Grande raccordo anulare di Roma, abbattuto il diaframma della Cassia

Le tre corsie nel tratto interno del grande raccordo anulare di Roma stanno diventando realtà. Questa mattina è stato infatti abbattuto il diaframma della galleria Cassia, nell’ambito dell’ultimo tratto dei lavori del quadrante nord ovest. L’apertura del nuovo svincolo Cassia è prevista per marzo 2010, mentre la galleria e l’intero tratto saranno aperti a maggio, con qualche ritardo dovuto ai ritrovamenti archeologici e a qualche danno subito dalle preesistenti infrastrutture in occasione del terremoto di aprile. Lo ha annunciato il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, alla cerimonia (nella foto) di questa mattina alla quale hanno partecipato anche il sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e ai Trasporti Mario Mantovani, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e l’assessore della Regione Lazio alle Politiche della Casa Mario Di Carlo.
“I lavori per la galleria”, ha affermato Pietro Ciucci, “hanno richiesto un investimento di 30 milioni di euro e si sono avvalsi di un contributo finanziario di 2,9 milioni di euro da parte della Commissione Europea. La galleria riveste particolare importanza, sia per l’ampiezza delle sezioni adottate, sia per l’impiego di innovative tecnologie esecutive volte alla salvaguardia ambientale del paesaggio naturalistico e dei resti dell’importante ritrovamento archeologico di un’antica villa romana del III secolo dopo Cristo”.
L’abbattimento del diaframma della galleria Cassia in carreggiata interna e la sua successiva apertura al traffico permetteranno di completare definitivamente i lavori di adeguamento a tre corsie dell’intero grande raccordo anulare. In particolare, sarà resa fruibile l’intera carreggiata interna del quadrante nord ovest, mentre il corrispondente tratto in carreggiata esterna, in prossimità dello svincolo Cassia, era stato già aperto al traffico lo scorso 27 novembre 2008. L’infrastruttura renderà, tra l’altro, più scorrevole il traffico tra l’aeroporto Leonardo da Vinci e la diramazione nord della A1 Autostrada del Sole.
La galleria – che ha una lunghezza di circa 700 metri e una larghezza massima di circa 22 metri – sarà dotata dei più moderni impianti di sicurezza: rivelazione incendi; tv; rilevamento flussi traffico; segnaletica luminosa (cartelli luminosi e semafori); sos; rivelazione anidride carbonica e opacità; anemometri. La galleria Cassia sarà dotata anche di due uscite che conducono ai percorsi per il raggiungimento di luoghi sicuri allocati all’esterno del tunnel.
Secondo Ciucci, “l’ampliamento e l’ammodernamento del quadrante nord ovest del grande raccordo anulare, che ha richiesto da parte di Anas un investimento di oltre 600 milioni di euro, consente di migliorare notevolmente la circolazione, ma non risolve da solo i problemi della mobilità della capitale, in quanto la forte crescita dell’area romana dal punto di vista industriale, turistico e terziario sta comportando un notevole aumento dei flussi di traffico, che di fatto stanno saturando l’incremento marginale di capacità assicurato dal passaggio a tre corsie”.
Come spiega l’Anas, tra le metropoli europee Roma è quella caratterizzata dalla maggiore penetrazione di auto e di moto, visto che è interessata ogni giorno da oltre sette milioni di spostamenti, di cui circa il 70 per cento avvengono appunto attraverso il trasporto su gomma. Va considerato, peraltro, che il Gra, a causa dello sviluppo urbanistico della capitale, si trova oggi ad assolvere la funzione di autostrada urbana interna alla città, dalla quale è stata completamente assorbito.
Per tale motivo, già nel 2004 l’Anas ha studiato una prima ipotesi di realizzazione di un nuovo anello intorno alla capitale, a una distanza media dall’attuale Gra di circa cinque chilometri, e con un’estesa complessiva di 120 chilometri.
Attualmente, a seguito dello studio del 2004 e vista la crescente criticità che interessa il quadrante Sud–Sud Est del Gra, l’Anas ha predisposto una serie di studi volti ad approfondire il tracciato in quella porzione di territorio, con particolare attenzione alla connessione del Gra con le reti urbane, all’inserimento territoriale e urbanistico, e a scelte progettuali mirate a favorire i collegamenti multimodali.
Tali studi, in parte finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e in parte dall’Anas, sono stati eseguiti con il contributo dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza  Dipartimento di Architettura Diar, di Atac S.p.A. e di Rfi.
Con il finanziamento della Comunità Europea nel programma TEN-T 2008, l’Anas sta  sviluppando il progetto preliminare della prima parte del nuovo anello, nel quadrante compreso tra l’Autostrada Roma Fiumicino e la A1-dir.
Il corridoio di tracciato, nella sua prima ipotesi progettuale, coincide con il corridoio stradale della cosiddetta “Pedemontana dei Castelli” previsto nel Piano Strategico per la Mobilità Sostenibile presentato dal Comune di Roma il 29 ottobre scorso.
“Inoltre, per migliorare ulteriormente la percorribilità del Gra”, ha assicurato Pietro Ciucci, “l’Anas ha in corso la progettazione di un nuovo cavalcavia sopra la Tiburtina, in coordinamento con il Comune di Roma, e il potenziamento degli svincoli a sud-est del Gra, e sta effettuando alcuni studi in relazione alla eventuale realizzazione di complanari tra lo svincolo della Centrale del Latte e la Tiburtina”.
In tema di accessibilità della capitale, il presidente dell’Anas ha infine ricordato il progetto di potenziamento della tratta urbana della A24 nell’area romana tra via Palmiro Togliatti e la Barriera di Roma est, con la realizzazione di una viabilità complanare al tracciato autostradale, al fine di separare i traffici interessanti l’area metropolitana di Roma da quelli più propriamente autostradali.
“Pochi giorni fa”, ha concluso Pietro Ciucci, “è stato siglato lo schema di Convenzione unica tra Anas e la società concessionaria (Strada dei Parchi), che recepisce il progetto delle complanari. Intanto il Consiglio di Amministrazione dell’Anas ha approvato il progetto definitivo per appalto integrato dell’opera, per l’importo di circa 259 milioni di euro, finanziati in quota parte dal Ministero delle Infrastrutture per mezzo dell’Anas, dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Roma, dal Comune di Roma e dalla società Strada dei Parchi. Sono in corso, da parte della concessionaria, le attività espropriative. Si è conclusa l’attività relativa alla bonifica degli ordigni bellici e sono state rimosse le interferenze principali. A gennaio del 2010, a seguito dell’approvazione da parte di Anas del progetto esecutivo, avranno inizio i lavori, che si concluderanno dopo tre anni”.

Una risposta a “Grande raccordo anulare di Roma, abbattuto il diaframma della Cassia

  1. Il completamento di una infrastruttura è sempre una bella notizia, anche se dietro ci sono anni di sacrificio da parte dell’utenza nel “sopportare” restringimenti, ostacoli e divieti creati dai “lavori in corso”. Il problema sta però nel fatto che i tempi di questi lavori sono, in Italia (e soprattutto al Centro-Sud), sempre maggiori rispetto agli altri Paesi europei, e che spesso e volentieri si vedono cantieri aperti, senza nessun lavoro che prosegue.

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