Sicilia penalizzata, Fai Catania chiede segnali concreti al Governo

Servono urgentemente controlli per il rispetto dei costi minimi di sicurezza e i tempi di pagamento. È quando chiede al Governo Fai Catania che ribadisce, tramite il suo presidente Angelo Ercolano, come le aziende di trasporto siciliane, già penalizzate dalla posizione geografica e dall’aumento dei costi navali e del carburante, abbiano bisogno di certezze per il 2011. “L’Ecobonus rappresenta un contributo irrinunciabile per poter sopravvivere, garantendo migliaia di posti di lavoro”, spiega Ercolano. “Il rispetto da parte del mondo del trasporto delle nuove giuste normative del codice stradale, che prevedono tempi di lavoro degli autisti definiti in modo rigoroso, deve avere da parte della committenza un’ottimizzazione dei tempi di carico degli automezzi così come previsto dalle ultime disposizioni di legge, soprattutto nelle piattaforme della grande distribuzione. Il mancato rispetto di queste regole determina una grande inefficienza del trasporto con un aumento insostenibile del costo che ricade solo sulle nostre aziende”. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte come sempre”, racconta sempre Angelo Ercolano, “a patto che il Governo che ha concordato con noi il processo di crescita di questo importante settore economico, rispetti gli impegni che si è assunto”. Il vertiginoso aumento dei costi del gasolio e delle assicurazioni stanno mettendo alle corde le imprese di trasporto soprattutto in Sicilia, spiega Fai Catania in un comunicato. Nonostante lo stanziamento nella legge finanziaria delle risorse per il mondo dell’autotrasporto occorre che il Governo dia veloci e concreti segnali per dare attuazione alle norme di legge che sono state emanate per non mettere a rischio il patto sulla pace sociale.

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