Ancona è inquinata anche d’estate, la colpa è del traffico per il porto

C’è una cosa che abbiamo imparato a conoscere in questi anni delle Pm10, le polveri sottili. Crescono in autunno e in inverno e calano d’estate. Colpa delle caldaie per il riscaldamento domestico, ma anche delle condizioni atmosferiche. Freddo e umidità favoriscono infatti la concentrazione del particolato. Avere una città o una zona d’Italia inquinata nei mesi estivi deve così fare suonare un campanello d’allarme ancora maggiore. Ebbene, la centralina di monitoraggio delle polveri sottili installata nel porto di Ancona ha fatto registrare a luglio ben 22 superamenti del limite giornaliero nel mese di luglio.
Segno evidente – commenta l’Arpam – dello stretto legame tra le polveri e il traffico veicolare, che in quel mese è intensissimo nell’area portuale. Le altre stazioni di monitoraggio presenti sul territorio provinciale non hanno segnalato situazioni allarmanti. Il numero più alto di superamenti, dopo il porto, ad Ancona Torrette, dove transita gran parte del traffico diretto agli imbarchi. Domenica, per esempio, sono transitati 12.558 passeggeri in arrivo e in partenza da Grecia e Croazia. Più un migliaio di crocieristi della Costa Victoria e della Msc, che salperanno alla volta del Mediterraneo. Massiccio il flusso dei rientri: sei traghetti, per un totale di 9.298 turisti, molti del Nord Europa, tornati una vacanza nelle isole greche o in Croazia. Il problema dell’accessibilità al porto dovrà probabilmente e urgentemente essere affrontato dalla giunta marchigiana.

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