondo Balotta il problema dell’inquinamento dell’aria non è legato alla sola congestione automobilistica, ma anche all’invasione quotidiana di Tir e veicoli commerciali leggeri, che incidono per oltre un terzo del totale delle emissioni di CO2 prodotte dai trasporti. Sulla questione trasporto merci, Milano e la Lombardia vanno alla cieca. Secondo i dati di riferimento di Legambiente Lombardia, l’88 per cento delle merci si muove con i Tir e solo l’8 per cento arriva alle porte di Milano in treno, contro una media europea del 18 per cento. Ben il 40 per cento del traffico nazionale delle merci interessa la regione lombarda e l’area milanese, sia in attraversamento nord-sud, sia per origine e destinazione in regione. Occorrono, secondo Legambiente Lombardia, un filtro ferroviario e nuove politiche mirate al miglioramento della situazione. Per Milano, invece, non vi sono nuove iniziative per la raccolta e la distribuzione delle merci e di utilizzo di infrastrutture intermodali e nemmeno tracce in questa direzione nello sviluppo urbanistico del Pgt. In Lombardia, spiega Balotta, vincono le nuove autostrade Tem e Brebemi che favoriranno l’ingresso nel territorio di più Tir e automobili. Scenario che rende inutili gli interventi di emergenza, proprio come le domeniche a piedi.

8 risposte a ““Domeniche a piedi inutili se si favorisce il trasporto su strada”

  1. Se Ballotta non avesse difeso gli indifendibili ferrovieri quando faceva il sindacalista Cisl forse avremmo un sistema ferroviario efficiente al passo con quello europeo. Forse si sarebbero potuto fare investimenti anche nel settore ferroviario più puntuali. Ora da pensionato ecologista vuole bloccare tutto? Ma faccia il pensionato e ringrazi noi che lavoriamo per garantirgli la pensione mentre non sappiamo se noi la prenderemo.

  2. Io invece penso che Legambiente abbia ragione, serve un cambio di direzione, altro che aumentare le tariffe dei treni, così si stimolano le persone a riprendere le auto!

  3. Ballotta parla per far sapere che esiste. Ma non ha letto i dati dell’Arpa Lombardia? Lì si dice che il diesel è responsabile per il 30 per cento dell’inquinamento particellare. Se solo volesse far un po’ di conto scoprirebbe, questa vestale ambientalista, che i cosiddetti Tir, che nelle città entrano molto poco, hanno una responsabilità molto limitata. Ma non si è mai domandato Ballotta come mai nelle domeniche di divieto le polveri aumentano? Ha visto forse qualche tir in circolazione questo signore? È forse un visionario? E infine, come mai non contesta la politica delle Ferrovie che anzichè aumentare il trasporto merci diminuisce i centri merci e chiude le tratte? Crede anche lui, come l’ingegner Moretti, che tutto dipenda dal fatto che il governo concede interventi a favore del trasporto stradale? Anche in questo caso vada a leggere gli studi che sono stati ripresi anche da Stradafacendo sugli oltre 56 miliardi di euro concessi in otto anni alle ferrovie…

  4. Sinceramente mi viene da ridere. Perché il Sig. Ballotta non si fa una bella chiacchierata con l’a.d. di Trenitalia, il Sig. Moretti. Probabilmente il Sig. Ballotta non sa che Moretti vede e vive la divisione Cargo come una palla al piede; prova ne sia che invece di promuovere l’apertura di nuovi scali merci, la politica di Trenitalia va in direzione della loro chiusura massiccia. Un’altra cosa: basta con questa idea che i camionisti sono contro le ferrovie, non è vero!! I camionisti sarebbero i primi ad essere felici nel caso il servizio ferroviario funzionasse a dovere!.

  5. Concordo con Fabrizio. Se, e dico se, le ferrovie attuassero una pianificazione di siti, dove poter salire con i camion su treno, percorrere le lunghe tratte, oltre i 400 km, e poi sbarcarli in zone da cui raggiungere il destino merci con i veicoli, intorno un raggio di 100-150 km, allora si eviterebbero intasamenti, code in strada e si garantirebbe regolarità di guida sui veicoli. Io sarei contento di poter salire in treno, con camion, a Padova e scendere a Torino o Milano o Firenze, in una sera o una notte. Ma quanto chiederebbero, di tariffa, le Fs? E si arriverebbe a destinazione, per i tratti menzionati, in una notte? Sarei sicuro delle merci sul treno che non venissero depredate? Avrei anche altre domande da farei, ma è meglio non imbrattare spazi con ” ciacoe” a vuoto. Il concetto di base, espresso da Fabrizio è giusto e sacrosanto.

  6. Oltre che concordare con quasi tutti i commenti, c’è da dire che Legambiente, come poi tutti gli ambientalisti, taroccano le teorie sempre a loro favore. Intanto dichiarano che inizialmente Italia si sono costruite le autostrade o le strade, ed è questo il motivo per cui il traffico è aumentato. Quando invece è vero il contrario: fanno finta di non ricordare il boom economico degli anni 60 che ha portato alla motorizzazione di massa e al conseguente adeguamento della sede stradale. Credo che chi ha vissuto quegli anni sia testimone oculare. Si lamentano che vengono finanziate le autostrade da sempre: falso. Fanno finta di dimenticare la legge n. 492 del 1975 che vietava la costruzione di nuovi tratti autostradali e per 35 anni la rete è rimasta bloccata e inadeguata. Troppo comodo fare paragoni con l’estero se non si considerano tutti i parametri. E per finire, la malafede si evidenzia solo al riguardo del trasporto automobilistico, quando sono anche le loro stesse amate ferrovie, che il signor Balotta fa finta di non sapere. Avendo lavorato in ferrovia posso dire con sicurezza che attualmente il trasposto merci è gestito dalla quasi totalità di operatori privati, dopo la liberalizzazione. Pertanto quasi tutti i gestori hanno acquistato materiale di trazione diesel usato dall’Europa dell’Est per il costo nettamente basso e per la versatilità. Infatti possono operare sia qualsiasi tipo di rete elettrica o no. Tali mezzi, risalendo agli anni 60 e proveniendo da zone dove sicuramente non si badava all’emissioni di CO2, risultano essere di gran lunga molto più inquinanti dei treni di TIR che circolano attualmente sulla nostra rete e che rispettano i termini antinquinamento. Penso che solo in Italia esistano schieramenti pro ferrovia o pro autostrada, quasi fossero tifosi di squadre di calcio. La rete dei trasporti deve essere sviluppata non in concorrenza per il bene del’economia sia locale che della nazione. Pertanto ritengo logico che tutte le infrastrutture vadano modernizzate e adeguate senza estremismi politici di parte.

  7. Incredibile ‘sta cosa che dice il signor Claudio sull’acquisto dei treni dell’est, da Paese del terzo mondo quale noi siamo. Che dice Lega ambiente in proposito?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *