Tempi di guida e di riposo, più
si sgarra più le multe aumentano

Una nuova circolare, di prossima pubblicazione, redatta dai responsabili del dipartimento Pubblica sicurezza sulla riforma del Codice della strada (legge 120/10) dovrebbe contribuire a chiarire ulteriormente le modalità di calcolo dello sforamento dei tempi di guida da parte degli autotrasportatori e della mancata fruizione dei tempi di riposo, previsti dal regolamento europeo 561/2006 per  il settore dell’autotrasporto. “Il calcolo”, anticipa un articolo pubblicato sul quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, diventa necessario perché ora le sanzioni non sono più fisse (cosa che incentivava le violazioni più gravi), ma graduate in base all’entità dell’illecito. Applicare queste sanzioni non è semplice, perché non esiste un tempo di guida giornaliero rigidamente prefissato, a partire dal quale effettuare il calcolo. Alla regola generale delle nove ore giornaliere, si affianca la possibilità di arrivare a dieci ore per non più di due volte alla settimana, periodo nel quale non vanno comunque superate le 56 ore, tenendo comunque conto che in due settimane consecutive non si possono superare le 90 ore. Peraltro, va considerato che per il regolamento la settimana non si conta dal lunedì ma è di sette giorni da quello in cui l’autista inizia effettivamente a lavorare. Per semplificare l’applicazione delle sanzioni”, spiega sempre l’articolo de Il Sole 24 Ore, “si sarebbe potuto fare riferimento solo alle ore “standard”, senza considerare i casi particolari. Ma ciò avrebbe comportato la possibilità di colpire ingiustamente chi guida legittimamente nell’ambito di tali casi. Così la via scelta dal dipartimento è stata quella di far esaminare agli agenti tutti i dati sui tempi di guida presenti sul veicolo, per verificare se nel momento in cui l’autista è stato fermato aveva la possibilità legale di guidare per dieci ore”. Un’agevolazione operativa che è stata fornita dal dipartimento riguarda la determinazione dei tempi-limite per rientrare nelle varie fattispecie di regolarità o di violazione. Principi analoghi a questi sui tempi di guida valgono per la valutazione dei tempi di riposo, per i quali le regole sono ancora più frastagliate. Infatti, nell’arco di una giornata, si può riposare sia per 11 ore ininterrotte sia per due periodi, il primo di almeno tre ore e il secondo di almeno nove. Sono poi ammesse giornate di riposo ridotto e ci sono casi particolari, come il computo dei tempi d’imbarco su treni o traghetti.

4 risposte a “Tempi di guida e di riposo, più
si sgarra più le multe aumentano

  1. Scusate: posso chiedere a “Stradafacendo” di girare una domanda al ministero delle Infrastrutture e ai Trasporti, al ministero degli Interni o a chi altro di competenza? Il quesito è: dopo la ripetute, documentate denunce fatte dalla redazione di Striscia la Notizia sulle tante officine meccaniche guidate da cialtroni che taroccano i sistemi di registrazione delle ore di guida e di riposo, quante ( e sottolineo) quante officine sono state controllate in tutta Italia? Da questi numeri (sempre che vogliano fornirceli) capiremo se siamo un Paese serio o no…

  2. Perchè Stradafacendo non organizza una raccolta di firme chiedendo che lo Stato assuma più poliziotti destinati proprio a fare questo tipo di controlli? Ne va della sicurezza di tutti (e se vediamo finire in galera qualche meccanico delinquente saremo tutti più contenti).

  3. Mi unisco al pensiero dei colleghi, anche per dimostrare a chi ci governa (se ce ne fosse ancora bisogno) che la nostra categoria è piena di imprenditori che hanno fame e sete di legalità e per colpa di una ancora consistente minoranza, non riescono a svolgere la propria attività con le giuste soddisfazioni rispetto agli enormi sacrifici a cui sono costretti! L’aver ottenuto la gradualità delle sanzioni è stato un grosso successo, ma ora ci voglioni seri controlli, ma non come al solito alle aziende che operano alla luce del sole!

  4. Sono tutti uguali, uno peggio dell’altro. Contratti falsi e inesistenti, contratti a termine, sottopagati quando va bene, 4 posti di lavoro in un anno e mi ritrovo a casa licenziato per non aver voluto rischiare la patente il 23 dicembre quando alle 16,00 iniziava il divieto di circolazione dei mezzi pesanti dopo che avevo iniziato alle 03,00 di notte e rientravo in sede alle 16,10 senza aver fatto pausa pranzo. Ci vorrebbe la pena di morte per chi impone queste cose e lascia la gente su una strada con famiglia.

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