Addio agli sprechi, a Parma
nasce il Broker della logistica

Risparmio delle spese di trasporto, eliminazione dei carichi incompleti, riduzione delle emissioni inquinanti. Sono alcuni dei vantaggi garantiti dal “Broker della logistica”, il nuovo progetto presentato nei giorni scorsi a Parma da Leonardo Lanzi, capo della Consulta dell’autotrasporto e della logistica di Parma. L’idea nasce dall’esigenza di spedire piccole parti di merce da parte di varie aziende manifatturiere di diversi settori industriali. Per questo è nato un “ufficio trasporti condiviso” che permette di aggregare le piccole spedizioni considerando la compatibilità merceologica e le aree di ritiro o consegna. Accedendo a un portale specifico, le aziende inseriscono gli ordini di trasporto che ritengono opportuno non gestire direttamente ma affidarle alla figura del broker. “Questo ufficio trasporti esterno, gestito in tempo reale per via telematica dall’Istituto Trasporti Logistica e Mobilità dell’Emilia-Romagna (Itl)”, spiega Leonardo Lanzi, “consolida le spedizioni e incarica i trasportatori aderenti e segnalati dalle stesse aziende produttrici di eseguire i ritiri e le consegne preordinandoli. Il suo compito non è piazzare il trasporto ‘aggregato’ sul mercato ma solo quello di consolidare i carichi per ottimizzare i mezzi utilizzando i trasportatori già referenziati dai committenti. Credo che i vantaggi di una corretta gestione di questo strumento”, prosegue Lanzi,”possano essere molteplici da ambo le parti: miglior saturazione delle capacità dei mezzi – siano essi leggeri, medi o pesanti – efficientamento dei percorsi stradali, esternalizzazione della gestione dei trasporti finora in capo a ogni produttore di beni, minor percorrenza a vuoto dei mezzi, minor numero di mezzi in circolazione, benefici ‘sociali’ quali minor congestione, minor inquinamento e maggior sicurezza stradale. Oltre ad una economicità per entrambi”. Dal punto di vista dei costi di gestione, grazie a finanziamenti regionali ed europei si possono avere condizioni molto vantaggiose: “La stima abbastanza attendibile”, spiega Lanzi, “colloca tra i 100 e i 200 euro mensili l’importo da corrispondere per usufruire dello strumento descritto. I costi variano in base alle particolarità della gestione, al numero di ordini, al numero dei trasporti e alla specificità dei prodotti. Ci auguriamo come associazione che si possa estendere questo strumento su vasta scala in modo da renderlo sempre più performante non solo sulla nostra provincia, ma anche in altre zone per consentire anche bilanciamenti di traffico che darebbero notevole convenienza”.

5 risposte a “Addio agli sprechi, a Parma
nasce il Broker della logistica

  1. Bella storia questa. Razionalizzazione del lavoro, informatica e solidarietà della categoria. Vuoi vedere che ce la facciamo a uscire dalla gretta logica del padroncino?

  2. Credo non si tratti, semplicemente, di un modo per superare la logica del padroncino. Parma è città modello virtuoso nella city logistic e questo strumento di razionalizzazione sembra moltissimo una step di studio per raggiungere pienamente un modello di gestione della distribuzione razionale delle merci in città: un unico gestore, un panel di imprese affidabili = razionalità.

  3. Comunque un modello da tenere “d’occhio”. Non conosco i dettagli, mi sto informando, ma trovo che potrebbe diventare un modo per superare la logica del padroncino. Mi riferisco al fatto che le aggregazioni tra padroncini non decollano nonostante gli incentivi; entrare nel capitale di questo genere di attività sarebbe forse la forma più semplice, anche per poter superare quelle forme di intermediazione che fanno tanto danno. La scelta delle imprese affidabili rientra pienamente nello spirito delle proposte che sono state portate al tavolo.

  4. Premetto che il progetto di Broker della Logistica esula da strumenti già avviati con successo che riguardano la distribuzione “ecologica” delle merci nelle città di Parma, così come esula da una eventuale aggregazione di padroncini o piccole aziende di trasporto che però non è esclusa, anzi. Lo strumento che intendiamo realizzare è a complemento di una razionalizzazione del trasporto di piccole parite di merce nella nostra provincia da e per provincie limitrofe. Infatti cerca di ottimizzare i carichi consolidando queste piccole spedizioni da back office presso l’Istituto ITL che governa i flussi, li coordina e incarica il trasportatore accreditato e referenziato dagli stessi produttori della merce da spedire. Per ipotesi potrebbe essere lo stesso produttore a indicare il trasportatore che vuole utilizzare per motivi a lui congeniali e a quel punto il Broker affida allo stesso trasportatore altra merce idonea sia per tipologia merceologica, sia per zone di prelievo e consegna. Ciò deve portare a un miglior sfruttamento delle risorse del trasportatore, sgravare le aziende manifatturiere della gestione dei singoli trasporti ed efficientare la complicata catena logistica oltre a migliorare la qualità di vita del territorio (meno mezzi vuoti o semivuoti, meno inquinamento…). Più il sistema è diffuso anche in altre realtà e più si ottimizzano i flussi veicolari con possibilità di bilanciamenti e trasferimenti a pieno carico anche nel mercato delle piccole spedizioni.

  5. Finalmente una iniziativa di imprenditori che trova una soluzione intelligente. Speriamo che i “molti geni” che vivono nel settore non la facciano fallire e soprattutto occhio ai bagarini che potrebbero appropriarsi dell’idea per poter lucrare ancora sui piccoli. Chiedo al presidente Uggè, che si occupa anche di mobilità urbana e che è il vicepresidente delegato in Confcommercio, di tener nella dovuta considerazione questa iniziativa.

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