Velocità in autostrada, tutor
anche sulla rete di Autovie Venete

I tutor, i dispositivi che controllano traffico e velocità dei mezzi, si espandono sempre di più. Da oggi, martedì 1° febbraio, sono infatti attivi anche sulle tratte autostradali delle Autovie Venete. I sensori e le telecamere rilevano velocità, targa, tipologia del veicolo e orario di transito, anche in condizioni atmosferiche non propriamente adatte per l’utilizzo dei dispositivi mobili, come in occasione di pioggia o nebbia, e nel rispetto della privacy. Sono ben venti le nuove postazioni di rilevazione installate e disposte sui 176 chilometri delle tratte interessate: sedici sulla A4, due sulla A23 e due sulla A28. Le zone di installazione sono state individuate dalla Polizia stradale, in accordo con la società concessionaria, tenuto conto, in via prioritaria, dei dati relativi agli  incidenti stradali (dinamica e veicoli coinvolti) verificatisi negli ultimi anni. Il safety tutor è, infatti, fondamentalmente un dispositivo di dissuasione contro tutti quei comportamenti scarsamente rispettosi delle regole per una corretta circolazione stradale, nella ricerca di una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada. L’obiettivo che le Autovie Venete e le forze di Polizia intendono conseguire è quello della riduzione drastica degli incidenti e relativi infortuni, dovuti all’alta velocità, che nelle tratte già controllate con il tutor ha raggiunto importanti risultati: -51 per cento della mortalità da sinistro, -27 per cento del tasso di sinistri con lesioni alle persone, -19 per cento del tasso di incidentalità. Diminuite sostanzialmente anche le infrazioni al Codice della strada: per esempio – 34 per cento sulla A4 Milano-Torino e -37 per cento sulla A1 tra Roma e Caserta. Una situazione che ha determinato anche risultati di rilievo in cambio ecologico ambientale per effetto della diminuzione della velocità e della conseguente minor emissione di co2.

3 risposte a “Velocità in autostrada, tutor
anche sulla rete di Autovie Venete

  1. Finalmente anche i veneti dovranno fare i conti con il famigerato TUTOR: della serie lavorare a meno velocità, lavorare tutti!

  2. Egregio,credo che tu necessiti urgentemente di un corso basico di Lingua Italiana,oltre a charirci il nesso tra Tutor ed impiego lavorativo.

  3. Il tutor va bene per chi supera i limiti di oltre i 10 km/h. Non per chi viola il limite di 1 (uno!) km/h. Balle? no e se chiedete fra poco risponderò e renderò nota a tutti i “media” la “lezione” di sicurezza impartitami dagli Agenti di PS. Come dire: chi supera di 5 o 10 km/h è un potenziale e pericoloso utente della strada; mentre chi viaggia a 90 kh/h o al limite consentito, sulla autostrada o strada, è un utente che rispetta le regole e viaggia in sicurezza senza causare danni; ma se questi viaggia drogato o bevuto o ” alterato” NON E’ UN PERICOLO? Inoltre: servono Tutor e marchingegni, pagati fior di quattrini, per scovare gli indisciplinati e gli alterati dell’acceleratore? Non basterebbe fare la lettura in automatico dalla stazione di entrata alla stazione di uscita, calcolando, OLTRE ALLA TARIFFA, il percorso in km/h diviso il tempo impiegato per trovare matematicamente la velocità eseguita? Vedo che in fattura di telepass inseriscono tempo, con i secondi, di entrata e uscita: in un attimo e con un programma ad hoc riescono a stabilire la velocità percorsa sul tratto di autostrada. Senza tante macchine costose e senza tanti proclami faraonistici. Così, visto che siamo in Italia, il furbetto accelererà sul tratto dove non c’è il rivelatore, per poi riportarsi alla norma in approssimazione di tutor, una volta varcato il sensore, a velocità regolarissima, riprenderà ad andare giù con il gas, fino all’avvicinarsi al prossimo “portale tutor”… e via così. La tanto declamata diminuzione di morti e incidenti in autostrada è per la maggior parte frutto del calo drastico dei veicoli pesanti, causa crisi, e del rinnovato parco tecnologico degli stessi, che continuano a viaggiare. AL COMMENTO UNO dico che il tutor per noi non è un problema, forse per demetrio, visto che viaggiamo in tutta Italia e che rispettiamo le regole, o almeno ci tentiamo e proviamo a rispettarle. Poi “della serie lavorare…”. Non mi sembra che se io vado piano, o tutti rispettiamo le regole di velocità, lavorano tutti: lavora chi sa fare i suoi conti e chi sa vendersi… Ho detto vendersi e non svendersi! Perchè a me risulta che è chi si svende che corre sempre con le ortiche attaccate al sedere… e si lamenta, e impreca, e chiede strada, e quando arriva è cotto e sfinito… e impreca ancora perchè basta una multa per farlo andare in perdita economica! Senza tener conto che, oltre a lavorare sottocosto e svenduto, è pure uno sprecone e spende soldi in gasolio inutili. Da parte mia ho notato (ma da una decina di anni, e più, ormai!) che percorrere l’autostrada, per un tragitto ics, a una velocità di 89 km/h, come fanno la stragrande maggioranza, e percorrere lo stesso tratto ad una velocità di 85-86 km/h, mi fa risparmiare una quantità e un cifra, in euro, da NON TRASCURARE. Senza contare il lato ecologico e psicosomatico o stress, come lo volete chiamare. A buon intenditor….

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