Fanno gasolio in Lussemburgo,
guai con il fisco per i tedeschi

Non vi sono dubbi: nel Lussemburgo il costo dei carburanti, specialmente del gasolio per autotrazione, è il più conveniente d’Europa. Il regime fiscale ne permette, infatti, la vendita a un prezzo certamente concorrenziale. L’attuale differenza è di circa 20 centesimi/litro. E le imprese di autotrasporto internazionale approfittano di questa situazione vantaggiosa, approvvigionandosi. Ma se effettuare l’acquisto del carburante in modo occasionale, per esempio nel corso di un transito legato a un traffico internazionale, può essere pratica corretta, ben altra cosa è, invece, rifornirsi di gasolio nel territorio lussemburghese in modo più che costante. Un comportamento adottato in modo sistematico da imprese di autotrasporto tedesche che, per effetto della corta distanza della propria sede dal territorio lussemburghese, effettuavano il rifornimento dei propri automezzi in modo abituale all’interno dei confini del Paese centro-europeo non solo in occasione di transiti. Una condotta che non è passata inosservata alla Dogana tedesca che, dopo un periodo di osservazione del fenomeno, è intervenuta ipotizzando il reato di evasione fiscale.
Secondo la Dogana tedesca, qualora il rifornimento oltre confine, divenga sistematico, addirittura con il riempimento di serbatoi indipendenti da quello in dotazione del veicolo, si genera un’evasione fiscale. I valori in gioco sono, infatti, tutt’altro che irrisori: 20 centesimi di euro al litro di differenza, moltiplicati per decine di migliaia di litri di carburante. Situazione che determina un considerevole mancato introito per il fisco dello Stato. Ora i responsabili delle circa cento imprese tedesche coinvolte nella vicenda rischiano una condanna da cinque a dieci anni di prigione.

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