Sistri, la rabbia dell’Angri: “Molte aziende costrette a chiudere”

Il Sistri? “È un sistema ridondante e superfluo”, che “presenta numerose lacune interpretative tuttora irrisolte”. Parola dell’Angri, l’associazione nazionale gestori rifiuti, che in una nota esprime tutto il proprio malcontento per il sistema Sistri. E lancia un allarme: molte aziende saranno costrette a chiudere, altre si daranno all’illegalità.
“Con l’imminente entrata in vigore del sistema registriamo”, spiega l’Angri, “nostro malgrado, un ulteriore aumento del numero di adempimenti che  gravano sulle spalle di coloro che a vario titolo operano nel campo della gestione dei rifiuti. Questo vero e proprio bombardamento normativo, a cui siamo sottoposti da ormai troppo tempo, non conosce soste o crisi, a “dispetto” della grave recessione in cui versano le attività produttive un po’ ovunque. E, come a volte accade, invece di combattere e fermare gli incendi si getta legna sul fuoco, per cui ai tanti problemi interpretativi ed applicativi  che assillano da sempre il settore, se ne aggiungono altri sempre più complessi. Purtroppo”, si legge in una nota, “dato che non esiste un limite inferiore alla già precaria situazione, nel caso del Sistri il legislatore di turno è riuscito perfino a superarsi, concependo un sistema che non soltanto risulta ridondante e superfluo ma presenta numerose lacune interpretative che tuttora risultano irrisolte.
Tra l’altro, a distanza di meno di un mese dall’entrata in vigore di tale sistema, risulta non ancora perfezionato il “manuale dell’utente” (dal 2 agosto u.s. scaricabile in bozza dal sito www.sistri.it) e la distribuzione delle Usb, con il montaggio delle black box, è ben lontana dall’essere completata; a tal proposito, non possiamo non evidenziare che nella maggior parte dei casi sono state proposte via e-mail o telefonica degli appuntamenti per il ritiro delle Usb in date che ricadono in un periodo dell’anno che gli Italiani riservano notoriamente alle ferie. Conseguentemente, numerose aziende, una volta tornate dalle ferie, si sono trovate nella condizione di dover  constatare che il giorno dell’appuntamento previsto per il ritiro della loro Usb era già decorso e quando hanno richiesto un nuovo appuntamento non hanno ricevuto risposta o in alcuni casi, è stata comunicata una data precedente a quella proposta originariamente. Tali episodi”, continua l’Angri, “oltre che essere sconcertanti, rappresentano inequivocabilmente la misura della approssimazione e dell’arroganza con le quali si è inteso adottare un meccanismo complicato, inutile, coercitivo e oneroso, che le altre nazioni europee si sono ben guardate dall’applicare. A tale situazione vanno sommati i costi diretti e indiretti che l’implementazione di tale sistema ha comportato (prima iscrizione) e comporterà (rinnovo iscrizione, nuovo Mud nel mese di dicembre, acquisto di computer, assunzione di nuovo personale, formazione e informazione dei delegati e degli autisti) che andranno a vessare di ulteriori spese i già troppo tartassati operatori del settore”. L’Angri lancia anche un vero e proprio allarme. “Non è azzardato ipotizzare che coloro che si trovano già in precarie condizioni economiche, messi di fronte a tali ulteriori nuovi oneri e nuove  complicazioni, anche quotidiane, opteranno per la chiusura della propria attività”, mentre “altri andranno ad ingrossare il già nutrito gruppo di soggetti che operano ai margini della legalità”. L’associazione nazionale gestori rifiuti si lamenta anche per un altro fattore. “In ultimo, e non certo per importanza, notiamo la totale assenza di corsi di formazione e informazione organizzati e promossi gratuitamente da parte del ministero; ciò che sarebbe stato necessario e corretto fare prima dell’avvio del sistema Sistri. Né vi sono stati incentivi economici a beneficio degli operatori, necessari per bilanciare e/o almeno attenuare il carico degli oneri finanziari da affrontare. L’uragano Sistri ormai prossimo, investirà indiscriminatamente tutti coloro che operano nel campo dei  rifiuti, non risparmiando nessuno: consulenti, trasportatori, gestori di impianti, intermediari e bonificatori. Volendo essere positivi, e pensare che non tutti i mali non vengono per nuocere, questa situazione potrebbe rappresentare un’occasione unica di coesione e di compattezza dei singoli per raggrupparsi in un’associazione che opera a livello nazionale ed in grado di tutelare a chiare lettere gli interessi degli operatori tutti.
Non riteniamo utopistico pensare che questa sia un’opportunità difficilmente ripetibile per gettare solide basi e rispondere in modo fermo, risoluto e costruttivo a coloro che lavorano solo per rendere ancor più difficoltosa la vita a tutti coloro che, effettuando un servizio utile e irrinunciabile per la comunità tutta, onestamente lavorano e si adoperano ogni giorno per arrivare alla fine del mese”.

10 risposte a “Sistri, la rabbia dell’Angri: “Molte aziende costrette a chiudere”

  1. Posso approfittare del vostro superblog per rivolgere una domanda al ministro Stefania Prestigiacomo? Caro ministro può dirci qual è la società che ha realizzato le scatole nere di prima generazione? Mi farebbe piacere rispondesse (anche per spazzare via la possibilità che qualcuno possa, strumentalmente, speculare su spiacevoli sospetti, vedi società riconducibili ad amici del tale o del tal altro….)

  2. Le officine meccaniche (o le imprese di autotrasporto) che hanno avuto problemi mandino un commento a Stradafacendo:in pochi giorni capiremo se sono 200 o 300 come affermato dal Sistri o di più? Semplice, come bere un bicchier d’acqua….

  3. Ministro Prestigiacomo buonasera. Mi associo alla domanda di Claudio nella certezza che lei non avrà nessuna difficoltà a fornire tutti i dati delle aziende fornitrici. Sono convinto che lei consideri, come i cittadini più onesti, la trasparenza come un dovere di ognuno. Figuriamoci se questo ognuno è un ministro…

  4. Mettiamo in campo gli avvocati, tempestiamoli di fax, mail, lettere di protesta a tonnellate, facciamo sciopero. Non ci possono chiedere ciò che loro non possono dare. Mi stupisco che non si riesca a organizzare una protesta forte, ferma, decisa e corretta.

  5. Ma qualcuno mi spiega perchè siamo costretti a montare l’apparecchio anche a quei veicoli che fanno uno o due trasporti all’anno di materiali cosidetti pericolosi?
    Mi viene fondato il sospetto che Claudio abbia visto giusto

  6. Oggi dopo due mesi che stiamo installando le black box (forse finiamo oggi), ricevo dall’albo nazionale che la mia ditta non ha ancora provveduto all’installazione delle BB.
    Con che coraggio! Ma adesso… Forse è meglio che mi rivolga a un legale
    È dal 3 agosto (per cui circa 50 giorni) che facciamo avanti e indietro dall’officina autorizzata: prima non andavano bene, adesso non funzionano…

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