Mercedes, altri tagli in vista fra i dipendenti per far fronte a crisi e costi dello scandalo dieselgate

Daimler è un’azienda che si trova nel bel mezzo di una crisi veramente grossa. Quanto grossa lo si scoprirà il prossimo 11 febbraio, quando il presidente del colosso automobilistico tedesco , Ola Kaellenius, presenterà il bilancio, ma la stampa tedesca non ha dubbi: “la situazione potrebbe rivelarsi ancora più difficile del previsto”. Gettando ulteriori ombre su una situazione già grave come confermato anche da Juergen Pieper, analista di Bankhaus Metzler, ma anche dalle affermazioni di Frank Schwope, esperto della Norddeutsche Landesbank, secondo il quale “il programma di risanamento presentato a novembre probabilmente dovra’ essere esteso, imponendo una guida a vista”. Affermazioni che lasciano intravedere nuovi possibili tagli dopo quelli annunciati nemmeno due mesi fa da Daimler pronta a ridurre l’occupazione di 10 mila unita’ (su c 300 mila dipendenti in totale ) per diminuire i costi del personale di almeno e raggiungere l’obiettivo di recuperare 1,4 miliardi di euro entro tre anni. Mettendo un po’ di pezze a bilanci ulteriormente impoveriti dallo scandalo dieselgate che ha travolto anche il marchio Mercedes-Benz : i responsabili dello stesso gigante automobilistico tedesco con una nota ufficiale hanno ammesso che a causa dei richiami e dei vari procedimenti giudiziari in corso sono previsti oneri aggiuntivi “tra 1,1 e 1,5 miliardi di euro”. Le cifre provvisorie indicano che l’utile di gruppo del 2019 e’ crollato a 5,6 miliardi di euro, il 50 per cento in meno rispetto all’anno precedente, oltre un miliardo in meno rispetto alle aspettative del mercato.

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