Panico a Pavia, rubata in autogrill un’auto con un bimbo a bordo

È stata mezz’ora di vero e proprio panico quella che ha vissuto una famiglia di Cornale, in provincia di Pavia. Lunedì verso le 18 in un autogrill sulla Milano-Genova, all’altezza di Casei Gerola sempre nel Pavese, un ladro ha fatto sparire una Seat Leon. Un furto che si è trasformato in sequestro di persona visto che sul sedile posteriore, accomodato sul seggiolino, stava riposando un bambino di tre anni. Quasi sicuramente il ladro non si è accorto della presenza del piccolo, anche a causa dei vetri oscurati. Il malvivente si è infatti fermato al vicino autogrill di Dorno, dove ha staccato il seggiolino lasciando il bambino nell’atrio del locale prima di fuggire con l’auto rubata.
“Un’esperienza sicuramente bruttissima”, ha commentato la psicologa Annalisa Enrico, responsabile dello Sportello d’Ascolto Psicologico alla Scuola Elementare “De Amicis” di Voghera sul “Giorno”, “e per la madre e per il bambino che deve aver provato una grandissima paura, unita alla confusione. Paura perché, all’improvviso, non ha più visto accanto a sé la mamma, in un ambiente a lui familiare, e confusione perché nessuno gli aveva spiegato quel che stava accadendo”.
In ogni caso le telecamere di Dorno dovrebbero aver ripreso il ladro. Intanto un 18enne cileno è stato bloccato, a Milano, mentre viaggiava a fari spenti sulla Leon della giovane mamma di Cornale: ladro o semplice ricettatore che ha avuto la macchina da qualcuno? “Un delinquente”, commentano dall’autogrill sul Giorno, “che in ogni caso ora si merita la galera”.

2 risposte a “Panico a Pavia, rubata in autogrill un’auto con un bimbo a bordo

  1. Cercate di avere informazioni reali prima di pubblicare cose (piuttosto serie!) campate per aria solo per mettere insieme qualche frase…! Le idee sono molto confuse dalla verà realtà! Comunque in fin dei conti non mi stupisco…

  2. Elena, si riferisce al fatto che il furto NON è avvenuto presso “un autogrill”, ma al di fuori della MI-GE, bensì in una zona di rifornimento nelle vicinanze del “casello di Casei Gerola”, e…per quanto riguarda il fatto dei vetri oscurati..il dubbio regge,dal momento in cui ci sedeva al posto di guida però,era IMPOSSIBILE non accorgersi della presenza di S. ma oramai avevano intrapreso la loro opera criminale e non potevano scendere con il rischio di essere beccati…alla sig.ra psicologa replico: no,non è stata una “grandissima paura”, è stato terrore puro,quel terrore che non si crede nemmeno possa esistere…che nel bimbo non ha fortunatamente lasciato segni profondi,ma che in me si ripresenta dal 20 dicembre al 30,di tutti e due gli anni che son trascorsi,e che nel periodo dei fatti,è durato sino a fine febbraio, tempo in cui finalmente ho potuto guidare la MIA auto, senza esser colta da crisi e pianti isterici ed improvvisi… un sentito ringraziamento ancora a tutte le forze dell’ordine che si sono mobilitate in maniera più che fulminea ,ed a tutti quei nostri amici,che ci sono stati vicino senza “giudicare”come il resto dei lettori ignari dei fatti hanno invece fatto..T.G.

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