Trasporto Unito fa rivivere lo spettro di un fermo dei Tir. “Pronti a scioperare dal 18 al 22 luglio”

Una manciata di righe, praticamente poco più di un  vecchio “telegramma”, ma sufficienti a far riapparire sullo sfondo di un’estate già infuocata di suo, fra ripartenza dei contagi da Covid, guerra in Ucraina e una siccità sempre più devastante, un’ulteriore possibile emergenza, quella di un possibile fermo dei camion. Le poche righe sono quelle scritte su un comunicato stampa di Trasporto Unito nelle quali i responsabili dell’associazione, annunciano che “in assenza dell’immediata eliminazione della sospensione accise e dello sblocco urgente del credito imposta indispensabile per la sopravvivenza della stragrande maggioranza delle aziende di autotrasporto, misure che si collocano al vertice di una serie di impegni, alcuni dei quali disattesi dal Governo, sarà inevitabile il fermo nazionale, già annunciato alle autorità competenti, dal 18 al 22 luglio”. Una prospettiva tutt’altro che rosea, nonostante Trasportounito non sia, almeno in termini “numerici”  fra le più rappresentative  associazioni di categoria e dunque non appaia ipotizzabile una partecipazione particolarmente forte. Ma con il rischio che le condizioni “sulla carta” possano invece cambiare, nella realtà, soprattutto fra i tantissimi operatori del settore dei trasporti che da mesi vivono, fra costi diventati insostenibili e aiuti promessi ma ancora non arrivati, in condizioni di difficoltà e di stress pesantissime.

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