La Sardegna discute dello sviluppo
del trasporto merci su rotaia

Nel corso di una riunione svoltasi all’Assessorato regionale ai Trasporti della Regione Sardegna alla quale, oltre all’assessore Liliana Lorettu, hanno partecipato i rappresentanti dell’autorità portuale Nord Sardegna, della società RailOne e la Marittima Spedizioni, è stata verificata la fattibilità tecnica di un progetto che prevede l’utilizzo e lo sviluppo della modalità ferroviaria per il trasporto delle merci, sia a livello territoriale interno, sia verso il continente e l’Europa. Tra gli obiettivi dell’incontro anche quello, non meno importante, dell’individuazione del terminale ferroviario marittimo di ingresso/uscita dal territorio sardo e arrivo/partenza nella penisola.
Per la Lorettu sarebbero Porto Torres e il suo scalo industriale per la Sardegna, e per l’area continentale il terminal marittimo di Savona, già attrezzato per le finalità del progetto.
Già affidati gli incarichi per la progettazione e per gli appalti, invece, per quanto concerne le infrastrutture nel porto di Porto Torres, non ancora “pronte” per tale sviluppo e, grazie al finanziamento di 3 milioni di euro da parte della Regione Sardegna, la disponibilità delle nuove infrastrutture è stata prevista per la primavera del 2011. Gli incontri del tavolo tecnico proseguiranno nelle prossime settimane, per i necessari approfondimenti.

2 risposte a “La Sardegna discute dello sviluppo
del trasporto merci su rotaia

  1. Una buona notizia per molteplici aspetti. In primis, un importante segnale culturale di voler puntare sul trasporto ferroviario, poi l’inversione di tendenza rispetto alle politiche ferroviarie degli ultimi anni che hanno penalizzato le nostre isole in particolare la Sardegna. Se ben gestito questo progetto potrebbe dare rilancio anche al trasporto ferroviario italiano soprattutto se compagnie private come Rail One e altre dimostreranno di crederci seriamente! Trovo la scelta del porto di Savona quale hub del continente non molto felice per la sua posizione decentrata rispetto all’area maggiormente industrializzata del nostro paese (Pianura Padana e Triveneto) e ai collegamenti con il centro-nord europa (Chiasso, Domo e Brennero).

  2. Ma di cosa discutono questi pseudo esperti? Sono a conoscenza che per poter essere economicamente sostenibile il trasporto su treno deve almeno compiere 600 kilometri? Comunque basta che poi non finiscano, come al solito, a chiedere i soldi a noi, facciano pure.

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