Cartelli abusivi sull’autostrada, multe a raffica nel Novarese

Il Codice della strada non poteva essere più chiaro nel vietare “qualsiasi forma di pubblicità lungo e in vista degli itinerari internazionali, delle autostrade e delle arterie extraurbane principali e relativi accessi”. Al problema della pubblicità in prossimità delle corsie autostradali, che potrebbe essere fonte di distrazione per chi guida dedica un servizio il Mondo in edicola venerdì 12 marzo. Si parla di una sorta di “giungla di cui tutti approfittano proprio come accade per le affissioni elettorali”.
“Dietro il malcostume del cartello selvaggio c’è un business. A incassare le imposte per gli spazi occupati dai cartelloni sono, infatti, sia i Comuni, che devono rilasciare un’autorizzazione, sia le concessionarie che incamerano il canone. In media un cartellone di una trentina di metri quadrati accanto all’autostrada vale circa 15mila euro all’anno, ma il contratto è pluriennale, a cui si devono aggiungere 2mila euro di imposte. “Tradotto vuol dire un mercato di decine di milioni di euro all’anno”, rileva Giorgio Conca, un imprenditore del settore e presidente di Aipe (l’associazione che raccoglie le imprese di pubblicità esterna), che da mesi ha deciso di dare battaglia per arginare le installazioni abusive”.
L’Aipe ha presentato esposti alle Procure della Repubblica a Lodi, Varese, Bergamo e Milano. “Qualcosa si è mosso – scrive ancora il Mondo – tanto che la Polizia Stradale di Novara ha multato tutti i cartelli presenti sulla tratta di competenza tra Milano e Torino”. Nessuna delle pubblicità è stata però ancora rimossa.

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