Modena, nella città delle “rosse”
domenica restano tutti a piedi

Decisione coraggiosa da parte dell’amministrazione comunale di Modena. Non una città qualsiasi, ma il capoluogo di una provincia dove sorge la casa automobilistica più famosa del mondo, la Ferrari di Maranello. Ebbene il sindaco di Modena, per celebrare l’ avvio della Settimana europea della mobilità sostenibile, ha deciso di decretare lo stop totale del traffico domenica prossima. Il blocco sarà in vigore dalle 8.30 alle 12 e dalle 14 alle 18 nell’area solitamente interessata dalle limitazioni del traffico del giovedì. Qualcuno in realtà potrà circolare: i veicoli a gpl, metano, elettrici, le pool-car (con almeno tre persone a bordo se omologati per quattro o più posti a sedere o con almeno due persone a bordo se omologati per due posti a sedere), i veicoli Euro 4, gli Euro 5 e i diesel Euro 3 con filtro antiparticolato.
Una deroga è prevista anche per i veicoli a servizio degli invalidi e delle persone con difficoltà a deambulare, dei lavoratori in turno, quelli attrezzati per il pronto intervento, la manutenzione di impianti pubblici o privati, il trasporto di farmaci e prodotti deperibili. La sanzione prevista per i trasgressori del divieto di circolazione è prevista una sanzione di 155 euro, il doppio rispetto al passato, come stabilito dal nuovo Codice della strada.
Nessuna deroga invece per le “rosse” neppure quelle del lussuoso e fortunato modello Modena, ironia della sorte.
“Lo sforamento delle polveri sottili, che in autunno e in inverno costituiscono il principale problema della qualità dell’aria a Modena, con riflessi negativi sulla salute dei cittadini, richiede certamente interventi strutturali e di sensibilizzazione, anche se il blocco settimanale del traffico, programmato a livello regionale, ha contribuito negli anni al progressivo calo delle polveri e incentivato l’ammodernamento del parco auto”, spiega sul Resto del Carlino l’assessore comunale all’Ambiente Simona Arletti. “Coscienti dei disagi che lo stop alle auto nella giornata di giovedì provoca tra i cittadini che si recano a scuola o al lavoro, d’intesa con l’assessore provinciale Stefano Vaccari e l’assessore all’Ambiente del Comune di Carpi Simone Tosi, abbiamo proposto alla Regione di confermare gli interventi strutturali sui filtri diesel, sulla mobilità alternativa e di spostare il blocco del traffico alla domenica per ottenere il massimo del risultato con il minimo disagio”.

5 risposte a “Modena, nella città delle “rosse”
domenica restano tutti a piedi

  1. È una pagliacciata, ormai è noto che le polveri sono causate dai riscaldamenti (infatti il problema è solo d’inverno) però per avere visibilità “politica” bisogna fare qualcosa anche se stupido e discriminatorio (chi ha le euro 4-5 si e gli altri no…). Possibile che nessuno glielo dica in faccia a questi politici che fanno danni a ogni decisione (se li pagassimo con l’obbligo di non fare nulla forse farebbero meno danni …)

  2. Ma quale discriminatorio (chi ha le auto euro 4-5 viaggia e gli altri no… )? E’ solo per obbligare la gente a cambiare l’auto e far ripartire le vendite.

  3. Gran bel palliativo un blocco di così poche ore, ma non si vergognano gli amministratori pubblici a prendere così sottogamba il problema dell’inquinamento? Noi camionisti vivamo i migliori anni della nostra vita sulle strade e siamo i primi a pretendere di respirare aria pulita. Il motore di un tir se inquina consuma anche di più e non è economicamente conveniente tenere il mezzo. Perché non chiedono alla nostra categoria qualche provvedimento per abbassare queste polveri sottili? Iniziamo con proibire alle mamme di andare a prendere e a portare i figli a scuola con i Suv: vedrete come aumenta il traffico dalla prossima settimana quando iniziano le scuole…

  4. Provate a pensare a quanti dei provvedimenti degli ultimi anni (non ne faccio una questione di destra o sinistra) sono stati controproducenti per la collettività o per gruppi di essa: sono tantissimi! Per questo preferirei pagare i politici in genere perchè non facessero nulla, almeno non fanno danni. Più seriamente l’unica cosa da fare (ma seriamente) sono i controlli nel senso più ampio del termine: il principio del rispetto delle regole è l’essenza stessa dello Stato, invece si fanno sempre nuove leggi o regole per poi non farle rispettare (vale per il settore dei trasporti come per tutti gli altri senza eccezioni). Per esperienza diretta del settore cito come nuova catastrofe legislativa quello che sta succedendo con il Sistri: possibile che chi fa le leggi le faccia contro i propri cittadini e le proprie aziende e in più a favore delle aziende concorrenti estere?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *